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Marco Sacco in trasferta a Milano I suoi piatti signature all'Ottagono

di Andrea Radic
 
07 novembre 2017 | 10:28

Marco Sacco in trasferta a Milano I suoi piatti signature all'Ottagono

di Andrea Radic
07 novembre 2017 | 10:28
 

Un cuoco, poeta e imprenditore si affaccia alle finestre della galleria Vittorio Emanuele a Milano e dice: «Il fieno in cascina è finito e bisogna rimboccarsi le maniche». Marco Sacco in città con i suoi piatti signature.

«L'Italia deve capire il valore del suo sistema enogastronomico. Mio figlio ha studiato a Londra, nel campo della mixology e sta crescendo con belle opportunità. E noi? Dobbiamo fare sistema». Aggiunge Marco Sacco una delle teste pensanti della cucina italiana e cuoco di altissimo livello stabilitosi sulle rive del lavoro di Mergozzo (Vb) da dove narra, con maestria, alcune bellissime storie di materie prime e loro cotture nel suo ristorante Piccolo Lago.

(Marco Sacco in trasferta a Milano I suoi piatti signature all'Ottagono)
Marco Sacco con una parte della sua brigata

Dal Piemonte meno scontato, Mergozzo appunto, è sceso a Milano per regalare ai gourmet della capitale Lombardia cinque cene con protagonisti i suoi "signature dish" otto piatti che hanno narrato ai palati degli appassionati la sua storia in cucina. «Quella da valorizzare è quell'Italia degli anni sessanta e settanta che ha fatto la storia di questo nostro Paese, la Milano da bere, quella della pubblicità del Cynar, quella che ho pensato nel portare la mia cucina a Milano per una settimana».

Ospite del ristorante Ottagono del Townhouse Galleria, esclusivo hotel con suite affacciate all'interno del salotto milanese Marco Sacco ci accompagna nel suo menu abbinato a cinque calici di vini piemontesi, dopo un benvenuto a base della cuvée dedicata al Piccolo Lago di champagne Philipponat.

(Marco Sacco in trasferta a Milano I suoi piatti signature all'Ottagono)
Topinambur

I suoi piatti simbolo ci sono tutti e fra questo vorrei citare la Carbonara au Koque per la semplice ragione che rappresenta una delle rare rivisitazioni innovative di successo di un grande classico e il contributo manuale richiesto a chi la mangia è costruttivo. Versate quindi il contenuto del guscio d'uovo sui tagliolini (prima innovazione) dopo avere ridotto a pezzetti la fettina croccante di prosciutto affumicato della Val Vigezzo (seconda innovazione) e sentite il meraviglioso profumo che ne salirà, grazie al Gin di produzione piemontese che c'è nell'uovo (terza innovazione).

Da segnalare in questa cena esperienza gratificante quanto appagante la tenerezza del Topinambur, l'essenza dell'anatra e la morbidezza della Trota. Sul riso ai profumi di bosco trovate le lamelle di fungo Porcino più eleganti e raffinate che abbia mai assaggiato. La lista dei calici in abbinamento è ben equilibrata e viene dalle Langhe con lo Chardonnay di Bruno Rocca e il Sauvignon di Matteo Correggia seguiti dal Nebbiolo di Elio Altare e la Riserva 2013 del Rochè d'Ampsèj anch'esso di Correggia.

(Marco Sacco in trasferta a Milano I suoi piatti signature all'Ottagono)
Risotto ai profumi di bosco

Nota felice per un cestino del pane di bella fragranza e scelta golosa con un burro superlativo. Servizio attento e premuroso per gli esclusivi tavoli con vista sulla storia meneghina, davvero quelle dell'Ottagono sono tra le inquadrature più belle della città. Quella di Marco Sacco a Milano è un'esperienza "temporanea" - terminerà mercoledì 8 novembre, il cui naturale sviluppo di successo sarebbe renderla "permanente".

Per informazioni: www.galleria.townhousehotels.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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