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L’atmosfera del passato rivive nel presente

di Alessandro D’Andrea
presidente Associazione direttori d’albergo
 
23 febbraio 2018 | 09:03

L’atmosfera del passato rivive nel presente

di Alessandro D’Andrea
presidente Associazione direttori d’albergo
23 febbraio 2018 | 09:03
 

La storia, i ricordi, i profumi del passato sono parte integrante di un locale e non potranno mai essere completamente cancellati. Il passato è il racconto del futuro e continuerà ad essere percepito nell’atmosfera.

È uno degli aspetti maggiormente caratterizzanti di un luogo, sia esso la nostra casa, un albergo, un ristorante, il posto di lavoro... L’atmosfera che si respira in un ambiente vissuto si crea grazie al connubio di diversi fattori oggettivi e soggettivi che si intrecciano tra loro con logica e armonia, al punto da fondersi in un aspetto sensoriale che viene riconosciuto da chiunque entri e viva quel luogo.

(L’atmosfera del passato rivive nel presente)

Quando giunge il momento di ristrutturare (o riqualificare) la propria struttura, per esempio un albergo o un ristorante, è importante valutare a priori se si vuole mantenere la stessa atmosfera del passato oppure creare una situazione diversa, soprattutto pensando alla percezione degli ospiti che già ci conoscevano e ritorneranno. Ma sulla base di che cosa possiamo stabilire quale sia la strada migliore da percorrere? Dipende dall’obiettivo che ci siamo posti con la ristrutturazione. Si può mantenere il medesimo ambiente prima e dopo una riqualificazione se non si stravolge la cultura del luogo, il suo stile, l’approccio commerciale, la sua filosofia, il tutto indipendentemente dagli arredi nuovi o dalla nuova carta. Ma ci deve essere un filo conduttore tra prima e dopo e spesso questo è il ruolo delle risorse umane, che ti possono accogliere in luogo diverso con lo stesso sorriso, lo stesso calore e lo stesso affetto di prima facendo sì, appunto, che tu possa respirare la medesima atmosfera di una volta.

Diverso, e sicuramente più difficile, è riuscire a trasmettere ai propri clienti o ospiti lo stesso “sentiment” del passato se, per fare un esempio, si trasforma una residenza d’epoca in un hotel high-tech o un ristorante stellato in un “all you can eat”. In questi casi non c’è direttore o maitre d’hotel o chef che tengano: sarà impossibile far respirare agli ospiti la stessa atmosfera di un tempo. Ma se il cambiamento radicale è voluto, allora sarà stata valutata anche una strategia commerciale e di marketing tale per cui chi ritorna e trova un luogo diverso, oltre che aspettarselo prima, ne comprende la filosofia e, ci auguriamo, ne apprezzerà la qualità, se c’era e se sarà rimasta.

(L’atmosfera del passato rivive nel presente)

Questo è uno dei motivi, non di certo l’unico, per cui quando si decide di ristrutturare, rinnovare, riqualificare o anche solo avviare un locale con una nuova gestione, bisogna individuare in primis se si vuole mantenere un contatto tra passato e futuro oppure no. Nel primo caso sarà necessario, tra le diverse scelte strategiche, identificare anche un “denominatore comune” che ci aiuti in questo passaggio tra prima e dopo. Diversamente, però, attenzione! Seppure la scelta è quella di voler cambiare drasticamente il passato con un futuro palesemente diverso e che evidentemente consideriamo migliore, non possiamo farlo in modo drastico.

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