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A Tavola con... Giulio Gallera «Le tagliatelle di zia Rosetta, strepitose»

di Andrea Radic
 
24 febbraio 2018 | 09:11

A Tavola con... Giulio Gallera «Le tagliatelle di zia Rosetta, strepitose»

di Andrea Radic
24 febbraio 2018 | 09:11
 

Da venti mesi ricopre un ruolo cruciale nel sistema regionale, perchè i cittadini ripongono forti aspettative nell’efficacia del sistema sanitario. Giulio Gallera è candidato alle elezioni per proseguire il lavoro svolto.

«Trovo grande motivazione nel fare campagna elettorale, per chi crede, come me, che la politica sia fatta di ascolto e attenzione verso le persone, di riscontro concreto con la gente, di percezione della realtà, è un impegno molto importante».

Giulio Gallera (A Tavola con... Giulio Gallera «Le tagliatelle di zia Rosetta, strepitose»)
Giulio Gallera

Esordisce così Giulio Gallera, candidato capolista per Forza Italia nel collegio di Milano e Provincia alle elezioni regionali, di fronte al “Santa Bistrò” il ristorante, giusto sotto “Palazzo Lombardia” dove lo intervistiamo. La cucina di Stefano Grandi è aperta, costruttiva con uno sguardo innovativo e un occhio attento alla tradizione. Quasi una metafora della buona politica. Gallera saluta le persone che stanno uscendo dal ristorante, dimostrando che un candidato in campagna elettorale non deve perdere neanche un contatto, una stretta di mano e che due parole è una risposta sono meglio di un post su Facebook.

Perché non hai ascoltato le “sirene romane” candidandoti al Parlamento?
Una scelta netta, di istinto e confermata, il lavoro che abbiamo fatto qui va continuato, per serietà e rispetto verso i cittadini, non basta una poltrona con un velluto più comodo per andare a Roma, chi si prende un impegno lo deve portare avanti, per una politica di serietà, io lo voglio fare qui in Lombardia.

Tre cose che farai se tornerai a ricoprire il ruolo di assessore alla Sanità?
Completare l’attuazione della riforma anche ascoltando chi la critica o la guarda con diffidenza, sono una persona aperta al dialogo e al confronto, che trovo sempre costruttivo. Secondo punto le infrastrutture, portando a termine la realizzazione di nuovi ospedali, terzo, importantissimo, il tema dei bambini e delle malattie rare. Lavorare sul settore materno infantile per costruire reti di professionisti, affinché, ogni volta che porti un bambino al pronto soccorso, venga indicato, sempre, lo specialista più adatto dove portarlo.

(A Tavola con... Giulio Gallera «Le tagliatelle di zia Rosetta, strepitose»)
Stefano Grandi e Giulio Gallera

Mentre il brindisi è dedicato alla Lombardia con un calice di Franciacorta, uno dei grandi territori vinicoli della regione, chiedo quale sia il suo rapporto col cibo. «Sono un buongustaio e cavaliere del Bollito Misto, una volta al mese in un ristorante diverso per gustare i sette tagli con le sette salse», risponde.

Il profumo della tua infanzia, il sapore di un tempo?
Zia Rosetta che per mia madre era come una mamma, perché la sua è venuta a mancare giovane, faceva delle tagliatelle con il ragù davvero strepitose, me lo hai fatto venire in mente adesso. Il ricordo sul cibo più forte che ho».

In tavola ecco la “Panzanella di pane al nero di seppia” di Stefano Grandi.

«Sono un buongustaio, che cerca di rimanere in equilibrio tra i piaceri della tavola e la necessità di mantenere un fisico atletico e non sovrappeso. Ma la domenica non rinuncio alla pizza, fatta in casa, un rito familiare cui tutti prendono parte».

Il cavallo di battaglia del pizzaiolo Giulio Gallera?
Salame piccante e ricotta, molto gustosa, più buona di quelle che si mangiano fuori.

(A Tavola con... Giulio Gallera «Le tagliatelle di zia Rosetta, strepitose»)

Che mondo vuoi lasciare ai tuoi figli?
Un mondo in cui possano avere una prospettiva restando in Italia. Oggi sembra che per un ragazzo giovane l’unica strada per avere opportunità sia andare all’estero, vorrei invece che in Italia si possa costruire un futuro di successo. Inoltre vorrei un mondo che abbia più consapevolezza della necessità di difendere la bellezza del territorio e che sappia guardare a nuovi orizzonti.

Cosa della politica ti stimola di più?
Il sale della politica è l’incontro con le persone, il buon amministratore è colui che sa ascoltare i bisogni di ciascuno e che riesce da fai dialogo a cogliere il bisogno che esprime. Quando riesci ad aiutare qualcuno che soffre, penso che sia per chi fa politica la cosa più bella.

La politica sottrae tempo alla famiglia?
Ho la fortuna di avere una moglie straordinaria che comprende le fatiche del mio lavoro, è un’imprenditrice di successo e gestisce la famiglia, mi dà molta sicurezza.

La cena romantica è ancora un’arma vincente?
Per uno come me che passa la vita al ristorante, la cena romantica è stare a casa.

Arriva Angelo Mandelli, socio di Stefano, con un calice di vino e vista la responsabilità dell’Asssesore chiude con una battuta: «È proprio il caso di dire salute».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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