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Carlo Pessina, Acque Minerali d'Italia: «Promuoverne cultura e informazione»

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
26 marzo 2018 | 15:39

Carlo Pessina, Acque Minerali d'Italia: «Promuoverne cultura e informazione»

di Gabriele Ancona
vicedirettore
26 marzo 2018 | 15:39
 

In occasione della Giornata mondiale dell’acqua (22 marzo) si è svolto a Fontanellato (Pr) Labirinto d’Acque, seminario internazionale sul tema acqua e cambiamenti climatici. Quattro giornate di approfondimento.

Tra i partner della manifestazione, che si è sviluppata nel Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci, Sangemini, fonte che gravita nell’universo Acque Minerali d’Italia, la holding costituita dalla famiglia Pessina nel 2016. Il gruppo, che controlla acqua Norda, Gaudianello, Sangemini e un’altra ventina di marchi, è il terzo in Italia a livello di volumi e il quarto per fatturato. Nella ristorazione, è secondo solo a Nestlé.

«Il mercato nazionale - ha spiegato il titolare di Acque Minerali d'Italia Carlo Pessina, che Italia a Tavola ha incontrato a Fontanellato - è costituito da 250 marchi-etichette che valgono un consumo annuo di oltre 200 litri procapite, il più elevato in Europa. Di converso, il prezzo al litro è il più basso, attestandosi sui 20 centesimi per litro. Un prodotto che però viene ancora vissuto come una commodity. Per la stragrande maggioranza dei consumatori un’acqua vale un’altra e spesso viene paragonata a quella del rubinetto».

(Carlo Pessina, Acque Minerali d'Italia: «Promuoverne cultura e informazione»)

Bisogna fare chiarezza. A differenza delle acque potabili distribuite dalla rete idrica, quelle minerali (sorgive) vengono imbottigliate in loco dalle aziende per evitare l’alterazione delle loro proprietà organolettiche. È per questo motivo che tutti gli impianti si trovano in prossimità delle fonti. Le aziende devono essere inoltre in possesso dell’autorizzazione all’imbottigliamento rilasciata dalle Regioni/Province e per essere commercializzate devono prima essere riconosciute dal ministero della Salute. Le acque potabili provengono solitamente da pozzi, fiumi o laghi e di solito subiscono un trattamento con l’aggiunta di cloro. Diventa quindi fondamentale informare il consumatore e favorirne un’evoluzione consapevole.

«L’Italia - ha aggiunto Pessina - è un territorio molto ricco di acque minerali di ottima qualità in ogni regione. Per essere presenti con fonti locali in un’ottica di biodiversità il nostro Gruppo negli ultimi anni è cresciuto notevolmente. Basti pensare alle acquisizioni di Gaudianello nel 2010 e Sangemini nel 2014. Acque Minerali d’Italia oggi conta 8 siti produttivi, dal nord al sud. Una capillarità che favorisce anche la logistica e il contenimento dei costi in fase di distribuzione».

(Carlo Pessina, Acque Minerali d'Italia: «Promuoverne cultura e informazione»)

Un portafoglio ricco di tante acque, e di ogni categoria, è un’ottima base di lancio per impostare un programma culturale di informazione e formazione. Sia per il consumatore, che non conosce l’acqua minerale, sia per l’Horeca. L’acqua minerale, va sottolineato, deve provenire da una falda sotterranea profonda e protetta, deve essere microbiologicamente pura all’origine, deve mantenere caratteristiche costanti nel tempo e godere di proprietà favorevoli alla salute. Non può subire alcun trattamento, a differenza di quella potabile.

«Il Ministero - ha ricordato Pessina - suddivide le acque in diverse categorie in base al residuo fisso, espresso in milligrammi/litro, rappresentato dalla quantità di sali minerali che restano facendo evaporare l’acqua a 180°C. La classificazione contempla le acque Ipominerali, minimamente mineralizzate, con un residuo fisso al di sotto di 50 mg/l, le Oligominerali tra 50 e 500 mg/l, le Mediominerali tra 500 e 1.500 mg/l e le Iperminerali, ricche di sali minerali, con un residuo fisso superiore a 1.500 mg/l. Caratteristiche e tipologie che vanno fatte conoscere. Noi ci stiamo impegnando su questo fronte. Va sfatato il mito che tutte le acque sono uguali. Abbiamo anche proposto al canale moderno un progetto di "category multibrand" per impostare lo scaffale in base alle categorie con l’ausilio di una sintetica scheda informativa».

(Carlo Pessina, Acque Minerali d'Italia: «Promuoverne cultura e informazione»)

L’acqua è inoltre alla base della piramide alimentare e come tale va considerata come alimento. A questo proposito, per le sue caratteristiche, Sangemini rappresenta l’acqua-alimento per eccellenza anche grazie alla presenza di calcio in forma facilmente assimilabile, biodisponibile. Un litro equivale al 40% del fabbisogno giornaliero di calcio. La ricchezza di bicarbonati e il basso contenuto di sodio esercitano inoltre un effetto tampone sull’acido lattico prodotto dai muscoli durante l’attività sportiva, contribuendo a innalzare la soglia della resistenza alla fatica durante e dopo lo sforzo fisico. Acqua alimento di vita e alimento per lo sport sono i valori che da sempre caratterizzano Sangemini: l’archivio storico ne testimonia l’ingente attività di ricerca scientifica al riguardo. «Abbiamo voluto restituire a questo marchio la sua vera identità, che completa quella che nel passato lo vedeva solo abbinato alla prima infanzia. Sangemini è un’acqua alimento in ogni fase dell’esistenza», ha puntualizzato Carlo Pessina.

La firma del progetto che vede Acque Minerali d’Italia in prima fila per promuovere una cultura dell’acqua minerale in grado di dissolvere la confusione che aleggia è “Bevi consapevolmente”. «Un codice - ha spiegato Pessina - per promuovere la conoscenza sul tipo di acqua che beviamo in base a quelle che sono le nostre necessità e i nostri bisogni, partendo dal presupposto che ogni acqua minerale possiede una propria identità. Non esiste un’acqua uguale a un’altra».

Per informazioni: www.acquemineraliditalia.it

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