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Birra italiana, record storico Produzione +7,5% nel 2017

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
22 giugno 2018 | 16:02

Birra italiana, record storico Produzione +7,5% nel 2017

di Gabriele Ancona
vicedirettore
22 giugno 2018 | 16:02
 

AssoBirra, l’associazione che dal 1907 riunisce le maggiori imprese del comparto birrario, ha presentato a Milano l’Annual Report 2017. Il presidente Michele Cason ha commentato l’andamento del settore.

Con lui i vicepresidenti Alfredo Pratolongo, Antonio Catalani e Matteo Minelli. L’associazione, che raggruppa 2 malterie e circa 40 tra grandi, medi e piccoli birrifici, è rappresentativa di oltre il 90% della produzione nazionale e del 71% di birra immessa al consumo nel nostro Paese.

Michele Cason (Birra italiana, record storico Produzione  7,5% nel 2017)
Michele Cason

Secondo i dati registrati dai produttori, la birra italiana vive un momento straordinario: export, produzione e consumi fanno segnare livelli record mai censiti da AssoBirra in oltre 110 anni di storia. Nel 2017 le esportazioni hanno raggiunto il massimo storico (2,7 milioni di ettolitri), in crescita del 7,9% rispetto al 2016. Lo scorso anno anche la produzione ha fatto segnare il valore più alto in assoluto (15,6 milioni di ettolitri), in aumento del 7,5%.

«Questi risultati – ha commentato Cason - si devono a un comparto poliedrico che si è caratterizzato negli anni per la presenza, da un lato, di una moderna filiera agricola che punta sulla qualità delle materie prime e, dall’altro, di un tessuto imprenditoriale e industriale profondamente radicato sul territorio che ha investito nel Paese, nella vocazione internazionale della birra made in Italy e in un’innovazione sempre più sostenibile. La diversificazione di prodotto delle birre artigianali ha inoltre recentemente portato una ventata di novità, contribuendo alla rigenerazione di tanti territori attraverso la valorizzazione di risorse umane e naturali».

(Birra italiana, record storico Produzione  7,5% nel 2017)

Apprezzamento per la birra commercializzata in Italia anche sul mercato interno, con livelli di consumo pro capite che per la prima volta hanno toccano i 31,8 litri, in aumento di 0,4 litri rispetto al 2016. Una crescita che si è tradotta anche in un aumento dell’1,6% dei consumi sul territorio nazionale che oggi superano i 19 milioni di ettolitri. La birra è diventata un elemento del vissuto quotidiano degli italiani, che ricercano sempre più una maggiore varietà di gusti e sapori, soprattutto durante i pasti, ormai nostra consolidata abitudine. Da segnalare che i consumatori hanno a disposizione un ventaglio di 7mila etichette commercializzate nel nostro Paese. Il 2017 ha visto anche un sensibile calo dell’import, attestatosi a 6,4 milioni di ettolitri e diminuito del 9,1% rispetto al 2016.

L’annuario ha inoltre messo in evidenza che questo contesto virtuoso ha potuto giovare anche del trend di diminuzione del carico fiscale avviato negli scorsi anni e che si completerà il prossimo. Dal 1° gennaio 2019, infatti, è prevista una riduzione dell’accisa sulla birra, che passerà da 3,02 a 3,00 euro per ettolitro e grado-plato. Nell’attuale sistema fiscale la birra paga ancora più del 50% delle accise sugli alcolici e anche il 2017 ha visto i volumi di accise e imposte erariali di consumo sulla birra superare quelli degli spiriti. Tale differenziale è passato dai 22 milioni di euro del 2016 ai 59 del 2017. «L’entrata in vigore della riduzione delle accise – ha sottolineato Alfredo Pratolongo - rappresenta un punto di partenza. Ci auguriamo di poter instaurare un rapporto di collaborazione proficua con il nuovo Governo per formulare una vera e propria policy per il settore che rappresenti tutte le realtà del comparto. Poche e mirate proposte congiunte per sostenerne e rafforzare la crescita, dalla riduzione graduale e concordata della pressione fiscale a una semplificazione degli adempimenti per i piccoli birrifici, dalla valorizzazione del made in Italy al sostegno della filiera agricola». Al proposito, la produzione italiana di malto, nel 2017 a 75 mila 800 tonnellate, ha fatto segnare un incremento del 3,4% rispetto all’anno precedente.

(Birra italiana, record storico Produzione  7,5% nel 2017)

Boom anche per il settore della birra artigianale. Oggi i microbirrifici sono oltre 850. Le organizzazioni censite da Nord a Sud contano 3.000 addetti e si suddividono in birrifici artigianali (693) e brew pub (162). La quota di mercato associabile è del 3,2%, per una produzione complessiva di 483mila ettolitri. La regione in cui sono presenti più strutture è la Lombardia con 134 organizzazioni, seguita da Piemonte (80) e Veneto (74). «Nel nostro settore – ha spiegato Matteo Minelli - la qualità della birra e l’efficienza dell’impresa sono strettamente connesse al territorio in cui si vive e produce. La capacità dell’imprenditore di valorizzare i prodotti tipici locali rappresenta un elemento decisivo per lo sviluppo della filiera della birra artigianale e questo ci consente di integrare la funzione produttiva delle attività agricole con quelle nuove e diverse della tutela dell’ambiente in cui si fa impresa».

«Nel suo complesso – ha puntualizzato Antonio Catalani – la filiera di produzione della birra, a partire dalle coltivazioni agricole fino al prodotto finale, si è modernizzata prima delle altre, trainata dagli standard produttivi e qualitativi di primo livello della produzione birraia. E anche grazie al lavoro svolto dalle malterie, il tema dell’italianità si sta affermando anche nella produzione delle materie prime. Oggi il nostro impegno come associazione è far capire che la gamma di materie prime è aumentata e che il ventaglio di possibilità di produzione di birre è molto cresciuto».

Il comparto brassicolo italiano, nella sua interezza, conta 140mila occupati, 3.000 unità in più rispetto a quanto rilevato nel 2016.

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