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Giù le mani dal "Gallo nero" Il Chianti Classico si tutela

 
17 febbraio 2009 | 18:42

Giù le mani dal "Gallo nero" Il Chianti Classico si tutela

17 febbraio 2009 | 18:42
 

è il vino italiano più famoso e più conosciuto nel mondo, ma il Chianti Classico vanta un ulteriore primato: ha il marchio che conta il maggior numero di tentativi di imitazione. Basti pensare che il Consorzio vino Chianti Classico, che tutela uno dei prodotti di eccellenza del made in Italy, spende ogni anno 200.000 euro solo per difendere la propria immagine dai finti 'cloni” del 'Gallo nero”, prodotti in Europa, Stati Uniti o Australia.

 Essere copiati rappresenta un segnale di indubbio successo, ma implica anche un potenziale danno nei confronti di un'immagine fatta di qualità estrema, controlli accurati e un bagaglio secolare di storia e tradizioni: ecco perché all'interno del Consorzio è stata attivata una task force legale permanente di avvocati ed esperti di diritto internazionale, destinata ad occuparsi esclusivamente della tutela del marchio. Dalla registrazione commerciale del nome 'Chianti Classico” e del suo logo (la famosissima silhouette del 'Gallo Nero”, simbolo della denominazione) in oltre 40 Paesi del mondo, al monitoraggio permanente a livello internazionale per rilevare eventuali utilizzi illegittimi.

 Alla vigilia dell'anteprima delle nuove annate, il Chianti Classico 2007 e la Riserva 2006 in bottiglia, presentate alla 'Chianti Classico Collection” in programma alla Stazione Leopolda di Firenze oggi e domani, 18 febbraio, il presidente del Consorzio del Chianti Classico, Marco Pallanti, spiega: «La grande fama e il prestigio legati al nome Chianti, da sempre uno dei vini made in Italy più conosciuti nel mondo, sottintendono anche un'altra faccia della medaglia: da anni siamo infatti bersaglio di innumerevoli tentativi di contraffazione, tanto che abbiamo dovuto registrare la denominazione 'Chianti Classico” come marchio collettivo. Una decisione inevitabile, soprattutto in quei Paesi, come gli Stati Uniti, in cui non è stato possibile tutelare le nostre denominazioni di origine sia in ambito di accordi bilaterali che a livello di Wto».
Così dal Brasile alla Nuova Zelanda, dall'India alla Cina, dalle Filippine al Sudafrica, il marchio Chianti Classico godrà di tutti i diritti di un vero e proprio marchio commerciale. Una strategia di promozione e difesa a 360°: non a caso il Chianti Classico è l'unico vino in cui il marchio, con l'inconfondibile 'Gallo Nero”, è presente anche sulle fascette di Stato.

L'appoggio del ministero delle Politiche agricole
«Tutelare l'immagine del Chianti Classico - afferma Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio - e difenderlo dai tentativi di imitazione a livello internazionale rappresenta un costo elevatissimo: a tale proposito abbiamo ottenuto un finanziamento 'ad hoc” dal ministero delle Politiche agricole, che andrà a coprire parte degli oneri destinati alle spese di registrazione, monitoraggio e tutela legale».

Il distretto del Chianti Classico
Nel distretto del Chianti Classico, in cui operano 597 produttori, di cui 345 imbottigliatori, e si contano 7.200 ettari di vigneto iscritti alla Docg, vengono prodotte mediamente ogni anno 37 milioni di bottiglie di Chianti Classico. Il 27% della produzione è destinato al mercato nazionale, il rimanente all'estero: il principale Paese importatore sono gli Stati Uniti con il 29%, seguiti da Germania (10%), Regno Unito (9%), Svizzera (7%), Canada, Giappone, Russia, Austria e Olanda. Il giro d'affari annuale del Chianti Classico si attesta mediamente sui 270 milioni di euro.

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