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La cucina è l’anima delle case italiane Il 58% punta sulla funzionalità

Luogo adatto per cucinare, mangiare e intrattenere, la cucina è l’ambiente preferito nelle case degli italiani. Ci si trascorre oltre 3 ore al giorno, e si è disposti a spendere cifre importanti per renderla perfetta. Il 47% dichiara che la priorità è nel design della cucina che dovrebbe integrarsi con quello del resto della casa

24 gennaio 2016 | 10:22
La cucina è l’anima delle case italiane 
Il 58% punta sulla funzionalità
La cucina è l’anima delle case italiane 
Il 58% punta sulla funzionalità

La cucina è l’anima delle case italiane Il 58% punta sulla funzionalità

Luogo adatto per cucinare, mangiare e intrattenere, la cucina è l’ambiente preferito nelle case degli italiani. Ci si trascorre oltre 3 ore al giorno, e si è disposti a spendere cifre importanti per renderla perfetta. Il 47% dichiara che la priorità è nel design della cucina che dovrebbe integrarsi con quello del resto della casa

24 gennaio 2016 | 10:22
 

La cucina è l’anima della casa. Niente di più vero se parliamo delle case italiane, dove rappresenta il luogo per eccellenza in cui cucinare, mangiare bene e stare a tavola riuniti con la propria famiglia. Nonostante il poco tempo che trascorriamo tra le quattro mura domestiche, secondo una ricerca condotta da Houzz, i nostri connazionali sembrano essere ancora molto legati al concetto di “cucina” come fulcro di ogni attività domestica e la maggior parte vi trascorre oltre 3 ore in un solo giorno.



Anzitutto, tra le caratteristiche più importanti che la cucina deve avere, troviamo la semplicità nell’organizzazione (58%) o nella pulizia (51%), la possibilità di ospitare tutta la famiglia (30%), la praticità nel cucinare (25%) e la comodità nel mangiare (24%) e ricevere ospiti (24%); mentre tra le modifiche che vengono effettuate ci sono la nuova disposizione di mobili e attrezzature (70%), l’apertura verso le altre stanze (43%) e l’ampliamento del locale (52%). Gli elementi più rinnovati in cucina sono i piani di lavoro (68%), gli elettrodomestici (66%) e l’illuminazione (60%).

Per il rifacimento della propria cucina, il 72% degli italiani preferisce ricevere il supporto di un professionista in modo da ottimizzare al meglio gli spazi e realizzare la stanza dei propri sogni. Ma quali sono i motivi per i quali ci apprestiamo a rinnovare questo locale? Il 47% vuole personalizzare la propria casa da poco acquistata, il 16% ritiene datata o deteriorata la vecchia cucina mentre un altro 16% la vuole adattare ai cambiamenti avvenuti in famiglia, come ad esempio l’arrivo di figli, oppure allo stile di vita.

Ma quanto sono disposti a spendere gli italiani per rinnovare la propria cucina? Secondo la ricerca i budget di spesa destinati alla ristrutturazione della cucina sono piuttosto alti: il 35% stanzia da 5mila € ai 10mila € (il 28% li ha spesi per i lavori completati), il 24% dai 2.500 € ai 5mila € (il 23% li ha spesi per i lavori completati), e il 21% meno di 2.500 € (il 16% li ha spesi per i lavori completati). Se consideriamo budget più alti, solo il 15% decide di stanziare dai 10mila € ai 25mila € per il rinnovamento, mentre addirittura il 29% arriva a spendere queste cifre a lavori finiti.

Per quanto riguarda l’estetica invece, sulla base di cosa si sceglie la cucina nel paese del design per eccellenza? Il 47% dichiara che la priorità è nel design della cucina che dovrebbe integrarsi perfettamente con quello del resto della casa, mentre il 44% desidera abbondante luce naturale. Inoltre, comparando gli stili delle “vecchie” cucine con quelle ristrutturate, è interessante vedere come sia cresciuto l’interesse nei confronti del design e come siano cambiati i gusti nel tempo. Ad esempio, il 40% delle vecchie cucine non aveva uno stile preciso, contro il 2% di quelle nuove che invece seguono canoni ben precisi (es. shabby chic, nordico etc..); delle vecchie, il 28% erano in stile classico, il 10% moderno e l’8% contemporaneo. A lavori ultimati le percentuali si ribaltano drasticamente passando rispettivamente al 2% (classico), 33% (moderno) e 24% (contemporaneo).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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