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Cooperazione produttori-ristoratori In Brianza è già realtà, in vista di Expo

Per i mesi dell’Esposizione universale, in alcuni ristoranti brianzoli sarà possibile degustare menu preparati con ingredienti locali. Si concretizza così l’idea di collaborazione reciproca tra agricoltori e ristoratori, proposta sostenuta con forza in occasione del convegno tenutosi a Firenze al “Premio Italia a Tavola”

16 aprile 2015 | 11:56
Cooperazione produttori-ristoratori 
In Brianza è già realtà, in vista di Expo
Cooperazione produttori-ristoratori 
In Brianza è già realtà, in vista di Expo

Cooperazione produttori-ristoratori In Brianza è già realtà, in vista di Expo

Per i mesi dell’Esposizione universale, in alcuni ristoranti brianzoli sarà possibile degustare menu preparati con ingredienti locali. Si concretizza così l’idea di collaborazione reciproca tra agricoltori e ristoratori, proposta sostenuta con forza in occasione del convegno tenutosi a Firenze al “Premio Italia a Tavola”

16 aprile 2015 | 11:56
 

Un sistema organizzato di valorizzazione reciproca tra ristoranti e produttori di materie prime: è questo il progetto messo sul tavolo di discussione da “Italia a Tavola” al convegno svoltosi a Firenze lo scorso 11 aprile, dal titolo “Dalla terra alla tavola - Lo stile italiano è Doc”. Una proposta che è stata appoggiata e condivisa dai relatori del convegno, a cominciare dal ministro delle Politiche agricole e dai vertici di Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi e Coldiretti. E un’intesa reale fra produttori e ristoratori, che dia forza e valore aggiunto a tutta la filiera agroalimentare italiana, appare ancor più fondamentale in vista di Expo 2015.



In Brianza questo progetto è già realtà. Dal 18 aprile al 31 ottobre 2015, in concomitanza con il semestre di svolgimento dell’Esposizione universale a Milano, si terrà la 14ª rassegna gastronomica “Colori e Sapori di Monza e Brianza”, una sfida per cercare di comprendere e sviluppare quanto il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita” possa giocarsi localmente in campo enogastronomico e possa aprire nuove prospettive.

La rassegna punta innanzi tutto alla valorizzazione dei prodotti del territorio attraverso le ricette della cucina tradizionale locale, che saranno proposte in alcuni giorni della settimana da 20 ristoranti brianzoli. Il tema portante scelto quest’anno è il mais, nutrimento base per molte popolazioni e in particolare ingrediente fondamentale della tradizione brianzola, alimento che verrà quindi proposto nei diversi menu presentati dai vari ristoratori e che darà la possibilità di riscoprire una rosa di piatti finalizzati alla delizia del palato e alla trasmissione di antiche memorie culinarie.

Il programma comprende inoltre alcuni eventi denominati “Appuntamenti con il territorio”: incontri, conferenze, visite guidate in bicicletta e laboratori del gusto. Infine il progetto “Il giro del mondo in 80 orti” per la realizzazione di “micro orti” internazionali per sensibilizzare sul tema della biodiversità alimentare del pianeta e quindi favorire la conoscenza fra culture differenti. Gli 80 orti sono realizzati da varie realtà del territorio; 12 di questi sono realizzati da alcuni dei ristoranti aderenti alla rassegna.

La rassegna “Colori e Sapori di Monza e Brianza 2015” vuole quindi essere un contenitore di eventi enogastronomici diffusi in tutto il territorio per conoscere, gustare, trovare divertimento all’insegna della tradizione e dell’innovazione enogastronomica brianzola.

Per informazioni: www.promonza.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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16/04/2015 11:09:02
3) Bellissimo articolo
Buongiorno direttore,
bellissimo il suo articolo sul rapporto agricoltori-ristoratori a seguito del convegno che si è tenuto in quel di Firenze. Ma stiamo facendo la stessa cosa qui, in Brianza, e nessun giornale ne parla!
Grazie.
Rosy Di Zeo

L’Arco del Re - Enoteca con cucina, Arcore
16/04/2015 09:51:03
2) Un fiume che non si può arginare
Illustre Sig. Lupini,
Ho letto da poco un suo intervento sull’ansa, insieme al presidente della FIPE, dove commentavate in breve che in Italia c’è molta improvvisazione nell’apertura dei ristoranti. Sono pienamente d’accordo. Però è un fiume che non si riesce a fermare.
Io sono uno chef di cucina con 30 anni di lavoro disoccupato. Sino a che lavoravo all’estero, tutto andava bene, poi da quando mio figlio ha iniziato la scuola e mi sono fermato in Italia la tragedia. Ho lavorato saltuariamente per 4 anni in nero presso un ristorante che era quasi sempre pieno, io in cucina da solo per 50 euro a servizio, come un morto di fame, ed in sala minimo 30 persone. Facendole poi una vertenza sindacale perché dopo 4 anni ero veramente stufo o preso 6000 euro perché ha parola dei sindacati, “prendi questi se no la causa può durare anni”, intanto però loro ci mangiano sopra subito il 10% cioè 600 euro per aver mandato due lettere e fatto qualche telefonata. Vergognoso.
Faccio colloqui dove tutti si improvvisano ristoratori e ti dicono che vogliono lanciare il ristorante, ma, spendono migliaia di soldi in arredamenti ma sul personale il minimo indispensabile, quindi cucine piene di ragazzini o estra comunitari, professionisti come me a casa.
La parola comune è : quanto mi costi !, nessuno dice “ma quanto mi farai incassare, produrrai, ecc...” noi, costiamo !.
In giro sento amici rappresentanti che portano carni già tagliate, cibi precotti nelle cucine, e non è per massimizzare il tempo e perchè la professionalità non c’è più.
Un ristoratore ad un colloquio mi disse che la gente oggi si è imbastardita per colpa della TV. Tutti si credono cuochi, sommelier e vanno in giro a giudicare tutto e tutti nei ristoranti, poi a casa loro mangiano, 4 saldi in padella !
Un assessore al commercio di un comune vicino a casa, le chiesi perchè rilasciate tante licenze e cosi facilmente, lei mi rispose : tanto poi chiudono !.
Non c’è regolamentazione. Mi ricordo che anni fa tra un bar e l’altro ci volevano al meno 160 mt. Oggi sono uno attaccato al altro. E poi, perchè i bar devono servire cibi caldi ? QUesto ha rovinato anche la ristorazione. I ragazzini vogliono fare tutti i cuochi, non sanno cosa vanno incontro. I veri cuochi non sono quei buffoni della televisione raccomandati da qualche politico. I cuochi sono persone che lavorano minimo 12 ore al giorno, non hanno festività , ferie od altro, sopra tutto in Italia, spesso in nero perchè i controlli non esistono, vita sociale zero e se si sposano o si sposano una collega o se no rischiano il divorzio in pochi anni. Una assicurazione di londra ha detto che siano un professione a rischio (salute).
La vera cucina non esite più. Una volta spesso in cucina non c’era mai meno di 3 o 4 cuochi, si faceva cucina, ed i ristoranti erano pieni e tutti si guadagnava. Oggi una persona deve fare anche 100 pax da solo, con cibi precotti, congelati, ecc...
Oggi come oggi, si mangia meglio al estero che in Italia.
Sa quanti come me che una volta erano richiestissimi, lavoravano tanto e bene oggi sono disoccupati ? tanti, ed abbiamo famiglia, e dopo 30 anni di lavoro cosa ci mettiamo a fare ? Lavare macchine dal distributore ? SI dice che chi non semina non raccoglie o che si raccoglie quello che si ha seminato. Abbiamo lavorato duro per una vita, cucinato per re e regine, ma oggi sembriamo uno scarto della popolazione. CI scriviamo con le solite frasi : novità, sai qualcosa ? Indovini la risposta ?
Sono andato a vedere per rilevare un locale con un prestito della caritas. Le due ultime gestioni lo hanno rovinato ed ognuno si è rubato qualcosa dal locale e non hanno mai pagato niente. Il comune dal lato suo, tasse a non finire. Per sino il parcheggio devi pagarlo (incredibile). Devi garantire ai clienti un minimo di parcheggi e quindi è una tassa di qualche migliaio di euro al anno che devi pagare (mai vista una cosa del genere, se non è questa mafia, non saprei altro), pagare del asfalto con due righe disegnate. Solo il locale che ho visto costa 2000 euro di immondizia e per me e mia moglie, dovremo pagare solo di INPS 800 euro a testa ogni tre mesi, ecc.., ecc...
Siamo un paese che non ha decreti salva crisi, ma vuole portarci ad assere come i paesi del terzo mondo, dovremo noi salire sui barconi e chiedere asilo.
La ringrazio della attenzione e della gentilezza,
Distinti saluti
Alessandro Veronese

15/04/2015 17:05:55
1) auguri
grandee idea caro direttore peccato che in questo.mi trovi un po pessimista ma continuo a sperare sono anni che cerco di fare questo sul mio territorio. speriamo un abbraccio
guerrino di benedetto




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