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Apprezzare il Canton Ticino a partire dai suoi splendidi ponti

Vere attrazioni, 5 strutture regalano emozioni uniche circondati dalle bellezze del territorio. Di legno, di pietra, di epoca romana, i ponti sono lo spunto per fare lunghe passeggiate tra natura, cultura e tradizione

 
07 marzo 2021 | 15:36

Apprezzare il Canton Ticino a partire dai suoi splendidi ponti

Vere attrazioni, 5 strutture regalano emozioni uniche circondati dalle bellezze del territorio. Di legno, di pietra, di epoca romana, i ponti sono lo spunto per fare lunghe passeggiate tra natura, cultura e tradizione

07 marzo 2021 | 15:36
 

I ponti hanno il significato simbolico di unire due parti altrimenti impossibilitate a "comunicare”, servono a far incontrare, parlare e confrontare. Nella realtà sono opere che sono portenti di ingegneria e in alcuni casi si innestano in panorami naturali meravigliosi, spesso mozzafiato. Vere attrazioni turistiche. In Svizzera, in Canton Ticino, cinque strutture regalano emozioni uniche sulle bellezze del territorio.

Scoprire il Canton Ticino attraverso i suoi ponti

Il ponte-diga di Melide, sul Lago di Lugano, visto dal Monte San Salvatore

Ponte di Puntid

Case di sasso, cascate e torrenti. Un paesaggio quasi da fiaba è quello che propone la Val Calnègia. Il ponte romano in pietra, chiamato Puntid, giace nella natura dove tutto tace. Superato su comodo sentiero il ripido scalino che porta in cima alla cascata, questa valle presenta uno sviluppo di circa tre chilometri con un dislivello di soli 200 m. È sovrastata da cime impervie e attraversata da tre maggenghi (pascoli). Il primo, Puntid, appena oltre la gola che precede il salto del fiume, coi suoi prati falciati, le sue baite e il suo elegante ponticello. Il secondo, Gerra, che deve il nome all’ampia pianura alluvionale. Qui domina incontrastata la pietra: macigni ciclopici, sotto i quali l’uomo ha scavato abitazioni trogloditiche (splüi) o cercato il fresco in cui conservare i prodotti di tante fatiche, latte e latticini, in attesa del trasporto a valle. Infine a Calnègia vi sono numerosissime cantine, scavate sotto blocchi che non affiorano quasi mai dal terreno.
 
Ponte di Petronilla
Un altro ponte romano per eccellenza si trova invece nascosto sopra Biasca. Da una delle chiese attraverso un’immensa selva castanile si giunge al ponte Petronilla. Sotto la Cima di Biasca, più precisamente sull’Alpe di Lago, nasce il Ri della Froda, un riale che scende dalle alte cime, scorrendo attraverso un passaggio tra le rocce che l’acqua ha lentamente scavato nel corso dei secoli. Si formano così le cascate di Santa Petronilla, le cui acque si tuffano tra le pareti rocciose sopra Biasca per poi scomparire, come per magia, dietro la stazione ferroviaria. Le cascate sono raggiungibili con una passeggiata di circa trenta minuti, partendo dalla Piazza Centrale di Biasca. Camminando lungo il sentiero della Via Crucis con le sue 14 cappelle, all’ombra dei castagni, si giunge al ponte romanico, da cui si possono ammirare le cascate. L’attraversamento del ponte porta infine all’Oratorio di Santa Petronilla.
 
Ponte di Erbonne-Scudellate
Ponte di mezzo o ponte di legno? Entrambi! Metà Ticino, metà Italia. Da Scudellate a Erbonne, due paesi che per anni hanno condiviso una storia comune. Il ponte di legno con il suo fascino ha lasciato il segno. Sino a pochi decenni fa, in Valle di Muggio l’uso agricolo del territorio perseguiva l’autosostentamento in presenza di scarse risorse; l’acqua piovana veniva immagazzinata nelle cisterne, o la scarsità di terreni adatti alla campicoltura ha determinato il terrazzamento dei pendii in prossimità dei villaggi. Queste tracce di sostenibilità vissuta sono oggi in parte ancora ben visibili. L’eccezionale stato di conservazione di questo peculiare tesoro dell’edilizia rurale ha contribuito alla nascita nel 1980 del Museo Etnografico della Valle di Muggio.
 
Ponte-diga di Melide
Costruito su una morena il ponte-diga inizialmente collegava le due sponde del Lago di Lugano. La vista migliore è senza dubbio dal Monte San Salvatore. Dalla vetta del San Salvatore, in prossimità del piccolo museo, si dirama un sentiero che attraversa il bosco sul versante nord del monte e conduce a Pazzallo e a Paradiso. Permette di passeggiare in una natura intatta e rigenerante. All'altezza dalla stazione intermedia di Pazzallo il sentiero esce dal bosco e segue, lungo una scalinata di 300 m, il percorso della funicolare.
 
Ponte della Merla
Nascosto poco dopo Brontallo, sotto Menzonio, si trova il ponte della Merla. Maestoso dal basso e imponente dall’alto. È incastonato tra la vegetazione. Il fiume Maggia scorre tra le rocce sottostanti. Primo villaggio della Val Lavizzara, Brontallo è posto su un terrazzo roccioso; le case quasi aggrappate sul pendio sono disposte a gradini. Le stalle e i fienili sono invece tutti raggruppati da una parte, verso il vallone a ovest, e formano un caratteristico complesso architettonico unico in tutta la Vallemaggia. Per raggiungere il versante opposto della valle, in fondo alla gola, si deve attraversare il vecchio ponte della Merla. Brontallo si propone oggi come un villaggio autentico e tutto da vivere. Le strutture agrituristiche, integrate nel contesto culturale e paesaggistico, e attività a contatto con la natura fanno di Brontallo la destinazione ideale per un soggiorno all'insegna della tranquillità e della riscoperta delle tradizioni.

Per informazioni: www.ticino.ch

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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