E c’è un tempo per salpare, possibilmente quando il mare è calmo e i venti sono favorevoli, e c’è un tempo per approdare. Felice l’approdo, sinonimo di traversata compiuta, felice e gaio allorquando l’approdo è nel fatato Cilento, il suo lembo settentrionale, e quando ristoro, in sua estesa accezione è all’Approdo(!) il Resort quattro stelle con annesso ristorante Approdo Gourmet. Siamo a San Marco di Castellabate (Sa): borgo tranquillo, il porto greco-romano è del I secolo a.C. Qui abita la Storia. La scuola eleatica poco distava. Il bino plesso è costituito dal confortevole albergo e da una moderna quanto efficiente spa. A dirigere il tutto, con grande competenza e vistosa passione, il direttore Gianfranco Ambrosano.
Costiera, mare, spiagge: bandiere blu da sempre; trasparenti e pulitissime le acque. Qui ci si sta commutando dal turismo balneare, la cui stagione, allorquando pensata “lunga” è comunque di quattro mesi (giugno - settembre), al turismo wellness che è praticamente erogabile pressoché tutto l’anno. Clientela non solo italiana, ma anche dal Nord Europa. Chiaro l’intento, passionalmente e lucidamente esposto dall’operoso titolare Nicola Rizzo, esso lo si sta perseguendo con tenacia e con il passo giusto.
La chicca del tutto, già da sé ghiotta attrazione, è il ristorante Approdo Gourmet alla cui supervisione, linee guida di cucina talora dettando e talora suggerendo è il bravissimo Vitantonio Lombardo, cuoco stellato e patron della Locanda Severino in quel di Caggiano, là dove la Campania incontra la Lucania. Simbiosi tra brigate, training on the field, sue esecuzioni dirette in cucina più volte al mese, con clou in serate in cui l’arte culinaria incontra le arti figurative. Ne rendiamo cronaca.
Dalla cucina, lo chef Vitantonio Lombardo ci invia il suo caloroso benvenuto con una leggiadra tartara di tonno aromatizzata al limone; in essa si inguaina, sapidità arrecando, il cappero. Pani al nero di seppia, grissini con semi di papavero. L’olio è il Cilento Dop, da sola drupa rotondella. Nei calici il Dubl Brut Falanghina by Feudi di San Gregorio. Giunge a tavola la Pizza in White. Scherzo magistralmente riuscito dello chef, che tempo addietro volle inventarsi la Pizza in Black. Siamo ad alti livelli.
A seguire, altra memorabile creazione: l’Uovo e la seppia. Qui vi è golosa trasfigurazione dei due ingredienti che attuano il delicato abbraccio dal quale sortiscono gustose intense emozioni. L’esecuzione è magistrale. Sontuoso, candido ancorché birichino motteggio dello chef, il Risotto al Caciocavallo Podolico con Calamaretti arrostiti laccati al miele. È incontro dilettevole e dovizioso tra i pascoli d’altura e le praterie del mare. Occhiolino all’Oriente con laccatura che rispalma, tempificazioni palatali dettando, i compositi sapori del piatto.
Reso evidente anche nella didascalica label, Strascinati tra Castellabate e Caggiano, l’affettuoso incontro tra entroterra e mare. Piatto saporito, pasta fatta a mano. Si può, non a digiuno, e dopo portare già memorabili, essere presi dalla voglia di chiedere bis? Non si potrebbe ma… lo si è potuto/dovuto! A San Marco di Castellabate vivono persone che sono contadini e vivono persone che sono pescatori. Le stesse persone: contadini di giorno (e quando marosi impetuosi perdurano) e pescatori di notte. Pescatori che il branzino lo pescano all’amo. Mai che le carni abbiano a sbattersi!
Magia di una portata. Piuttosto che essa giungere a tavola ci è parso, fugace momento onirico, che fossimo noi a recarci a mare per incontrare il Branzino. Di prorompente freschezza, Vitantonio gli appronta giaciglio costituito da Composta di Verdure e Pinoli. Sul Branzino, la Schiuma di Mare, del mare del Cilento. Sia detto, l’acqua opportunamente e rigorosamente filtrata, è quella che serve anche la spa. E qui appare il rosato: Rose d’Autunno della vicina Cantina Rotolo, da sole uve aglianico. Come dire, il Cilento anche nel calice. Piccola pasticceria, di eccellente e ghiotta fattura, a prodromo di torta che Vitantonio si diletta a denominare “Ricordando una Sacher”!
In appoggio, omaggio a più meridionali latitudini di un Mediterraneo che sempre unisce e mai separa, un austero quanto ottimo Passito di Pantelleria: Yanir by Miceli. Cena sontuosa: la mano di Vitantonio Lombardo è evidente; evidenti sono i suoi contributi di mente (competenza e talento) e di cuore (passione e talento). Saggia e molto utile la genuina disposizione ad imparare da parte del residente team di cucina e di sala (Approdo Gourmet è aperto solo la sera, con chiusura settimanale il martedì. Chiuso nel mese di febbraio).
Approdo Gourmet
Via Porto - 84048 San Marco di Castellabate (Sa)
Tel 0974 966001
www.approdoresort.com
info@lapprodo.it