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La cucina del Ristorante Ponte di Briolo in un incontro con gli champagne Palmer

Al ristorante di Valbrembo (Bg) i piatti della cucina del patron Augusto Assolari sono stati sapientemente abbinati alle etichette della maison francese. Quattro originali portate e un tuffo nelle bollicine d'Oltralpe

di Marco Di Giovanni
 
23 maggio 2016 | 14:39

La cucina del Ristorante Ponte di Briolo in un incontro con gli champagne Palmer

Al ristorante di Valbrembo (Bg) i piatti della cucina del patron Augusto Assolari sono stati sapientemente abbinati alle etichette della maison francese. Quattro originali portate e un tuffo nelle bollicine d'Oltralpe

di Marco Di Giovanni
23 maggio 2016 | 14:39
 

Quando la buona cucina italiana, quella delle nostre radici, delle nostre tradizioni, incontra la freschezza e l’eleganza delle bollicine francesi, non ci si può che attendere un autentico successo. Così infatti è stato al Ristorante Ponte di Briolo, a Valbrembo (Bg), dove, in un ambiente che erge l'accoglienza a principio primo dello spirito del locale, i piatti di Augusto Assolari e del suo staff hanno trovato ideale abbinamento con 4 etichette della maison francese Palmer.



Se da una parte il ristorante già è oltremodo noto nella bergamasca, con un nome che è da sempre sinonimo di qualità e ricercatezza nel piatto; un’introduzione sulla maison francese è doverosa. La sua storia in egual modo affonda le sue radici nei decenni passati: nasce tra il ’46 e il ’47 nel territorio attorno Reims come cooperativa. Sette i vigneron che si unirono per vendere i loro vini alle grandi maison. Oggi da sette i soci sono arrivati a 320, con 400 ettari vinificati, per un prodotto che non trascura l’innovazione senza nulla togliere alla tradizione, un vino che è frutto di impegno e passione, quella degli instancabili produttori, che in questi anni si sono sempre più fatti conoscere sul mercato globale.

Augusto Assolari, Giuseppe Bianchi e Daniele Longhi
Augusto Assolari, Giuseppe Bianchi e Daniele Longhi

A parlarci di queste bollicine di qualità sono Giuseppe Bianchi, importatore del suddetto champagne per conto di Vino & Design; e Daniele Longhi, agente di zona. Entrambi esperti del marchio francese, non hanno avuto difficoltà nel coinvolgere gli ospiti ed appassionarli alla storia e alle caratteristiche di ogni etichetta man mano servita.

Giuseppe Bianchi racconta la storia della maison Palmer
Giuseppe Bianchi racconta la storia della maison Palmer

La prima è un Rosè Reserve à Reims, abbinato ad un “A mouse Bouche”, intrigante biscotto a doppio strato fatto in casa, al cui interno è racchiusa una gustosa crema di alici di Cantabrico: da mangiare in un paio di bocconi, severamente vietato l’ausilio delle posate! Il Rosè presenta un bouquet di frutti di bosco, un impatto deciso al palato che forse leggermente ha sovrastato il gusto più leggero dell’antipasto. Comunque incontro di sapori ben riuscito.

A mouse Bouche
A mouse Bouche

Champagne Palmer & Co Rosè Reserve à ReimsChampagne Palmer & Co Rosè Reserve à Reims

Seguono Scampi marinati in “acqua di pomodoro”, piatto, parere mio, dominante della serata, servito con l’etichetta di punta della maison: un Palmer Blanc de Blanc, ampio, minerale, appagante. Nell’uvaggio una buona percentuale di uve Chardonnay dona un gusto particolarmente fruttato all’assaggio, che ben si sposa in bocca con lo scampo. Particolarità di questo champagne è l’essere affinato due anni in più di quanto è uso abituale, per un totale di 6-7 anni sui lieviti. Incontro tra piatto e vino a dir poco spettacolare.

Scampi marinati in “acqua di pomodoro”
Scampi marinati in “acqua di pomodoro”

Champagne Palmer & Co Blanc de BlancChampagne Palmer & Co Blanc de Blanc

Il primo piatto è un Risotto allo Champagne Palmer con bloc de fois gras d’oie - il piatto è tipico della carta di Assolari, modificato per l’occasione: il classico Porto con cui viene preparato il risotto cede il posto alle bollicine francesi, per sposare il tema della serata. È stato servito con un Brut Reserve à Reims. Il vino, equilibrato, affinato sui lieviti per 4 anni, è 50% Chardonnay, 35% Pinot Noir e 10-15% Pinot Munier; viene aggiunto al momento dell’imbottigliamento un vino di riserva Solera, capace di arricchirne il gusto. Con un colore giallo paglierino, e bollicine persistenti, conquista il palato ma non riesce a far dimenticare agli ospiti, me compreso, l’intensità del Blanc de Blanc servito in precedenza, che comunque ben si abbinerebbe anche a questo primo piatto.

Risotto allo Champagne Palmer con bloc de fois gras d’oie
Risotto allo Champagne Palmer con bloc de fois gras d’oie

Champagne Palmer & Co Brut Reserve à ReimsChampagne Palmer & Co Brut Reserve à Reims

Si conclude con un ottimo Petto di faraona cotto a bassa temperatura con germogli di insalatina. Encomiabile, parere mio, l’incontro con il Blanc de Noirs à Reims. Giuseppe Bianchi ci racconta come le uve di questo vino inizialmente fossero sette, divenute ad oggi 3: Chardonnay, Pinot nero e Pinot Munier, quest’ultima prima in maggior quantità, oggi ridotta a causa della nobiltà inferiore rispetto alle altre due.

Petto di faraona cotto a bassa temperatura con germogli di insalatina
Petto di faraona cotto a bassa temperatura con germogli di insalatina

Champagne Palmer & Co Blanc de Noirs à ReimsChampagne Palmer & Co Blanc de Noirs à Reims

Piccola curiosità ci è stata svelata, e qui la riportiamo, nella speranza di catturare l’interesse di chi legge, come noi ne sono rimasto affascinato: l’uva Munier deriva dalla parola (dal francese all’italiano, con simil radice poiché lingue di comune ceppo) “mugnaio”, e va a riferirsi alla patina bianca che si forma sulle foglie, tanto simile all'aspetto che ha la farina d'uso comune. Il gusto è comunque fruttato, fresco, anche se questo champagne, rispetto agli altri, è sicuramente ancora giovane.

Sorbetto al bergamottoSorbetto al bergamotto

Scambiamo due parole anche con Augusto, il quale è fiero del successo della serata, e degli abbinamenti creati, perchè «lo champagne va con tutto, la cosa è importante è far sì che il piatto sia preparato nella maniera adatta». Adesso la clientela già fissa potrà ribadire, e i nuovi clienti fieramente affermare, come il Ristorante Ponte di Briolo sia il luogo ideale per passare una buona serata in compagnia di un'ottima cucina e di qualche novità che riesce ancora a farne brillare i caratteri dopo tutti questi anni.



I piatti ci hanno deliziato, e gli champagne hanno coronato la serata. Un bel da fare quello di Assolari e Bianchi insieme, i quali hanno però regalato ai presenti un’esperienza che, non c’è bisogno di dirlo due volte, ripeteremmo senza esitazione. C’è ancora lo spazio per un Sorbetto, immerso nello champagne Palmer, al Bergamotto! Ecco qui, il chilometro zero che cede il posto alla qualità: un messaggio, volendo ben guardare, quello di Assolari, che non rinuncia ai grandi prodotti, che siano agrumi del meridione o vini d'Oltralpe. 


Ristorante Ponte di Briolo
via Briolo 2A - 24030 Valbrembo (Bg)
Tel 035 611197 / 348 8088919
www.ristorantepontedibriolo.it
info@ristorantepontedibriolo.it
Orari di apertura: a pranzo dalle 12.00 alle 14.30 e a cena dalle 19.30 alle 22.00; chiuso il mercoledì e la domenica sera

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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