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Olio evo, puntiamo sulla qualità per superare la crisi

Il ragionamento vale per l’olio così come per tutti i prodotti agroalimentari: bisogna riuscire a comunicare al consumatore la qualità dei prodotti italiani, per far ripartire gli acquisti e aiutare la nostra economia.

di Fausto Borella
 
09 maggio 2020 | 14:06

Olio evo, puntiamo sulla qualità per superare la crisi

Il ragionamento vale per l’olio così come per tutti i prodotti agroalimentari: bisogna riuscire a comunicare al consumatore la qualità dei prodotti italiani, per far ripartire gli acquisti e aiutare la nostra economia.

di Fausto Borella
09 maggio 2020 | 14:06
 

A che punto ci troviamo? Ah sì, il mondo è stato devastato da un virus che neanche il più fantascientifico dei registi americani avrebbe saputo riadattare per un kolossal da far uscire in tutti i cinema del pianeta. Migliaia di persone sono morte e milioni stati contagiati e continuano a vivere nel timore del Covid-19, in attesa della cura e del vaccino definitivo. Nel frattempo anch’io come tanti, in qualità di appassionato promotore e comunicatore dell’olio extravergine artigianale di estrema qualità, ho dovuto annullare due eventi nazionali sull’olio, a Firenze e a Pietrasanta in Versilia, e mi accingo dolorosamente a “rimandare” (parola che cerca di dare un po’ di speranza, ma che suona come un macigno) il terzo evento di Lucca che sarebbe durato oltre un mese, in cui migliaia di visitatori italiani e soprattutto stranieri avrebbero avuto la possibilità di assaggiare, degustare e innamorarsi dell’olio del nostro Paese, acquistandone poi in gran quantità.

La tracciabilità del prodotto italiano è un valore aggiunto che va comunicato - Olio evo, puntiamo sulla qualità per superare la crisi

La tracciabilità del prodotto italiano è un valore aggiunto che va comunicato

E ora, che fare? Ci sono due alternative, una piuttosto comoda, che porta poco dispendio di energia, ovvero disperarsi, sapere che potrebbe essere una catastrofe a livello finanziario, umano e familiare. L’altro presuppone dedizione, inventiva, forza di volontà, tanta speranza e la forza per rimboccarsi maniche e pantaloni e ripartire a mille all’ora. Adesso anch’io come centinaia di migliaia di artigiani del gusto, dal vino all’olio passando per tutti i prodotti della terra, devo rimettermi in gioco e non perdere l’annata, che oltretutto si stava presentando molto buona.

Una volta per tutte dobbiamo far conoscere, educare il consumatore, ma soprattutto fargli capire che quel prodotto costa qualche euro in più perché non solo dietro alla sua creazione c’è una filiera tracciata e sicura che porta ad un prodotto italiano sano e sicuro, ma soprattutto perché quel prodotto è “vero”. Un’altra parola che noi che facciamo comunicazione dobbiamo iniziare ad alternare alla parola “artigianale”.

In questi anni ho conosciuto centinaia di produttori di olio e va da sé che la differenza tra un loro olio che sul mercato costa più di 20 euro al litro in bottiglia è totalmente un altro prodotto rispetto a quello che sottocosto esce a 3,50 euro al litro. Ma pensate a tutti i sottoli di estrema qualità, i pomodori italiani così succosi e profumati, rispetto a quelli che arrivano dai Paesi extraeuropei. Gli agrumi più profumati del Mediterraneo li abbiamo noi e ci facciamo “invadere” da quelli di altri Paesi. Sta per uscire la produzione di pesche nettarine e albicocche nella piana di Sibari in Calabria, che è la più importante d’Europa, ma non riusciamo a dare reddito ai coltivatori perché strozzati da meccanismi economici che non danno la giusta remunerazione.

Potrei andare avanti ancora a lungo a citare tutti i nostri prodotti che un tempo potevano avere successo fuori dai nostri confini, ma che adesso con l’economia che sta ripartendo pianissimo sono tutti in ginocchio. Allora alziamo tutti insieme quel grido di aiuto verso tutti i nostri connazionali, perché possano comprendere quanto è più utile, giusto e soprattutto sano acquistare prodotti italiani, tracciati e sicuri. Forse costeranno qualche euro in più, e in questo momento sarebbe meglio risparmiare, visti i mesi che ci aspettano. Ma facciamolo per noi, per i nostri figli e per il nostro futuro.

I primi ambasciatori sono gli esercenti, che dovranno tenere due prodotti della stessa natura, ma diversi: uno da primo prezzo e uno di alta qualità. Poi istruiamoli a dovere per far sì che possano perdere qualche minuto per spiegare al cliente le caratteristiche, le peculiarità e la bontà del prodotto che stanno per acquistare. Vedremo così che in poco tempo gli esercenti andranno a riordinare il prodotto più costoso, rispetto a quello industriale.

Questo virus, forse non ci ha reso più buoni, ma senz’altro ci ha reso più consapevoli di quello che vorremmo per noi e per il nostro futuro. È arrivato il momento di fare le scelte giuste.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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