Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 23 aprile 2024  | aggiornato alle 18:47 | 104770 articoli pubblicati

Fipe Veneto e Appe contro le sagre Lettera alla Regione per nuove norme

Per sagre e feste di piazza urge una regolamentazione omogenea, su tutto il territorio regionale. Le associazioni degli esercenti si dicono pronte a presentare una proposta di legge grazie alla raccolta di 7mila firme. L’obiettivo è mettere un freno alla concorrenza sleale che stanno subendo da anni i ristoratori

30 giugno 2015 | 16:35
Fipe Veneto e Appe contro le sagre 
Lettera alla Regione per nuove norme
Fipe Veneto e Appe contro le sagre 
Lettera alla Regione per nuove norme

Fipe Veneto e Appe contro le sagre Lettera alla Regione per nuove norme

Per sagre e feste di piazza urge una regolamentazione omogenea, su tutto il territorio regionale. Le associazioni degli esercenti si dicono pronte a presentare una proposta di legge grazie alla raccolta di 7mila firme. L’obiettivo è mettere un freno alla concorrenza sleale che stanno subendo da anni i ristoratori

30 giugno 2015 | 16:35
 

Il presidente e il segretario di Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Veneto e Appe (Associazione provinciale pubblici esercizi di Padova), Erminio Alajmo e Filippo Segato, hanno scritto una lettera alla dirigente della sezione Commercio della Regione Veneto, Giorgia Vidotti, sulla spinosa questione delle sagre, che da anni creano malcontento nei ristoratori a causa dell’assenza di regole univoche e della concorrenza sleale.

Da anni Italia a Tavola si sta battendo affinché le autorità prendano provvedimenti contro il fenomeno delle sagre tarocche, e della concorrenza sleale, auspicando una regolamentazione del settore. Sono trascorsi infatti già diversi anni da quando, nel 2010, la nostra testata ha redatto il Manifesto della sagra autentica insieme a Davide Paolini, Fipe, Fiepet, l’associazione delle pro loco e alcuni esperti.



La richiesta degli esercenti veneti è di prevedere una regolamentazione omogenea, su tutto il territorio regionale, che disciplini lo svolgimento di fiere, feste e attività similari a tutela dei consumatori, degli imprenditori, degli organizzatori e delle stesse amministrazioni locali. In caso di “inerzia” da parte della Regione, l’idea della federazione dei ristoratori è quella di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare.

«Proprio così - conferma Erminio Alajmo - per presentare la proposta di legge sono sufficienti 7mila firme e non avremo difficoltà a raggiungerle, coinvolgendo tutti gli esercenti della nostra Regione che sono più di 20mila, di cui 14mila sono nostri associati». Dopo aver depositato il disegno di legge, prenderà avvio l’iter che lo farà poi approdare in Consiglio regionale per la discussione.

«Abbiamo anche già scritto - precisa Alajmo - al nuovo assessore regionale allo Sviluppo economico, Roberto Marcato, per far presente la concorrenza sleale che stiamo vivendo, come ristoratori, a causa delle migliaia di sagre che sono organizzate dai soggetti più diversi su tutto il territorio. Siamo sicuri che anche l’Unpli (Unione delle pro loco) appoggerà la nostra iniziativa».

Riportiamo di seguito il teso integrale della lettera spedita da Erminio Alajmo e Filippo Segato all’attenzione dell’avvocato Giorgia Vidotti, dirigente della sezione Commercio della Regione Veneto.


L’art. 11 della legge regionale 21/09/2007, n. 29 “Disciplina dell’esercizio dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande” regola le autorizzazioni temporanee che il Comune può rilasciare in occasione di fiere, feste o altre riunioni straordinarie di persone.

Nel corso degli anni successivi, alcune amministrazioni comunali hanno disciplinato lo svolgimento di tali manifestazioni attraverso l’emanazione di appositi regolamenti che normano aspetti quali definizione di sagra e festa, tipologia di manifestazione, calendario, suddivisione del territorio comunale, requisiti che devono possedere gli organizzatori, autorizzazioni per manifestazioni di pubblico spettacolo, criteri di inserimento e formazione del calendario delle sagre e feste, ecc..

Tuttavia, ad oggi, la maggior parte delle amministrazioni non hanno provveduto a regolamentare una materia che, per l’elevato numero di persone coinvolte, per i risvolti economici, igienico-sanitari, di sicurezza, di tutela ambientale e di sostenibilità, ha un impatto importante sul tessuto socio-economico del territorio.

Ad avviso della scrivente Federazione sarebbe opportuno giungere ad una omogeneità applicativa delle previsioni contenute nella citata legge n. 29/2007, prevedendo ad esempio l’obbligo, in carico ai Comuni, di adottare un regolamento di disciplina delle manifestazioni temporanee. Una simile procedura è stata seguita, ad esempio, per la disciplina delle attività di estetista (vedasi la Deliberazione di Giunta Regionale n. 440/2010).

In questo modo, su tutto il territorio regionale verrebbe applicato un analogo sistema di regole, a tutela dei consumatori, degli imprenditori, degli organizzatori e delle amministrazioni locali. Per facilitare il compito ai singoli comuni, che non sempre possono avere il tempo per poter adempiere a tutti gli oneri cui sono chiamati, la Giunta Regionale potrebbe approvare uno schema-tipo di regolamento, che le singole amministrazioni comunali potrebbero adattare alle specifiche realtà.

La scrivente Federazione si rende fin d’ora disponibile a illustrare nel dettaglio, nel corso di un apposito incontro, i contenuti della presente proposta.

Si ringrazia per l’attenzione e, in attesa di un cortese cenno di riscontro, si porgono distinti saluti.

Erminio Alajmo e Filippo Segato

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali

06/07/2015 18:59:24
2) Ma che petizione è !?! Che confusione!!!!
Concordo con il sig. Favero. La concorrenza sleale non sono certamente le sagre. Le sagre danno vitalità al paese e al turismo. La sagra è un momento di aggregazione sociale in cui nelle piazze e nelle vie si possono mangiare piatti locali, prodotti tipici, prodotti stagionali. Solitamente essa viene organizzata nei giorni in cui è organizzata anche la festa patronale. Confrontare la sagra con un ristorante è errato, sono due cose distinte. "E' come la zuppa e il pan bagnato..." Un ristorante che ha paura di una sagra, vuol dire che cucina come in una sagra,userà prodotti commerciali e congelati..... Non è professionale.
Anna DG

06/07/2015 09:23:39
1) Non paragoniamo sagra e ristorante
le feste in piazza ci sono da più 100 anni ed tutti i cittadini sono contenti da sempre, i bambini per primi. Anche le persone anziane che non escono mai, aspettano ogni anno queste Sagre e sono felici. Non credo che i ristoratori siano gelosi per le sagre che durano pochi giorni!! E sono convinta che anche loro abbiano partecipato con la loro famiglia. Non paragoniamo una Sagra del Paese ad un Ristorante per favore, è un pensiero assurdo. Firmare questa petizione sarebbe come farsi tanti nemici, e sicuramente i Veri Ristoratori non lo faranno. Grazie
wally favero



Giordana Talamona
Molino Spadoni
Torresella
Cosi Com'è
Union Camere

Giordana Talamona
Molino Spadoni
Torresella

Cosi Com'è
Italmill
Senna