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Fipe: Corretto l’intervento sui buoni pasto Il primo passo per riorganizzare il settore

Secondo la Fipe, con la normativa che prevede la detassazione dei buoni pasto fino a 7 euro, oltre alla loro non cumulabilità, si mette fine ad un sistema di onerosi servizi aggiuntivi e di un utilizzo irregolare

 
21 agosto 2015 | 16:29

Fipe: Corretto l’intervento sui buoni pasto Il primo passo per riorganizzare il settore

Secondo la Fipe, con la normativa che prevede la detassazione dei buoni pasto fino a 7 euro, oltre alla loro non cumulabilità, si mette fine ad un sistema di onerosi servizi aggiuntivi e di un utilizzo irregolare

21 agosto 2015 | 16:29
 

Il presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani (nella foto) si dichiara soddisfatto della decisione del Governo sui buoni pasto. L’intervento prevede infatti che fino a 7 euro al giorno erogati tramite “ticket”, il datore di lavoro e il lavoratore non devono pagare contributi e Irpef. I vantaggi economici soprattutto per gli esercente sono evidenti. Meno contenti forse i lavoratori che devono ufficialmente rinunciare a pagare la spesa con i buoni pasto. I “ticket”, rigorosamente elettronici, non sono cumulabili e non spendibili nelle giornate non lavorative. Secondo Stoppani si tratta di un primo passo per la riorganizzazione del settore.

Lino Enrico Stoppani

«L'intervento legislativo che ribadisce la non cumulabilità dei buoni pasto - dichiara Stoppani - si spera sia solo il primo passaggio per riordinare un settore, oggi caratterizzato da degenerazione dello strumento e molta anarchia sul suo utilizzo. Infatti tra gare di appalto al massimo ribasso, aggiudicato senza apparenti economicità per gli aggiudicatari, la giungla degli onerosi obbligati servizi aggiuntivi e l'utilizzo irregolare dei buoni pasto per acquisti di bene di ogni genere, stanno snaturando uno strumento formidabile di welfare aziendale».

«Lo strumento del ticket elettronico - continua Stoppani - pur con gli attuali limiti per la sua diffusa circolarizzazione, introduce giuste convenienze, che hanno il corretto obiettivo di ricondurre lo strumento del buono pasto al fine per il quale era stato introdotto e cioè di servizio sostitutivo della mensa, da utilizzare secondo le modalità e i tempi che lo regolamentano. L'attuale uso indifferenziato che oggi lo caratterizza, oltre alle numerose irregolarità di carattere amministrativo e fiscale, stanno snaturando lo strumento e quindi corretto l'intervento del Governo per ripristinare le regole, più volte sollecitato dalla Fipe».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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