A tu per tu con Vincenzo Liccardi, il primo “restaurant coach” in Italia, un vero e proprio consulente che si mette al servizio del ristorante, affiancando gli operatori in un percorso professionale in divenire.
«La passione, per chi esercita la professione di ristoratore, è fondamentale, ma non è sufficiente. Il ristorante è innanzitutto un’azienda. Un’azienda di servizi associata al prodotto». È quanto sostiene
Vincenzo Liccardi, che è anche presidente della Federazione italiana manager della ristorazione (Fimar). «Troppo spesso ci si affida solo all’arte e alla capacità dello chef - puntualizza - elementi imprescindibili, certo, lasciando però in secondo piano la gestione economica e del personale. Il restaurant coach non fa altro che mettere a disposizione la sua esperienza imprenditoriale e manageriale. Un rapporto privilegiato con gli operatori dove si possono esporre idee, progetti, timori e dove è possibile testare e allenare la propria leadership».
Vincenzo Liccardi
Il restaurant coach è il professionista giusto al posto giusto per chi deve ottimizzare strategie e obiettivi del proprio locale o per chi vuole entrare nel mondo della ristorazione con il vento in poppa. Una figura con la quale confrontarsi per migliorare il proprio posizionamento professionale, l’assetto dell’impresa, individuare possibili mercati-target e affrontare i cambiamenti. Con il suo affiancamento le soluzioni che si sono sempre cercate diventano a portata di mano, così come individuare percorsi orientati al raggiungimento degli obiettivi strategici e professionali.
«Se i programmi di formazione in media migliorano la produttività e le performance del 22%, con il “coaching” si raggiunge l’88%», sottolinea Liccardi, che parla ai ristoratori con un’autorevolezza maturata non solo a suon di specializzazioni e di master, ma direttamente sul campo.
«Dopo la scuola alberghiera - ricorda - ho trovato lavoro in un grande albergo di Capri, dove ho incominciato a organizzare la cucina con metodo, diciamo in modo avanzato, elaborando progetti, contenendo gli sprechi e mettendo a punto un sistema virtuoso. Il general manager dell’hotel ha apprezzato e mi ha spedito a frequentare un master in management. Da lì è iniziato tutto, compresa la gestione di diversi ristoranti». Un’esperienza maturata dall’interno che ha permesso a Vincenzo Liccardi di toccare con mano i punti nevralgici della professione, a partire dall’organizzazione e dalla motivazione della squadra.
Competenze che lo hanno portato a ideare il “Restaurant business model canvas”. «Viene a sostituire il ponderoso e obsoleto “business plan”», spiega. «Ho creato e adattato uno strumento strategico che utilizza lo stesso linguaggio del nostro cervello, il linguaggio visivo, per creare e sviluppare modelli di restaurant business chiari, sicuri e strategici. Con 9 passaggi chiave che costituiscono l’asse portante dell’impresa ristorante elaboro un modello su misura per ogni struttura. I vantaggi e i punti di forza di questo strumento semplice ed efficace sono dati dal fatto che tutti hanno la possibilità di comprendere gli elementi che riguardano il funzionamento di un sistema operativo molto complesso».
A partire dal prossimo mese, insieme a Vincenzo Liccardi presenteremo una serie di esperienze e case history dell’universo della ristorazione, analizzando situazioni critiche e scoprendo come è stato possibile affrontarle e risolverle.
Per informazioni:
www.vincenzoliccardi.it