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Alzheimer, l’obesità è un fattore di rischio Ridurre il sale aiuta a prevenirla

L’Alzheimer potrebbe essere legato all’obesità: per ogni punto in più dell’indice di massa corporea, si rischia un anticipo di 7 mesi sull’insorgere della malattia. Sembra inoltre che il sale incida molto sul peso

 
02 settembre 2015 | 15:44

Alzheimer, l’obesità è un fattore di rischio Ridurre il sale aiuta a prevenirla

L’Alzheimer potrebbe essere legato all’obesità: per ogni punto in più dell’indice di massa corporea, si rischia un anticipo di 7 mesi sull’insorgere della malattia. Sembra inoltre che il sale incida molto sul peso

02 settembre 2015 | 15:44
 

L'obesità nella terza età può accelerare lo sviluppo dell'Alzheimer. Ogni punto in più dell'Indice di massa corporeo (Imc) corrisponde ad un anticipo dell'insorgenza della demenza di circa 7 mesi. A stabilirlo è uno studio americano, promosso dal “National Institute on Ageing” e pubblicato su Molecular Psychiatry. «Il forte sovrappeso nelle persone over 50 - spiegano i ricercatori - accelera l'insorgenza della demenza, In questi soggetti si potrebbe sviluppare la malattia neurodegenerativa una decina di anni prima rispetto a chi è normopeso».



L'equipe ha seguito 1.300 soggetti di età superiore a 50 anni per una media di 14 anni. Ogni due anni sono stati sottoposti a test cognitivi e alla misura del peso. Nel periodo preso in esame, 142 persone hanno sviluppato una forma di demenza, ma quelli che erano in sovrappeso o erano obesi sono stati colpiti dall'Alzheimer molto più rapidamente: in media 6-7 mesi prima per ogni punto in più di Imc rispetto a chi aveva un peso nella norma.

L'incidenza del sale sul peso
L’obesità va dunque contrastata a monte. E da recenti studi è emerso che l’eccessivo consumo di sale provoca l'insorgenza della malattia, indipendentemente da quante calorie si assumano. Una ricerca della Queen Mary University di Londra ha scoperto che ogni grammo di sale in più che una persona consuma ogni giorno aumenta del 25% il rischio obesità. Per arrivare a queste conclusioni, pubblicate sulla rivista Hypertension, i ricercatori hanno utilizzato i dati di oltre 450 bambini e 780 adulti che hanno partecipato alla National Diet and Nutrition Survey del Regno Unito dal 2008/2009 al 2011/2012.

Gli studiosi hanno analizzato campioni di urina di oltre 24 ore e l'apporto calorico è stato calcolato da un diario tenuto dai soggetti per 4 giorni. Ebbene, i risultati hanno mostrato che l'assunzione di sale è più alta nelle persone in sovrappeso e negli obesi. «Questi risultati suggeriscono che l'assunzione di sale sia un potenziale fattore di rischio per l’obesità indipendente dall'apporto energetico», ha detto Graham MacGregor, autore dello studio. I ricercatori non sono sicuri del motivo per cui il consumo sale sembra avere un impatto così profondo, ma sospettano sia capace di modificare il metabolismo, alterando il modo in cui il corpo assorbe il grasso.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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