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Covid, gli italiani tagliano la spesa: crack da 30 miliardi nel 2020

Il maggior tempo trascorso a casa a cucinare ha determinato un aumento del 7% del carrello, che però non compensa il crollo nella ristorazione, che ha praticamente dimezzato il volume di affari, con -48%.

 
15 dicembre 2020 | 12:20

Covid, gli italiani tagliano la spesa: crack da 30 miliardi nel 2020

Il maggior tempo trascorso a casa a cucinare ha determinato un aumento del 7% del carrello, che però non compensa il crollo nella ristorazione, che ha praticamente dimezzato il volume di affari, con -48%.

15 dicembre 2020 | 12:20
 

Nell’annus horribilis per tutti e per tutti i settori, anche il cibo, soprattutto per lo stop ai ristoranti, è stato pesantemente colpito. E sebbene per i lockdown gli italiani abbiano passato più tempo in cucina, il 2020 si chiude comunque con un taglio alla spesa di oltre 30 miliardi, con un crollo cioè del 12% rispetto allo scorso anno. È quanto emerge dal report su “Covid, la sfida del cibo” realizzato da Coldiretti/ Fondazione Divulga.

La perdita di fatturato per la filiera agroalimentare sarà di oltre 9,6 miliardi - Covid, gli italiani tagliano la spesa: crack da 30 miliardi nel 2020

La perdita di fatturato per la filiera agroalimentare sarà di oltre 9,6 miliardi

Perdita di fatturato per la filiera agroalimentare di oltre 9,6 miliardi
Nel dettaglio, c’è stato sì un aumento della spesa alimentare domestica (+7%) che però non compensa il crollo nella ristorazione che ha praticamente dimezzato il volume di affari (- 48%).

Una drastica riduzione dell’attività che pesa sulla vendita di molti prodotti, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco mentre in alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale in termini economici.

Una situazione di sofferenza che porterà a fine anno ad una perdita di fatturato per la filiera agroalimentare di oltre 9,6 miliardi solo per i mancati acquisti in cibi e bevande da parte della ristorazione.

Per gli agriturismi un calo di almeno il 65% del fatturato annuale
In difficoltà anche l’agriturismo in cui si stima un calo di almeno il 65% del fatturato annuale tra chiusure forzate, limiti e assenza di ospiti stranieri.

A rischio c’è il primato nazionale della filiera zootecnica
Insostenibile è anche la situazione di mercato per l’allevamento italiano per effetto del crollo delle quotazioni riconosciute agli allevatori a sostegno delle quali occorre al più presto intervenire per non arrivare alla chiusura. A rischio c’è il primato nazionale della filiera zootecnica nazionale che tra carne caseario e norcineria vale oltre 80 miliardi.

Settore florovivaistico in ginocchio
A questo si aggiunge la crisi drammatica del settore florovivaistico Made in Italy che ha pagato un conto da oltre 1,5 miliardi di euro per le perdite causate della pandemia per i limiti a matrimoni, eventi e cerimonie, con la perdita di decine di migliaia di posti di lavoro, dai vivai ai negozi.

Per Natale #mangiaitaliano
Occorre salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui con l’emergenza Covid il cibo ha dimostrato tutto il suo valore strategico per il Paese. L’Italia può infatti contare su una filiera agroalimentare che con 538 miliardi di valore è la prima ricchezza del Paese che svolge un ruolo di traino per l’insieme dell’economia sui mercati nazionali ed esteri con un impegno quotidiano e capillare.

Infatti, fin dai giorni più bui del lockdown oltre 3,6 milioni eroi del cibo, come li ha definiti la Fao, combattono in prima linea dal campo alla tavola per garantire i rifornimenti di cibo alle famiglie italiane. Una realtà allargata dai campi agli scaffali che vale il 25% del Pil grazie all’attività, tra gli altri, di 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio.

«In questi giorni di festa chiediamo agli italiani di sostenere il consumo di prodotti alimentari Made in Italy per aiutare l’economia, il lavoro e il territorio nazionale in questo momento di difficoltà» ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nell’apprezzare l’impegno di quanti nella filiera, dall’industria ai negozi e supermercati, stanno aderendo alla campagna della Coldiretti #mangiaitaliano alla quale hanno dato appoggio numerosi personaggi della televisione, del cinema, dello spettacolo, della musica, del giornalismo, della ricerca e della cultura insieme a tanta gente comune.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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