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I Maestri raccontano... Il vademecum del ricercatore di eccellenze

Ricercare le Maestrie significa costruire una filiera etica che possa dimostrare concretamente il sostegno ai Maestri produttivi e ai ristoratori che, insieme, rappresentano il territorio

di Fabio Di Pietro
F&B Manager di 5 Hats
 
05 aprile 2021 | 12:01

I Maestri raccontano... Il vademecum del ricercatore di eccellenze

Ricercare le Maestrie significa costruire una filiera etica che possa dimostrare concretamente il sostegno ai Maestri produttivi e ai ristoratori che, insieme, rappresentano il territorio

di Fabio Di Pietro
F&B Manager di 5 Hats
05 aprile 2021 | 12:01
 

Sviluppando l’argomento delle Maestrie e dei talenti italiani, in questa rubrica condivisa fra The Whynery Journal ed Italia a Tavola, possiamo essere ancora più incisivi insieme e creare un vero e proprio meccanismo a sostegno dei territori italiani. In che modo? Imparare a scovare le Maestrie e i talenti produttivi locali è un metodo per conoscere da vicino una determinata zona e supportare i suoi artigiani. Abbiamo parlato molto di quello che è il concetto delle Maestrie italiane, le abbiamo vissute, le abbiamo confrontate e abbiamo imparato che dietro ad un buon prodotto si nascondono molto più che dei meri ragionamenti commerciali: insomma, abbiamo capito che belle persone fanno belle cose!

£$I Maestri raccontano...$£ Vademecum per scovare eccellenze



Ma ci siamo mai chiesti come riuscire a scovare un vero Maestro? A questo proposito ho stilato un vademecum che, con il team di Whynery, abbiamo seguito per ben identificare i nostri interlocutori e valutare se ci troviamo di fronte a veri Maestri.

1. Il Maestro non è quasi mai convinto di esserlo: non cercare i “soliti nomi”

Il suo ruolo è quello di “custode” di un’arte o di un territorio che, senza il suo lavoro giornaliero, rischia di essere dimenticato o non tramandato. È più impegnato a dimostrare amore per la sua quotidianità piuttosto che a ricercare titoli o premi... Concentrati su quello che il suo prodotto ti dice senza parlare.

2. Il suo legame con il territorio è indissolubile, ma non per questo sminuisce il bello che c’è attorno al suo mondo

La sua vita artigiana è concentrata nel raccontare o interpretare una tecnica, un’usanza, una storia o un prodotto della sua zona; questo lo fa apparire come un vero ambasciatore che, oltre ad amare quello che lui stesso fa, apprezza le vere eccellenze di altri Maestri o di altri territori. È lui stesso in primis un ricercatore di cose belle e buone.

3. Il Maestro educa e trasmette

Ancor prima che custode, è promotore di un messaggio artistico o culturale che necessita di essere tramandato. Oggi lo chiameremo “mentoring”, da sempre lo si intende invece come insegnare un mestiere alle nuove generazioni. Chi ha il privilegio di vivere professionalmente accanto a questi Maestri possiede un enorme tesoro e una grande responsabilità: quella che porta a replicare l’insegnamento.

4. La sua follia creativa è il motore che lo spinge a non esaurire la sua vena produttiva

Lo abbiamo notato più volte: spesso dietro ad un grande prodotto si nasconde l’estremo “strappo” al “così fan tutti” e al risultato consueto. Tecniche di produzione bizzarre, abbinamenti mai visti, target mai considerati o strumenti mai utilizzati prima sono solo alcuni degli esempi che in fase di scouting abbiamo affrontato con i produttori. Ma, d’altronde, quale sarebbe la vera scoperta altrimenti?

5. La concorrenza per lui non esiste: il confronto è solo una bellissima occasione di brainstorming!

La sua attività produttiva, oltre che essere affascinante, è trasversale: si incastra benissimo con qualsivoglia altro Maestro o categoria merceologica per la creazione di altri prodotti o idee, facendo diventare un semplice scambio di vedute un vero e proprio campo per sperimentare e spingere la propria asticella e le proprie capacità ancora un passo “oltre”. Va da sé che il Maestro sarà sempre in continua evoluzione!

£$I Maestri raccontano...$£ Vademecum per scovare eccellenze
Foto: The Whynery Journal


Queste sono alcune delle caratteristiche affrontate dal team Whynery per la selezione dei prodotti di Maestria: certo, è indispensabile anche che l’intero sistema prenda consapevolezza di quanto questi valori siano da preservare e da considerare. Purtroppo oggi, con la digitalizzazione dello scouting e del commercio, abbiamo appiattito troppo la filiera che tutela anche gli interpreti dei produttori, ovvero i ristoratori: il compito di Whynery è quello invece di utilizzare, oltre ai criteri di selezione, anche dei meccanismi per la costruzione di una filiera etica che possa dimostrare concretamente il sostegno ai Maestri produttivi e ai ristoratori che, insieme, rappresentano gran parte del tessuto di un territorio, che si esprime anche attraverso e grazie a loro. Utilizzare questi canoni non è solo un modo per identificare le grandi aziende produttive, ma è anche uno strumento per prendere consapevolezza di quanto una zona possa nascondere o esprimere. Viva la ricerca, viva la Maestria!

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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