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Vacanze finite per 8 italiani su 10 I turisti stranieri aumentano del 3%

L’estate 2015, vicina al capolinea, è stata caratterizzata dall’82% dei vacanzieri italiani rimasti nei confini nazionali con il mare a fare la parte del leone per 7 italiani su 10, seguito dalla montagna con il 18%. Il 59% ha speso meno di 500 euro a persona, il 33% tra i 500 e i mille euro, il 3% tra i mille e i 2mila

24 agosto 2015 | 11:56
Vacanze finite per 8 italiani su 10 
I turisti stranieri aumentano del 3%
Vacanze finite per 8 italiani su 10 
I turisti stranieri aumentano del 3%

Vacanze finite per 8 italiani su 10 I turisti stranieri aumentano del 3%

L’estate 2015, vicina al capolinea, è stata caratterizzata dall’82% dei vacanzieri italiani rimasti nei confini nazionali con il mare a fare la parte del leone per 7 italiani su 10, seguito dalla montagna con il 18%. Il 59% ha speso meno di 500 euro a persona, il 33% tra i 500 e i mille euro, il 3% tra i mille e i 2mila

24 agosto 2015 | 11:56
 

Sono 30 milioni gli italiani adulti che hanno deciso di trascorrere una vacanza durante l’estate 2015 con un aumento dell’8% ma un segnale positivo viene anche dall’aumento degli arrivi dei turisti stranieri in Italia con un tasso di crescita stimato pari al 3% anche sotto la spinta di Expo. È quanto emerge dal bilancio delle vacanze tracciato sulla base dell’analisi Coldiretti/Ixè divulgato in occasione del weekend del grande rientro con più di otto italiani su dieci che hanno terminato le vacanze estive.


 
Siamo di fronte ad una decisa inversione di tendenza rispetto al passato che ha avuto un effetto diretto positivo per un milione di persone che lavorano nel turismo soprattutto durante il periodo estivo. Un "popolo" composto per la maggioranza da donne (57%) e da giovani under 40 anni (63%) con una forte presenza di stranieri (24%). A beneficiarne sono stati tutti quei profili professionali utilizzati dalle strutture vacanziere come cuochi, camerieri, addetti all'accoglienza, all'informazione, ai servizi e all'assistenza alla clientela ma anche tutte le strutture economiche impegnate a offrire prodotti e servizi, a partire da quelli agroalimentari con circa 1/3 della spesa turistica che è destinata al cibo.
 
Sotto la spinta dell’incertezza internazionale con situazioni di crisi o conflitti in aree turisticamente molto vocate, l’82% dei vacanzieri italiani è rimasto nei confini nazionali con il mare a fare la parte del leone per 7 italiani su 10 seguito dalla montagna con il 18% ma non mancano scelte alternative con l’aumento delle presenze in campagna che è scelta dal 5% dei vacanzieri con un buon risultato per gli agriturismi anche in previsione di settembre.
 
La spesa media è stata di 504 euro a persona ma nel dettaglio secondo l’indagine il 59% ha speso meno di 500 euro, il 33% tra i 500 ed i mille euro a persona, il 3% tra i mille ed i duemila mentre solo una minoranza del 1% oltre i 2mila euro, con il 4% che invece preferisce non rispondere.
 
Nella distribuzione del budget c’è da segnalare che la spesa alimentare ha sorpassato quella per l’alloggio ed è diventata la prima voce della spesa turistica. Non è un caso che due stranieri su tre considerino la cultura e il cibo la principale motivazione del viaggio in Italia mentre ben il 78% degli italiani in vacanza vuole gustare i prodotti tipici del luogo in cui si reca secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Quest’anno meno di uno italiano in vacanza su tre (31%) ha scelto di alloggiare in alberghi o pensioni con il 36% che si è orientato verso case o appartamenti di proprietà, di parenti e amici mentre un ulteriore 15% le ha affittate.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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