Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
martedì 16 aprile 2024  | aggiornato alle 18:59 | 104636 articoli pubblicati

Alassio chiude la stagione in positivo e incanta i turisti nord-europei

Alassio (Sv) ha registrato un grande afflusso di turisti durante la stagione appena conclusa, con un picco di nord-europei. Ristoratori e albergatori si dichiarano soddisfatti, ma si può fare molto di più

di Roberto Vitali
 
29 settembre 2015 | 18:17

Alassio chiude la stagione in positivo e incanta i turisti nord-europei

Alassio (Sv) ha registrato un grande afflusso di turisti durante la stagione appena conclusa, con un picco di nord-europei. Ristoratori e albergatori si dichiarano soddisfatti, ma si può fare molto di più

di Roberto Vitali
29 settembre 2015 | 18:17
 

Estate turistica da incorniciare quella del 2015 ad Alassio (Sv). Soddisfazione da tutti i pori trasudano albergatori, commercianti e pubblici amministratori. «Grazie alle ottime condizioni meteorologiche e grazie anche al rischio di attentati che ha tenuto lontani i turisti da tutto il Nord Africa - affermano concordi il sindaco Enzo Canepa (nella foto in basso a sinistra) e il presidente degli albergatori Aurelio Macheda - si sono rivisti in gran numero ad Alassio i nord-europei, dagli inglesi ai tedeschi, svizzeri e svedesi, francesi e russi. In settembre sul lungomare si sentiva parlare più straniero che italiano».



La stessa impressione l’ho avuta anch’io, che ho trascorso ad Alassio una dozzina di giorni in settembre. Ci ero stato anche in febbraio e allora gli idiomi più diffusi lungo la passeggiata a mare erano il milanese, il bergamasco e il bresciano. A settembre invece ho sentito più spesso parlare inglese e tedesco. Per Alassio, dunque, il turismo è stato soprattutto padano in inverno e internazionale d’estate. Comunque, è andata bene.

Del resto, sono stati gli inglesi a fine Ottocento e primi del Novecento a scoprire e valorizzare Alassio come località turistica e a costruirvi le prime ville dove svernare, grazie al microclima particolarmente mite. A ricordare il periodo inglese ci sono alcuni nomi di vie, una chiesa anglicana sconsacrata (oggi ospita mostre e iniziative varie), un tennis club dedicato a Daniel Hanbury che lo fondò nel 1923 e anche una “farmacia inglese”. Oggi Alassio conta 75 alberghi di varie categorie (compreso un Grand Hotel 5 stelle) e arriva a 120 attività ricettive comprendendo bed and breakfast, affittacamere, meublé. Se i residenti sono ufficialmente poco più di 10 mila, in luglio e agosto si è arrivati a 70mila presenze in città.

Enzo CanepaStagione felice, dunque, quella del 2015, ma va tutto bene? Si può fare di più? «Alassio è riuscita a mantenere un target medio-alto di clientela - sostiene il sindaco Canepa - e la città ha assicurato che ogni giorno ci fosse una iniziativa di interesse per gli ospiti. Inoltre abbiamo ridotto del 70% i venditori abusivi sulla spiaggia». Ha riaperto lo storico Caffè Roma (quello frequentato dallo scrittore americano Hemingway) ma la manifestazione di Miss Muretto ha cessato di esistere nel 2013 dopo ben 60 edizioni. Qualche albergo ha chiuso, in particolare quelli non di proprietà, per via delle insostenibili spese di affitto. Le agenzie immobiliari sono tante in città, ma le vendite latitano. Ha chiuso anche il ristorante stellato “Il Palma”. In compenso, all’enoteca “Carpe Diem”, il titolare ha la vetrina tutta dedicata allo Champagne e afferma di vendere ogni anni circa 5mila bottiglie di bollicine francesi, alla faccia della crisi.

Secondo Aurelio Macheda si può fare di più sia da parte della pubblica amministrazione che da parte degli albergatori stessi, chiamati a rinnovare e potenziare la qualità dell’offerta. La città è generalmente pulita, ma il verde pubblico e l’arredo urbano potrebbero essere migliorati. Spiace poi che, per dei cavilli burocratici, siano stati tolti dal molo i cannocchiali a lungo raggio che i turisti avevano dimostrato di gradire. Qualcuno insinua inoltre che la “rosa dei venti” posta sul pavimento al termine del molo sia stata fissata in modo sbagliato, per cui l’orientamento e tutte le indicazioni delle località sarebbero errate.

Alassio comunque incanta per la sua lunga spiaggia di sabbia, la passeggiata pedonale lungo il mare, la fila di bar e ristoranti a pochi metri dall’acqua, dove gustare le tante specialità liguri. Via XX Settembre è quella dello shopping. Insieme a via Vittorio Veneto dà vita a un caratteristico centro storico ligure, chiamato il Budello: un carruggio lungo quasi due chilometri, parallelo al mare, stretto tra antiche case e con oltre 200 moderni negozi. Lungo il Budello si trova anche la biblioteca comunale, centro di attività culturali insieme a cineforum, Alassio jazz e stagione teatrale.

Maurizio e Emilio Ippolito sono titolari di un buon albergo tre stelle, il “Flora”, costruito nel 1953 dal loro nonno direttamente sul lungomare, con spiaggia privata:«Anche per noi - affermano - la stagione 2015 è stata ottimale. Oltre alla nostra clientela affezionata, italiana e straniera, sono arrivati nuovi clienti soprattutto da Germania, Austria, Svezia e Russia. Questa estate abbiamo festeggiato con ricevimento in Comune una famiglia austriaca che da 40 anni viene nel nostro albergo. Anche questo ci conferma che abbiamo un gradimento costante dovuto al buon rapporto qualità-prezzo»  

Alassio è famosa anche per il “Muretto”. Si trova di fronte al palazzo del municipio, in via Dante, in corrispondenza dello storico Caffè Roma, locale della famiglia Berrino, sul cui palco si esibirono i nomi più famosi dello spettacolo. Il Muretto nacque nel 1953, ideato da Mario Berrino (deceduto nel 2011, fu anche ottimo pittore) e dallo scrittore americano Ernest Hemingway, uno dei frequentatori abituali del “Roma”. Fu proprio Hemingway a firmare la prima piastrella apposta sul muretto di fronte al locale. Nello stesso anno nacque anche il concorso di Miss Muretto. Il Muretto ospita oggi oltre mille piastrelle con le firme autografe di personaggi famosi della cultura, dello spettacolo e dello sport.



Alassio è anche l’unica città italiana che può fregiarsi del marchio Città degli Innamorati. Ha ottenuto il riconoscimento ufficiale il 4 ottobre 2007. A ricordarlo sul Muretto ci sono la riproduzione in ceramica dei famosi “Les amoureux” di Raymond Peynet, la statua in bronzo degli “Innamorati” di Eros Pellini, le “Cicogne” di acciaio di Umberto Mastroianni e la cassetta della posta del concorso "la più bella lettera d’amore". Ogni anno, le missive d’amore che giungono da tutta Europa vengono giudicate da una giuria e le più belle vengono premiate il 14 febbraio, giorno di San Valentino.

Una antica leggenda narra che Adelasia, figlia di Ottone I di Sassonia, imperatore del Sacro Romano Impero, amasse Aleramo, un giovane coppiere di corte e che l’imperatore non fosse contento di questo amore così poco regale. I due innamorati, fuggiti insieme dopo essersi uniti in matrimonio, posero la loro dimora alle falde del monte Tirasso che sovrasta Alassio. Nel luogo dove i due innamorati si erano stabiliti sorse poi una città, che in onore della principessa Adelasia fu chiamata Alaxia, in seguito Alassio.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali
       


Julius Meiln
Pavoni
Senna
Consorzio Barbera Asti

Julius Meiln
Pavoni
Senna

Consorzio Barbera Asti
Molino Dallagiovanna
Torresella