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Alla scoperta delle tipicità di Tortona tra dolci, formaggi e vitigni autoctoni

Tortona diventa città di musica durante la settimana dedicata al compositore Lorenzo Perosi. Occasione per scoprire eccellenze in tavola, cucine tipiche e vitigno a rischio di estinzione come il Timorasso

di Vincenzo D’Antonio
 
10 ottobre 2016 | 10:41

Alla scoperta delle tipicità di Tortona tra dolci, formaggi e vitigni autoctoni

Tortona diventa città di musica durante la settimana dedicata al compositore Lorenzo Perosi. Occasione per scoprire eccellenze in tavola, cucine tipiche e vitigno a rischio di estinzione come il Timorasso

di Vincenzo D’Antonio
10 ottobre 2016 | 10:41
 

Là, dove il Piemonte si sporge ad Oriente e porge un suo lembo a farsi abbracciare dal Pavese, dall’Emilia e dalla Liguria (quel mare così lontano eppure presente), proprio là, bella e laboriosa, sorge Tortona (Al). Valli che si intersecano, quasi a fungere da trama e da ordito. Occhi non bastevoli per ammirare tanta dolce bellezza. E dove ci sono le valli, in legge cosmica di natura del vuoto e del pieno, ci sono i colli. Tortona ed i suoi colli, i Colli Tortonesi. I Colli Tortonesi sono carezzevolmente ricoperti da vigneti. Qui la vite è coltura millenaria. Ne sortiscono grandi vini, talvolta non valorizzati ed apprezzati per quanto in effetti essi meritino.

Gnocchi di patate al Montèbore

Gnocchi di patate al Montèbore

Tortona è città della musica. Ha dato i natali al grande musicista del Novecento, compositore di musica sacra, Lorenzo Perosi. A 60 anni dalla morte, la città, grazie all’operato instancabile del sacerdote Don Paolo Padrini, ha saputo e voluto onorarlo con la manifestazione “Perosi 60°. Settimana della Musica”. Concerti, pianoforti in piazza Duomo e nelle altre piazze principali di Tortona, musiche eseguite dai giovani musicisti tortonesi, allievi del Conservatorio. Uno spettacolo gioioso, di grande caratura, foriero di ottimismo per la comunità tortonese.

E difatti, Don Paolo Padrini suadentemente precisa che «le iniziative sono numerose e sono atte soprattutto a ricreare tessuto sociale e culturale attorno alla figura di Perosi. Le attività di ampio respiro sono incentrate sull’educazione dei giovani, coinvolgendo anche i ragazzi ed i bambini delle scuole di Tortona».



Al piacere dell’ascolto di buona musica, si è aggiunto il piacere delle degustazioni di prodotti tipici della gastronomia tortonese. Imperdibili i baci di dama; da imparare a conoscere e ad apprezzare il salame nobile di Giarolo ed il formaggio Montebore. Il Salame Nobile di Giarolo si fa utilizzando esclusivamente le parti nobili del maiale; quelle magre provengono da prosciutto, coppa, culatello, spalla, lonza, filetto; mentre quelle grasse sono ricavate da pancetta, gola e prosciutto.

Il Montébore è fatto con un 75% di latte bovino e 25% di latte ovino. L’utilizzo del Montèbore ha due aspetti, uno consolidato ed uno emergente. Quello consolidato, grazie al quale ci siamo deliziati alla tavola del ristorante Sangiacomo, è Gnocchi di patate al Montèbore. Quello emergente, che merita approfondimento e correlato quanto indispensabile coinvolgimento degli attori, ovvero dei pizzaioli, è come topping di pizza napoletana cotta nel forno a legna. Ne sortiscono pizze prelibate, laddove al Montèbore inteso come ingrediente di riferimento, vanno aggiunti, sapiente il dosaggio, ingredienti ancillari volti a recitare ruolo di contrappunto armonico.

Patata e trota
Patata e trota

Il ristorante Sangiacomo è nel centro storico di Tortona ed è chicca imperdibile. All’interno di elegante e quieto cortile, veranda e sale interne. Di grande garbo gli arredi, pezzi di valore, frutto della genialità della titolare Gabriella Cuniolo, dall’appassionato marito amorevolmente coadiuvata. Cuoca rumena e maitre tunisino sanno valorizzare una così doviziosa e robusta tradizione gastronomica. Niente voli civettuoli, tanta attenzione agli approvvigionamenti quotidiani (particolari quelli del sabato, giorno di mercato), una cucina schietta e di esecuzione pressoché perfetta. Un grande tagliere di salumi locali, laddove il salame è quello di Varzi, inappuntabile il servizio di vini al calice. Il già citato piatto che da solo varrebbe il viaggio: Gnocchi di patate al Montèbore. Ottimi e ben serviti anche i dolci fatti in casa.

Acciuga impanata
Acciuga impanata

Il saliscendi abilitato dai colli conduce, splendida mitezza di pomeriggio autunnale, a Monleale, paesino attiguo a Volpedo. Volpedo è da visitare senza fretta alcuna e lasciarsi prendere dall’atmosfera dei quadri di Pellizza da Volpedo. A Monleale, la cantina e buona parte di vigneti di vignaiolo eccezionale: Walter Massa, alfiere della rinascita qualitativa dell’enologia dei Colli Tortonesi. È sua la riscoperta di un peculiare ed interessante vitigno autoctono a rischio di estinzione: il Timorasso.

Walter non ha conferitori. Attualmente produce i suoi vini da vigneti di proprietà di circa 23 ettari: principalmente Barbera, Croatina e, su tutti, il suddetto Timorasso. Derthona il nome in etichetta del suo Timorasso. All’assaggio ha mostrato le sue caratteristiche di vino gagliardo ed elegante nel contempo, gradevolissimo il finale lungo. Lo si abbina alla cucina locale, in particolare il formaggio Montèbore, ma se ne azzarda abbinamento, fuori di territorio, anche con la Mozzarella di Bufala Campana Dop.

Agnolotti
Agnolotti

Nel rientro serale a Tortona si vive inusuale esperienza di cena nel ristorante ricavato in una chiesa sconsacrata. Né è corpo ed anima, la patronne Anna Ghisolfi. Ed il nome del ristorante è il suo nome: Anna Ghisolfi. E a descriverla sinteticamente è valevole il binomio che connota la sua divisa di lavoro: Passione e Tenacia.

Cucina che dire a vista probabilmente non rende il senso. Diremmo meglio che è cucina i cui orli diventano banco per la fruizione di creativi finger food che, sapientemente abbinati a calici di vino, costituiscono (in numero di circa una dozzina) una ghiotta proposta di aperitivo. Finger food, va precisato, tutti approntati all’istante in un vero show cooking, tanto vero e schietto quanto vissuto da Anna e dalle sue collaboratrici in meritorio understatement.

La Scorpacciata
La Scorpacciata

Ricordiamo gomitoli di erbette, un fantastico cipolla con Castelmagno, patata e trota, acciuga impanata, prugna e caprino. A tavola arrivano le pietanze, dagli antepasti ai dolci. Eccellenti gli agnolotti. Intriga il servizio: le pietanze giungono a tavola ancora nella padella. È il cliente che “si fa il piatto”! C’è un modo per assaggiare tutti i dolci: la Scorpacciata. E, diciamolo, di golosa scorpacciata trattasi, ma ne vale proprio la pena! Si beve con proposte ben calibrate e ciò lo si deve al marito Enrico, avvocato. Si privilegiano, e va bene, i vini dei Colli Tortonesi.

Ed a Tortona vi è struttura di sogno per dormire. In cima a piccolo colle, Casa Cuniolo, una splendida dimora in stile anni Trenta. Solo quattro camere. Il lusso vero, quello che mette a proprio agio le persone e che non si ostenta. Lusso ad intendere il migliore dei comfort possibili. Mobili ed arredi del Novecento. Memorabile l’esperienza mattutina della prima colazione: doviziosa, prelibatezze sia salate che dolci, premuroso, attento e cordiale il servizio.



Ancora più ricca ed articolata sarà l’edizione 2017 della rassegna dedicata al compositore Lorenzo Perosi. Ce ne ha data anticipazione Don Paolo Padrini. E poi viene il momento di andare via da Tortona, da Volpedo, dai vigneti dei Colli Tortonesi. Quel momento, purtroppo, arriva e melanconia subentra. Ma se è vero, perché purtroppo è vero, che si va via da Tortona, è altrettanto vero che Tortona non andrà mai più via da noi.


Ristorante Sangiacomo
via Calvino 4 - Tortona (Al)
Tel 0131 829995
www.gabriellacuniolo.com/ristorante
Chiuso domenica sera e lunedì

Anna Ghisolfi
piazzetta Giulia 1 - Tortona (Al)
Tel 0131 894219
Aperto solo la sera dal giovedì alla domenica

Casa Cuniolo
viale Amendola 6 - Tortona (Al)
Tel 0131 862113
www.gabriellacuniolo.com/casa

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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