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Perla del Garda espressione del territorio Il Lugana in tutte le sue versioni

L’azienda Perla del Garda punta molto sul controllo della filiera e sulla qualità offerta al consumatore. Produce circa 120mila bottiglie all’anno, declinando il Lugana in tutte le tipologie previste dal disciplinare

 
20 maggio 2015 | 17:16

Perla del Garda espressione del territorio Il Lugana in tutte le sue versioni

L’azienda Perla del Garda punta molto sul controllo della filiera e sulla qualità offerta al consumatore. Produce circa 120mila bottiglie all’anno, declinando il Lugana in tutte le tipologie previste dal disciplinare

20 maggio 2015 | 17:16
 

Perla del Garda ha partecipato all’edizione 2015 di Vinitaly nell’area espositiva di Fivi, la Federazione italiana vignaioli indipendenti. La scelta è stata dettata dalla profonda condivisione dei principi della Federazione, garanti del legame tra vino e territorio: filiera corta e sostenibilità ambientale sono infatti i pilastri della produzione dell’azienda.

«Siamo principalmente produttori di Lugana - spiega la titolare Giovanna Prandini (nella foto) - interpretiamo tutta la gamma di Lugana prevista dal disciplinare, dalla versione classica, giovane e fresca, con un’acidità molto spiccata, fino ai vini più importanti, la riserva, la riserva superiore e la vendemmia tardiva. Senza dimenticare lo spumante metodo Classico».



«Siamo un’azienda agricola - prosegue - non compriamo uva ma lavoriamo solo quella che produciamo, controllando la filiera di qualità fin dall’inizio, quindi dal vigneto fino alla bottiglia. Abbiamo 30 ettari di terreno, su cui produciamo circa 120mila bottiglie. Il mercato principale fortunatamente è ancora l’Italia, ci teniamo moltissimo ad essere radicati ancora sul nostro territorio. Il 20% dei nostri vini viene invece esportato; tra i mercati più importanti la Svizzera, la Germania, gli Stati Uniti e il Giappone».

Perla del Garda nasce da un’idea ambiziosa: riportare la vigna sulle colline moreniche dell’azienda agricola. Le antiche stampe e le mappe catastali sono testimoni di una tradizione che riconosce la vocazione vitivinicola di questa terra sassosa e povera d’acqua. La filosofia di produzione si basa su un principio fondamentale: il vino si comincia a fare in vigna, rispondendo senza schemi fissi alle congiunture climatiche dell’annata con l’attenzione e la saggezza della tradizione contadina.

Giovanna Prandini

La raccolta a mano dei grappoli d’uva - da agosto a novembre - e la vinificazione a caduta rappresentano i due pilastri del metodo di produzione di Perla del Garda. La scelta di certificare la filiera vuole essere un atto di trasparenza e serietà nei confronti dei clienti. Nel comune di Lonato, fra Desenzano e Sirmione, si estende il vigneto di circa 30 ettari. I primi passi sono stati fatti nel 2000, guardando alle caratteristiche del terreno e al microclima delle colline moreniche a sud del lago di Garda: da questa realtà l’azienda è partita per selezionare le barbatelle, decidere il numero di piante per ettaro e il sistema di allevamento della vite.

Trebbiano di Lugana, Sauvignon, Riesling, Chardonnay e Incrocio Manzoni sono i vitigni dei vini bianchi. Merlot, Cabernet Franc e Sauvignon, e Rebo rappresentano le tipologie delle uve rosse. La vendemmia viene svolta esclusivamente a mano, selezionando i grappoli e riponendoli in piccole cassette che vengono in breve tempo condotte in cantina. La cantina è posta al centro della vigna e la distanza massima fra i filari e la zona di vinificazione è di 1.000 metri.


Perla del Garda
via Fenil Vecchio 9 - Lonato del Garda (Bs)
Tel e fax 030 9103109
www.perladelgarda.it
info@perladelgarda.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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