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Barranco Oscuro, nel cuore dell'Andalusia I vini naturali più alti d’Europa

I vini biologici della Bodega Barranco Oscuro nascono dalla ferrea volontà di Manuel Valenzuela di realizzare il suo sogno, quello di una coltivazione totalmente naturale e biodinamica, e nel vigneto più alto d’Europa

di Riccardo Melillo
 
20 agosto 2015 | 11:10

Barranco Oscuro, nel cuore dell'Andalusia I vini naturali più alti d’Europa

I vini biologici della Bodega Barranco Oscuro nascono dalla ferrea volontà di Manuel Valenzuela di realizzare il suo sogno, quello di una coltivazione totalmente naturale e biodinamica, e nel vigneto più alto d’Europa

di Riccardo Melillo
20 agosto 2015 | 11:10
 



Arrivarci non è semplice, nel cuore della Sierra de la Contraviesa, nell'Alpujarra granadina, ad un'ora e mezza di macchina da Granada tra strade tortuose e panorami unici, la Bodega Barranco Oscuro è il vigneto più alto d’Europa, coltivato in modo naturale. A 1.368 m d’altezza si producono con metodo biodinamico vini naturali senza additivi, fedeli al terreno da cui provengono. Una viticoltura senza diserbanti, pesticidi o fertilizzanti sintetici che genera prodotti vigorosi e affascinanti: i vini di Barranco Oscuro hanno personalità da vendere, autentici ed elegantemente potenti.



L’azienda agricola, che ha sede nel cuore dell'Andalusia, nel piccolo centro di Cadiar, è di proprietà di Manuel Valenzuela (nella foto). Valenzuela, nato nel 1943 a Marchal, è il penultimo di 9 fratelli e, a dispetto delle modeste condizioni economiche della sua numerosa famiglia, i genitori fanno parecchi sacrifici per mandarlo a studiare a Guadix, dove consegue un diploma, e poi a Madrid per diventare un esperto in chimica. Ma a Manuel non piacevano le prospettive che gli venivano offerte e decide di trasferirsi a Barcellona, dove conosce Rosa, da lì poi in Francia dove entra in contatto con il mondo del vino.



Alla fine del 1979 si trasferisce nella Alpujarra granadina, dove acquista la Tenuta Barranco Oscuro, una grande casa colonica costruita alla fine del XIX secolo che dominava un terreno di oltre 100 ettari coltivati per lo più a vigneto. All’epoca la tenuta possedeva un'enorme cantina ben organizzata, ma l’arrivo della filossera fermò ogni attività distruggendo tutte le viti, sostituite da mandorli. Valenzuela, prima di reintrodurre la coltivazione delle viti, intraprende un viaggio sulle coste del Mediterraneo per aggiornarsi e acquisire le conoscenze necessarie per dare inizio a una coltivazione biologica. La prima vigna fu nel Cerro Las Monjas, poco più di un ettaro con vitigni tipici della zona come Montúa, Moscatel, Pedro Ximenez, Tinto Alicante (Tintorera), Tinto Aragón (Garnacha) e Tinto Varetúo (Tempranillo).

All'inizio degli anni '80 venne introdotto il primo vitigno internazionale, il Cabernet Sauvignon e iniziò a riscoprire il vitigno autoctono Vigiriega oltre a potenziare la Garnacha che aveva dimostrato un grande adattamento al clima della zona. Nell'84 il primo vino imbottigliato e l'anno successivo la prima etichettata realizzata in proprio. Il 1987 segna l'uscita dei primi vini monovitigno e l'inizio della costante ricerca di nuove varietà e nuovi vini...

Manuel ValenzuelaParlare con Manuel delle sue viti, della storia della cantina, del modo in cui viene coltivata una terra così difficile, mentre lui ti guida tra i filari con un panorama che spazia dalla cima del Mulhacén (la più alta della Sierra Nevada con i suoi 3.479 m slm) fino al mare e alle coste dell'Africa, è solo l'antipasto per approfondire la sua filosofia di prdouzione del vino, fatta di storie, aneddoti e tanta passione.

In cantina come in vigna sono banditi tutti gli interventi chimici al fine di produrre vini ecobiologici dal sapore unico e irripetibile.

La prima sensazione che si ha degustando infatti questi vini è di qualcosa di particolare e unico, profumi e sapori intesi, lontano dalle mezze misure e dai vini spesso troppo simili tra loro. La prepotenza e la forza sprigionate dal loro profumo si articolano in bocca. Proseguendo nella degustazione ci si accorge della complessità e anche della freschezza di prodotti realmente genuini e frutto di grande passione e maestria. Di seguito riportiamo una selezione di alcuni dei vini prodotti.

Tres Uves: Vigiriega, Vermentino e Viognier sono le tre uve che danno il nome al vino. È curioso che i nomi delle tre uve inizino con la “v”. Da qui nasce un gioco di parole, visto che “uve” in spagnolo indica proprio la lettera “v”. Vendemmiate e vinificate separatamente vengono poi assemblate e maturano due anni. Il vino è dorato, con aromi complessi di frutta matura, acidità prorompente, potente ma equilibrato, più “pacato” del suo predecessore, regala un sorso fruttato e mielato, succoso e intenso.

V de Valenzuela: vino da uve Vigiriega, come recita l'acronimo svolto in etichetta "Vigorosa irreverente generosa inconformista resistente indomable extraordinaria grandiosa autóctona". Naso fruttato di mela, si avverte anche in bocca con acidità e mineralità spiccate.

Garnata: 100% Granacha (Grenache per i Francesi, Cannonau per gli Italiani) proveniente dal Cerro Las Monjas. Vino tannico ma incredibilmente fresco, frutta rossa, finale minerale e di frutta secca. Forse uno dei più interessanti.

1368 Cerro Las Monjas. Garnacha (30%), Syrah (30%), Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc. Prende il nome dal picco più alto dove viene coltivata la vita nella tenuta (e da più tempo). 17 mesi in barrique. Vino molto intenso, balsamico e fruttato con note di marasca. Al palato è ampio e fresco, caldo e pastoso con finale lungo e molto minerale.

Borgoñón Granate: Pinot nero in purezza, colore rubino intenso. Al naso minerale, prugna matura e spezie dolci, liquirizia e cacao, molto complesso. In bocca potente, tannino forte e acidità eccellente. Splendidi retrogusti di spezie, minerali e frutta. Finale estremamente persistente e complesso

Pino Rojo. Pinot Nero in purezza, 20 mesi in barrique di rovere, vendemmia manuale. Un vino poco tannico, leggero e ampio, con richiami di frutta rossa e complesso nel suo insieme.

Rubaiyat: 100% Syrah, 16 mesi in barriques. Prende il nome dalle quartine, in arabo Rubáiyát, del poeta e matematico Omar Khayyam, persiano, proprio come l'origine del Syrah. Ogni annata ha una quartina differente. Un vino molto interessante, intenso e aromatico. Al naso note di mora, spezie, erbe aromatiche e balsamiche. In bocca è potente e tannico, buona acidità e finale asciutto.

Barranco Oscuro Brut Nature. 100% Vigiriega, elaborato secondo il metodo Classico ma, alla ricerca di un prodotto più autentico, Manuel Valenzuela ha ideato un metodo unico al mondo, mescolando il vino base al mosto dello stesso appezzamento ma vendemmiato in momenti diversi e senza aggiungere additivi. Quando il vino base ha terminato la fermentazione naturale e con l'arrivo dei primi freddi invernali, vendemmiano la uva lasciata sulle viti, ottenendo un mosto molto ricco di zuccheri, vendemmia tardiva resa possibile dalle qualità della Vigiriega e dal clima unico della zona. Uno spumante molto fresco e di buona acidità.




Bodega Barranco Oscuro
Cortijo Barranco Oscuro - 18440 Cádiar, Granada (Spagna)
Tel 636 95 35 02
www.barrancooscuro.com
info@vinosautenticos.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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