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Duca di Dolle punta su qualità e sostenibilità ambientale

Il percorso dell’azienda, situata nell'area del Prosecco Superiore Docg, è orientato alla ricerca dell’eccellenza e della sostenibilità. Bottiglie dalla grafica essenziale ed elegante, perché dev’essere il vino a parlare

 
19 aprile 2016 | 14:57

Duca di Dolle punta su qualità e sostenibilità ambientale

Il percorso dell’azienda, situata nell'area del Prosecco Superiore Docg, è orientato alla ricerca dell’eccellenza e della sostenibilità. Bottiglie dalla grafica essenziale ed elegante, perché dev’essere il vino a parlare

19 aprile 2016 | 14:57
 

Duca di Dolle ha presentato all’ultima edizione di Vinitaly i vini ottenuti dalla vendemmia 2014 ed altre "chicche" dell'azienda, che un piccolo gruppo di fortunati ha potuto assaggiare nel corso di una degustazione guidata da Alessandro Scorsone (nella foto, a sinistra), sommelier e cerimoniere di Palazzo Chigi.

«L’azienda - spiega il titolare, Andrea Baccini (nella foto, a destra) - si trova nella zona del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene Docg, proprio al centro del territorio in cui si estende il Consorzio. Tutta la nostra produzione proviene da un vigneto unico. Quando bevi un Prosecco Duca di Dolle bevi esclusivamente quel vigneto, quegli ettari, quel corpo unico di tenuta. La produzione è molto contenuta e di annata unica. Abbiamo un terroir che ci permette di avere qualcosa in più e noi cerchiamo di valorizzarlo al meglio. Perciò possiamo dire che chi beve un Duca di Dolle fa un’ottima esperienza».

Alessandro Scorsone e Andrea Baccini

Realtà giovane ma ormai nota per la qualità esclusiva dei suoi vini, prodotti unicamente con uve di proprietà coltivate con metodi naturali all’interno dei 12 ettari vitati della Tenuta di Rolle, Duca di Dolle ha come principale obiettivo la sperimentazione e la ricerca all’insegna dell’ecosostenibilità e della lealtà nei confronti delle future generazioni.

Autentici sorsi di territorio, prodotti in numero limitato e nel massimo rispetto per l’ecosistema, bottiglie dalla grafica essenziale ed elegante, perché dev’essere il vino a parlare. Questi sono i vini spumanti Duca di Dolle. Oltre ai due vini di base, il Brut e l’Extra Dry, la gamma comprende il Cuvée Rive di Rolle, ricavato da uno dei vigneti (Riva) più antichi e meglio esposti della tenuta, il Superiore di Cartizze “Zero”, uno spumante Brut con bassissimo residuo zuccherino pensato per esprimere la più autentica essenza del vitigno, il Superiore di Cartizze Extra Dry “DDD” e “Nino”, Prosecco frizzante rifermentato in bottiglia.


Credito foto: Phesci - Francesco Esci (Treviso)

Le caratteristiche pedoclimatiche del territorio di Rolle richiedono tempi di maturazione più lunghi rispetto agli altri prosecchi, dal momento che in questa zona la natura del terroir conferisce una salinità maggiore dovuta al terreno marnoso. Ciò fa sì che il vino necessiti di un tempo maggiore per rilasciare tutti i suoi elementi gusto-olfattivi. Con i primi tepori primaverili, il vino della vendemmia dell’anno precedente viene trasferito in autoclave per la presa di spuma, dove rimane per circa 50-60 giorni, al termine dei quali viene imbottigliato.

Il futuro parte dalla ricerca
Per Duca di Dolle il 2015 ha rappresentato un importante momento di transizione. A partire dall’annata 2014, infatti, Duca di Dolle ha deciso di abbandonare la certificazione Biologica per sottoscrivere un Protocollo Interno studiato ad hoc per garantire la maggior naturalità possibile ai propri vini e, soprattutto, una gestione ambientale ancora più rispettosa dell’ecosistema e dell’uomo. Produrre vini bio in un’area ad alta densità vitivinicola come quella del Prosecco Docg è una sfida impegnativa, poiché le derive dei vigneti vicini non sono sempre arginabili.

Con il nuovo protocollo interno, Duca di Dolle ha attuato quindi una chiara scelta di trasparenza nei confronti dei propri consumatori, ai quali garantisce il massimo sforzo possibile per ottenere vini senza residui o, comunque, con residui ridotti al minimo possibile. Il Protocollo Biologico, infatti, sebbene fortemente voluto dalla Proprietà, la famiglia Baccini, sin dall’inizio della gestione aziendale nel 2011, si è dimostrato, in un’annata particolarmente difficile come la 2014, non adatto alle particolarità pedoclimatiche dei vigneti della Tenuta, e poco elastico nella gestione di vigneti con età, altitudini, esposizione e problematiche molto variegate e diverse tra loro.


Credito foto: Phesci - Francesco Esci (Treviso)

L’utilizzo delle sostanze consentite dal Disciplinare Biologico, tra cui alcuni metalli come il rame, rischiava di rendere sterili diverse porzioni di vigneto. L’impossibilità di “personalizzare” le operazioni di cura delle piante in base alle specifiche esigenze di ciascuna particella ha portato la famiglia Baccini, da sempre rivolta alla ricerca e sviluppo, a individuare un protocollo interno con le soluzioni più all’avanguardia per migliorare, oltre alle condizioni delle viti, anche la gestione ambientale. Per fare ciò Duca di Dolle ha avviato una serie di collaborazioni con Università e Centri di Ricerca, Scuole enologiche, enologi e agronomi di chiara fama, per giungere a un disciplinare interno che garantisse, attraverso tecniche sperimentali e tecnologie innovative, la miglior cura del vigneto e al contempo il minimo residuo di sostanze chimiche nel vino e nell’ambiente.


Duca di Dolle
via Piai Orientali 5 - 31030 Rolle di Cison di Valmarino (Tv)
Tel 0438 975809
www.ducadidollewinery.com
info@ducadidolle.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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