Si parla di Toscana e pensi che tutto sia già stato detto, con marchi e denominazioni famose in tutto il mondo. Non c’è dubbio che quanto a notorietà internazionale il marchio “Toscana” rappresenta in campo enologico (e non solo) l’esempio più efficace di marketing territoriale italico, ma la “Tuscany wine valley” ha ancora tanto da offrire agli enoturisti curiosi, fra marchi noti ed emergenti. In questo breve excursus vi suggeriamo qualche tappa, giusto per stimolare la visita lungo sentieri meno battuti dell’area viticola più frequentata dagli enoturisti stranieri.
Orientando la nostra bussola da nord a sud, iniziamo il nostro viaggio da “I Veroni”, azienda agricola e curato agriturismo con 20 ettari vitati in zona Chianti Rufina, sulle prime colline di Pontassieve. A soli 10 km da Firenze qui si respira il fascino della classica casa padronale della campagna fiorentina, con tanto di vinsantaia alloggiata nel sottotetto dell’antica villa settecentesca.
Merita un assaggio lo schietto e tradizionale Chianti Rufina Docg, di produzione biologica, e soprattutto la versione Riserva, Sangiovese in purezza, di vellutata tannicità e bella struttura, con aromi di frutta rossa, tabacco e con l’affinamento in rovere ben integrato che gli dona armonica beva.
Rimaniamo in zona ma ci spostiamo un po’ più a nord, verso il Mugello e precisamente a Vaglia, sempre in provincia di Firenze, per segnalarvi una piccola e giovane realtà di soli 4 ettari, la tenuta Camposilio, che produce un Sangiovese Igt il “Boncitto”, dal gusto schietto e pulito, proprio da “bravo ragazzo”, a cui il nome in etichetta, in toscano arcaico, si ispira.
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Sull’altro versante, nelle colline leonardiane di Vinci, da non perdersi una sosta nella magnifica villa cinquecentesca, utilizzata dai Medici come casino di caccia e poi appartenuta al poeta pisano Renato Fucini. Qui, a Villa Dianella, Veronica e il marito Francesco Passerin d’Entrèves con grande passione e competenza producono un supertuscan scalpitante come “Il Matto delle Giuncaie”. Vinificato in purezza, cru di un’unica vigna posta a 200 m slm, “Il Matto” è un Sangiovese “alla vecchia maniera”, modernizzato dal non invadente tocco d’artista di Franco Bernabei, che col millesimo 2013 ha portato a casa l'International trophy, assegnato nel prestigioso concorso internazionale Decanter world wine awards.
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La famiglia D'EntrevesScendendo più a sud si retrocede ancora di qualche secolo con
Dievole, borghetto medievale e wine resort con panorama mozzafiato sulle morbide colline del Chianti Classico, a Vagliagli (Si). Una realtà quasi millenaria ma non conosciuta come meriterebbe, completamente rivitalizzata a partire dagli anni Ottanta con un certosino lavoro di recupero da un lungimirante imprenditore argentino di origine italiana.
Tenuta di 600 ettari di cui 121 vitati (divisi in 19 parcelle) che produce olio extravergine d’oliva di gran qualità, pluripremiato in contest internazionali, e un Chianti Classico che col millesimo 2014 ha raggiunto un ragguardevole apice qualitativo. Caratterizzato da una sopraffina aderenza alla classicità gustativa della Docg, i suoi profumi di frutti rossi che sconfinano nel sottobosco evidenziano un equilibrato rapporto tannini-acidità spalmato su una struttura elegante, leggermente sapido-minerale nel finale.
Da un italiano di ritorno ad una coppia tedesca come Julia e Georg Weber, innamorata dei paesaggi toscani e dei suoi vini. A ridosso della Rocca di Capalbio, ai confini estremi della maremma grossetana, hanno dato vita, con il prezioso apporto del giovane enologo Matthieu Taunay e il superconsulente Michel Rolland, ad un marchio destinato ad un sicuro successo sui mercati internazionali,
Monteverro.
Progetto con sguardo transalpino e filosofia produttiva da château bordolese in tutte le sue fasi, seguita con maniacalità tedesca (tanto per intendersi, microvinificazione in barrique con separazione delle oltre 100 microparticelle dei 27 ettari vitati, per valutare e bilanciare gli assemblaggi come un intricato puzzle gustativo) dai giovani coniugi Weber. Una tenuta precollinare, protetta a monte da una preziosa fascia boschiva, con le vigne assolate e pettinate dalla brezza marina che preserva aromi e dona sapida personalità ai vini.
Qui il “Premier Grand Cru”, il “Monteverro”, si presenta senza l’apporto di Sangiovese ma con un classico taglio bordolese, fuoriclasse armonico, assemblato con 35% Cabernet Sauvignon, 35% Cabernet Franc, 25% Merlot e 5% Petit Verdot. Un supertuscan dalla persistenza infinita che si caratterizza al gustativo per i piccoli frutti neri e uno speziato dolce con note balsamiche di macchia mediterranea. Tannini fini ed eleganti, per un rosso di grande capacità di invecchiamento, in grado di competere senza timore con i più blasonati château transalpini. Una scommessa, quella di Julia e Georg, iniziata da pochi anni ma di cui sentiremo parlare sempre più spesso.
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Georg e Julia WeberI Veronivia San Martino a Quona 67 - 50065 Pontassieve (Fi)
Tel 055 8368886
www.iveroni.it
info@iveroni.itCamposiliovia di Basciano 805, località Montorsoli - 50036 Vaglia (Fi)
Tel 055 4026316 / 339 6419173
www.camposilio.itinfo@camposilio.comDievolelocalità Dievole 6 - 53019 Castelnuovo Berardenga (Si)
Tel 0571 508166
www.dievole.itinfo@dievole.itFattoria Dianellavia Dianella 48 - 50059 Vinci (Fi)
Tel 0571 508166
www.villadianella.itinfo@villadianella.it Monteverrostrada Aurelia-Capalbio 11 - 58011 Capalbio (Gr)
Tel 0564 890721
www.monteverro.com