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Pinot Grigio Ramato di Specogna, omaggio alla tradizione friulana

Il vitigno è da sempre legato al territorio friulano. L'azienda Specogna ne prosegue la trasformazione com'era in passato: una vinificazione a contatto con le bucce che dona al Pinot quel particolare colore ramato.

 
25 gennaio 2021 | 07:32

Pinot Grigio Ramato di Specogna, omaggio alla tradizione friulana

Il vitigno è da sempre legato al territorio friulano. L'azienda Specogna ne prosegue la trasformazione com'era in passato: una vinificazione a contatto con le bucce che dona al Pinot quel particolare colore ramato.

25 gennaio 2021 | 07:32
 

L'Azienda agricola Specogna, in Friuli, precisamente a Corno di Rosazzo in provincia di Udine, è da sempre legata al Pinot Grigio, fortemente convinta che sulle colline della regione questo vitigno abbia trovato una casa, grazie a delle peculiarità pedoclimatiche straordinariamente utili a valorizzarne i suoi pregi.

Best in Class all'Italian Wine Competition - Pinot Grigio Ramato di Specogna Come da vera tradizione friulana

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In primis la ventilazione che, sempre sostenuta durante tutta la stagione viticola, previene i problemi legati alle muffe ed ai marciumi che questo vitigno soffre in zone umide a causa della compattezza del grappolo. Poi il terreno costituito dalla cosiddetta Ponka,capace, grazie alle sue componenti minerali, di far emergere grandi identità, sapidità e complessità nei vini che nascono in questo territorio.

Ed infine la voglia di proseguire nella storica vinificazione a contatto con le bucce che dà la luce al suo caratteristico colore ramato! Sin dalla prima annata in cui la famiglia Specogna ha vinificato queste uve, nel 1973, si è sempre voluto utilizzare, portando avanti questa tradizione. Anche in anni in cui solamente in pochi avevano mantenuto questa peculiarità. Ed oggi più che mai c'è ancora la convinzione che possa rappresentare il valore aggiunto del legame tra questo vitigno e il territorio.

Cenni sul vigneto
  • Vigneto: 100% Pinot Grigio
  • Anno impianto: 1969
  • Numero ceppi: 4000 piante per ettaro
  • Altitudine: 170 metri sopra il livello del mare
  • Giacitura: collinare
  • Natura del terreno: Marna-Arenaria (Ponka)
  • Zona del vigneto: Colli Orientali del friuli
  • Produzione: 40 quintali per ettaro
  • Sistema di allevamento: Guyot

Vinificazione
  • Vendemmia a mano in cassette;
  • Pigia-diraspatura e posizionamento in tini di legno;
  • 15 giorni di macerazione sulle bucce, periodo nel quale il vino svolge la fermentazione alcolica con lieviti indigeni;
  • Affinato in barrique di rovere da 225 litri per 24 mesi;
  • Dopo questo periodo avviene l’imbottigliamento, ed il vino riposa in bottiglia per 6 mesi prima di uscire sul mercato.

Descrizione del vino
Colore: ramato intenso
Profumo: al naso si presenta complesso, con note terziarie, di frutta sotto spirito, amarena, marasca e frutti di bosco.
Gusto: al palato si esprime con note molto vellutate, grande struttura e persistenza.
Temperatura di servizio: 12°C

4 viti attribuite dalla guida dell'Ais - Associazione italiana sommelier - Pinot Grigio Ramato di Specogna Come da vera tradizione friulana
4 viti attribuite dalla guida dell'Ais - Associazione italiana sommelier

La storia
Era il 1963 quando Leonardo Specogna, dopo alcuni anni in Svizzera, rientrò in Friuli ed acquistò un piccolo appezzamento di terra sulle colline di Rocca Bernarda a Corno di Rosazzo, nel cuore del vigneto Friuli. Terre ad alta vocazione viticolo-enologica dove la pianta della vite trova condizioni ideali sin dai tempi Romani, in quanto in questo lembo dei Colli Orientali il clima presenta delle peculiarità uniche ed eccezionali per la viticoltura di qualità. Nello spazio di alcune decine di chilometri si passa infatti dalla catena delle Alpi Carniche e Giulie che proteggono dai freddi venti del Nord Europa, alle acque dell’Adriatico che mitigano notevolmente le temperature. Al contempo, le colline del territorio beneficiano anche di notevoli escursioni termiche (molto importanti per la valorizzazione delle caratteristiche organolettiche dei vini) che sono inoltre ampliate dai venti della Bora, i quali aiutano anche a spazzare le umidità che altrimenti, soprattutto nel periodo vendemmiale, potrebbero essere fonte di avversità crittogamiche.

Tutto ciò, unito ai particolari terreni costituiti dalla cosiddetta ponka, cioè un flysch formatisi in epoca eocenica (la seconda epoca geologica del periodo Paleogene) per sedimentazione e successiva compattazione di depositi clastici costituiti da un’alternanza di strati di spessore variabili di marne (argille-calcaree) ed arenarie (sabbie-calcificate), che garantiscono condizioni di tessitura del terreno e ricchezza in minerali ed oligoelementi ottimali per le uve di alta qualità.

Inizialmente un’azienda agricola a 360 gradi che copriva una produzione casearia, cerealicola e viticola per autoconsumo, con gli anni si spostò sempre più verso una specializzazione nel mondo enologico soprattutto grazie all’impegno di Graziano Specogna. Oggi il lavoro in azienda è galvanizzato dalla presenza della terza generazione dei vignaioli Specogna, Cristian e Michele, che ormai da diversi anni hanno preso in mano le redini aziendali portando la cantina ad una produzione di circa 120mila bottiglie all’anno, che vengono vendute nel canale Horeca per il 50% sul mercato italiano e per il restante 50% nei vari mercati esteri (ad oggi si effettuano esportazioni in più di 30 Paesi).

I vigneti
L'azienda ha una superficie vitata di circa 24 ettari di cui 2 a boschivo, situati interamente in zone di collina ad altitudini comprese tra i 100 e 300 metri. Gran parte di questi vigneti hanno date di impianto che risalgono a 4-5 decenni fa, e questo rappresenta un importante valore aggiunto potendo, le piante con più anni, contare su degli apparati radicali molto più espansi che garantiscono una miglior perlustrazione del terreno, e di conseguenza una miglior assimilazione di tutte le componenti idriche e minerali necessarie ad un’ottimale maturazione. Tutto ciò unito al fantastico equilibrio con l’ambiente pedo-climatico che una pianta ottiene con gli anni.

Le produzioni per ceppo sono basse potendo garantire così una maggior concentrazione di tutti gli elementi che sono fattore di qualità nelle uve. L’intera superficie viene coltivata in regime biologico, senza alcun utilizzo di pesticidi chimici e diserbanti.

Negli ultimi anni, è stata anche avviata la produzione di miele attraverso l’inserimento di alcune arnie d’api sulle colline. Sono stati inoltre portati avanti dei progetti volti ad aumentare la biodiversità del territorio attraverso l’impianto di numerose specie arboree.

La cantina
Le cantine dell’azienda sono state ristrutturate negli ultimi anni, per garantire una migliore gestione di tutti i passaggi che intercorrono dalla pigiatura delle uve all’imbottigliamento dei vini. Il lavoro in cantina è mirato alla produzione di vini tipici, che rispecchiano al massimo il suolo e la zona di origine ed alla salvaguardia delle caratteristiche delle uve.

Per informazioni: www.specogna.it

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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