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Il Mondial de Bruxelles torna in Italia A Jesolo 350 degustatori da 51 Paesi

In occasione del “Concours Mondial de Bruxelles”, Jesolo accoglierà oltre 350 degustatori da 51 Paesi, con una campionatura di oltre 8mila vini. Cresce la partecipazione italiana, ma la Francia resta il primo Paese

di Mariella Morosi
 
10 marzo 2015 | 16:34

Il Mondial de Bruxelles torna in Italia A Jesolo 350 degustatori da 51 Paesi

In occasione del “Concours Mondial de Bruxelles”, Jesolo accoglierà oltre 350 degustatori da 51 Paesi, con una campionatura di oltre 8mila vini. Cresce la partecipazione italiana, ma la Francia resta il primo Paese

di Mariella Morosi
10 marzo 2015 | 16:34
 

La 22ª edizione del “Concours Mondial de Bruxelles” si svolgerà a Jesolo (Ve) dall'1 al 3 maggio, proprio mentre si accenderanno i riflettori sull'Expo di Milano. Per la seconda volta dopo 5 anni il concorso enologico, itinerante dal 2006, torna in Italia dopo la tappa palermitana del 2010. L'appuntamento, ricco di novità, è stato presentato a Roma alla Stampa Estera dai responsabili del Concours: il presidente Baudoin Havaux, il direttore Thomas Costenoble (nella foto, il quarto da sinistra) e la coordinatrice Karin Meriot (nella foto, la prima da destra).



Il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, insieme all'assessore al Turismo, Daniela Donadello, ha espresso la soddisfazione della città veneta per l'ospitalità all'iniziativa. Presenti anche il giornalista Daniele Cernilli (nella foto, il sesto da sinistra) di Doctor Wine e, come ospite d'onore, l'enologo Ezio Rivella, tra i protagonisti del concorso fin dagli esordi, nel 1994. Jesolo accoglierà oltre 350 degustatori di 51 Paesi con una campionatura di oltre 8mila vini provenienti da 58 Paesi. Il numero non è ancora definito perché è ancora in corso la raccolta dei campioni.

Cresce ogni anno la partecipazione italiana, ma la Francia resta il primo Paese seguito dalla Spagna. Il Cile è quello più rappresentato dell'emisfero Sud. La novità assoluta di quest'anno sono i laboratori su sei vitigni autoctoni italiani - Nebbiolo, Sangiovese, Montepulciano d'Abruzzo, Primitivo, Nero D'Avola e Vermentino - a cui potranno partecipare i giurati internazionali per approfondire la conoscenza delle peculiarità della produzione enologica italiana, con l'effetto di promuoverla sui mercati mondiali. Nell'occasione verranno anche resi noti i risultati di uno studio condotto dall'Università di Udine sui vantaggi per le cantine di prender parte al Councours Mondial de Bruxelles.

«L'esperienza dei nostri 20 anni - ha detto Karin Meriot - dimostra come per i produttori sia importante partecipare e non solo per prendere una medaglia. Già il fatto di esserci è una dimostrazione di scelta di qualità e di confronto sullo sviluppo dell'enologia e sull'evoluzione del gusto. Inoltre il bollino sulla bottiglia costituisce una garanzia per il consumatore. Il concorso inoltre è utile anche ai distributori grazie ai risultati rivelatori delle tendenze del mercato internazionale».

Il concorso assegna tre riconoscimenti di qualità ai vini degustati: Gran Medaglia d'Oro, Medaglia d'Oro e Medaglia d'Argento. I premiati saranno resi noti il 15 maggio nel padiglione belga dell'Expo. Tutte le fasi della manifestazione sono sottoposte a controlli: nelle degustazioni - sempre alla cieca - con esami incrociati per verificare se il degustatore sia in grado di ripetere lo stesso giudizio  e successivamente, per garantire la legittimità dei risultati. Non mancherà infine, sui vini vincitori, un'analisi fisica, chimica e sensoriale  in modo da comparare il prodotto presentato con quello effettivamente posto sul mercato.

«Dopo l'edizione da record di Palermo - ha detto il direttore del Concours Thomas Costenoble - guardiamo a questo appuntamento di Jesolo con l'ambizione di superarci. Il Veneto, poi, sul vino ha molto da dire». Per il sindaco della città Valerio Zoggia «la cultura enologica è una delle espressioni della nostra tradizione nonché un elemento chiave della nostra identità, segnando i territori e i paesaggi. Quest'evento è un'occasione per presentare a tutto il mondo le nostre potenzialità». Anche per Daniele Cernilli il concorso è un'opportunità, che vede «una grande accademia di competenti» impegnata a coprire tutta la produzione del mondo.

«È un'iniziativa - ha detto Cernilli - molto utile anche agli italiani che in fatto di vino sono i più nazionalisti del mondo. Il 97% di loro conosce e apprezza solo la produzione nazionale, e solo allo Champagne dà un ruolo, mentre si tende a ironizzare sul vino degli altri, specialmente quello del Nuovo Mondo. Questo concorso ci insegna a riconoscere anche i pregi degli altri».

da sinistra: Ezio Rivella, Daniela Donadello, Valerio Zoggia, Thomas Costenoble, Baudouin Havaux, Daniele Cernilli e Karin Meriot
Da sinistra: Ezio Rivella, Daniela Donadello, Valerio Zoggia, Thomas Costenoble, Baudouin Havaux, Daniele Cernilli e Karin Meriot.

Nel 2014 sono stati sette i vini italiani che hanno ricevuto la Gran Medaglia d'Oro: Ottobre Rosso 2012 della Tenuta I Fauri (Abruzzo Doc), L'autentica Bianco 2009 di Cantine del Notaio (Basilicata Igt), il Passito Passione... Noi 2007 di Bragagnolo (Stervi Doc),Tre Secoli Superiore Nizza 2010 di Tre Secoli Sca (Barbera d'Asti Doc), due Primitivi Doc: Primitivo di Terra 14,00 del 2011 Di Cantolio Manduria SCA e Archèe 2011 di Le vigne di Sammarco Srl e infine Il Burson Ravenna Rosso 2008 Della Tenuta Uccellina Russi del Consorzio il Bagnacavallo (Emilia Romagna Igt).

Il produttore, di questo ultimo vino, Alberto Rusticali, intervenuto alla Stampa Estera, ha raccontato come questo vino poco conosciuto presentato per la prima volta, sia stato premiato a sorpresa con il massimo dei riconoscimenti. Il Burson, nato da un vitigno antico scoperto casualmente da un agricoltore è  prodotto da 14-15 produttori in appena 70mila bottiglie.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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