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Primitivo di Manduria e olio Dop Suggestioni made in Italy in Florida

I Primitivi di Manduria Giravolta 2012 di Agricola Felline e Centosassi 2011 di Amastuola, e l’olio Dop Collina di Brindisi sono stati i protagonisti di una degustazione che ha portato un pezzo di Puglia in Florida

di Vincenzo D’Antonio
 
03 febbraio 2016 | 09:40

Primitivo di Manduria e olio Dop Suggestioni made in Italy in Florida

I Primitivi di Manduria Giravolta 2012 di Agricola Felline e Centosassi 2011 di Amastuola, e l’olio Dop Collina di Brindisi sono stati i protagonisti di una degustazione che ha portato un pezzo di Puglia in Florida

di Vincenzo D’Antonio
03 febbraio 2016 | 09:40
 

Nella pregevole ancorché funzionale location del Kapok Center, in quel di Clearwater (Florida) si è tenuto, rivolto ai gourmet consumatori finali, l'evento dedicato al Primitivo di Manduria e all'olio Dop Collina di Brindisi. Molteplici le suggestioni in essere. Introdurre vitigno e vino non ancora ben conosciuti in Florida, rendere l'idea che la Puglia esita grandi vini che possono incontrare anche il favore di palati più avvezzi a vitigni internazionali, proporre abbinamenti inusuali i cui ingredienti non debbano essere necessariamente solo italiani e, parliamo di olio, trasmettere il segnale forte di una produzione che è simbolo del Mediterraneo e che ha sue precise e riconoscibili peculiarità in funzione di precisi territori e di specifiche e identificate cultivar.



Il tutto con il sempre necessario warning sul flagello dell'Italian sounding. Due i Primitivo di Manduria in degustazione guidata. Si comincia con il Giravolta 2012 di Agricola Felline. Se ne enfatizza il notevole nerbo che corrobora una disinvolta gradazione di poco eccedente i 14°. Ben calzanti i 9 mesi di invecchiamento in rovere francese. È un vino che sa subito, sebbene non perentoriamente, apporre la sua firma e rendersi perciò distintivamente riconoscibile. Intrigante l'abbinamento. Asiago Dop di 10 mesi reso disco giaciglio di trifoglio di gamberi floridiani. Sul tutto, preziose gocce di Aceto balsamico tradizionale di Modena Dop. Risultato soddisfacente, con il Primitivo che prima lega e abbraccia un compiacente Asiago e poi attrae a sé, voluttuose le carezze, i delicati gamberi.

Insomma, un nobilitato cheese & fish con la presenza forte di un rosso (e non uno scontato bianco) che sa essere servente e gagliardo nel contempo. A ritroso di una vendemmia, si degusta il poderoso Primitivo di Amastuola: Centosassi 2011 in produzione biologica. Qui siamo a quasi 16°. Sontuoso ma non ammiccante il colore: intenso rosso rubino con riflessi violacei. La visciola, be evidente, si lascia stemperare da un gradevole aroma marino. Notevole il lungo finale. E qui l'abbinamento è con crostini su cui si spalma una manufatta purea di fave a sovrastare la quale, il tutto impreziosendo, cadono petali di Parmigiano Reggiano Dop di 24 mesi. Esito non banale. Primo incontro del Primitivo è con i petali di Parmigiano Reggiano a suggerne umami e poi contrappunto in bocca con la freschezza della purea di fave.



Si colloca pienamente nella categoria fruttato medio l'Olio Dop Collina di Brindisi. Connotante e così tanto gradevole la nota di mandorla verde. A chiudere, bene ci stanno le bine percezioni di amaro e di piccante. Lo si degusta come si deve, e poi, a meritato suggello, quale ingrediente sommo di torta alla crema di limone. Numerose e ben mirate le domande. Parte di esse volte a verificare il cosiddetto “easy to buy” ovvero la ragionevole presenza a scaffale di questi prodotti che una volta fatti ben conoscere, mediante questo approccio di edutainmet, hanno profittevoli segmenti di mercato da conquistare.

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