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Il vino del Belpaese leader del Made in Italy

L'edizione 2016 di Vinitaly ha ufficialmente consacrato il vino italiano come ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Esportazione è la parola d’ordine, con l’obiettivo di arrivare a fine 2016 con 7,5 miliardi di euro

di Roberto Vitali
 
29 aprile 2016 | 15:25

Il vino del Belpaese leader del Made in Italy

L'edizione 2016 di Vinitaly ha ufficialmente consacrato il vino italiano come ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Esportazione è la parola d’ordine, con l’obiettivo di arrivare a fine 2016 con 7,5 miliardi di euro

di Roberto Vitali
29 aprile 2016 | 15:25
 

Non solo la moda. Una delle riflessioni che possiamo fare a ragion veduta dopo il 50° Vinitaly è la definitiva consacrazione del vino italiano come ambasciatore del Made in Italy nel mondo.  Lo consacrano non solo le parole credibili e incoraggianti delle massime autorità della Repubblica e del Governo, ma anche l’accordo di collaborazione tra Vinitaly e l'Osservatorio del vino promosso da Unione italiana vini (che annovera già come partner Ismea, Crea, Wine-management lab Sda Bocconi e Wine Monitor-Nomisma), che guarda con la concretezza dei numeri alle sfide sempre più impegnative provenienti dai mercati internazionali.



Che il futuro sia sempre più esportazione è ormai convinzione di tutti. Tra gli stand di Vinitaly esportazione è stata la parola d’ordine, con l’obiettivo di arrivare a fine 2016 con 7,5 miliardi di euro di fatturato all’estero contro i 4,5 del 2015. L’idea di fondo è che l’Italia del vino debba trovare la strada per valorizzare le  peculiarità del suo modello territoriale, trasformandolo in valore di offerta e identità di marca. Con tutti i nostri vitigni autoctoni si aprono sempre nuove strade per incantare il mondo del vino. Sempre che le aziende italiane sappiano esprimere in campo manageriale lo stesso livello di competenza che hanno acquisito in campo agricolo e enologico.

Positivo anche il forum internazionale tenuto a Vinitaly - con oltre l’80% dei produttori europei - che ha definito “elementi chiave per il futuro la semplificazione, la competitività e la qualità”, aspetti sui quali Vinitaly da tempo pone l’attenzione per affrontare sia il mercato interno che la sfida dell’internazionalizzazione. Senza trionfalismi inutili, possiamo dire che per il vino italiano si aprono scenari favorevoli, sempre se si continuerà a lavorare seriamente, tutti insieme.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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