A Milano si è conclusa la 2ª edizione dell’Académie du Champagne con quattro masterclass condotte dagli Ambasciatori dello Champagne, rete di professionisti scelti sulla base di una rigorosa selezione dal Comité Champagne.
“Prestigio, libertà e diversità nell'elaborazione di uno Champagne” ovvero il tema della Cuvée, un termine con diversi significati: innanzi tutto durante la vendemmia designa i primi 2.050 litri di mosto ottenuti dalla spremitura di un marc, ossia di una partita di 4mila chilogrammi di uve; nella fase di elaborazione è il risultato dell’assemblaggio, ma designa anche i vini più ricercati.
Il
percorso è stato suddiviso in quattro tappe: lavorare sui vini di riserva con Chiara Govoni, ambasciatrice dello Champagne 2012; lavorare sui millesimi con Claudia Nicoli, ambasciatrice dello Champagne 2006; lavorare sui rosè con Violaine De Caffarelli, enologa del Comité du Champagne ed infine lavorare sui dosaggi con Leonardo Taddei, ambasciatore dello Champagne 2008.
18 diverse etichette hanno accompagnato la parte teorica. Importante il ruolo della formazione per il Comité che prosegue a partire da dicembre in tutta Italia con sette tappe dal titolo “Incontri del Bureau du Champagne”. I seminari rivolti al grande pubblico degli appassionati inizieranno il 1 dicembre a Giulianova in provincia di Teramo per toccare Roma, Torino e Cesena. Il programma completo con le modalità di partecipazione sul sito del Bureau.
Thibaut Le Mailloux, direttore della comunicazione del Comité, ha annunciato il primo test di trasporto sostenibile sulla rotta transatlantica con la goletta Avontuur grazie alla partnership con la società canadese Portfranc ideatrice del progetto. Un viaggio che apre alla possibilità di avere una rotta marittima verde tra l’Europa e l’America del Nord senza petrolio. Fin dagli anni Ottanta tutta la filiera dello Champagne si è mobilitata per implementare soluzioni capaci di preservare l’ambiente.
Nel 2003 è stata la prima regione vinicola al mondo a calcolare la sua impronta carbonica e a mettere in atto azioni concrete come la riduzione del 7% del peso della bottiglia riducendo le emissioni di gas serra del 15% per bottiglia spedita. Dal 2015 Coteaux, Maison e cantine della Champagne sono parte del patrimonio mondiale dell’Unesco che ha riconosciuto il valore universale eccezionale del suo paesaggio. Per continuare a preservare il nostro ambiente, è stato definito un nuovo programma che ha fissato al 2025 un primo obiettivo di riduzione del 25% di gas serra che raggiungerà il 75% entro il 2050.
L’Italia è il quinto mercato al mondo per lo Champagne (Francia esclusa), dove nel solo 2016 sono giunte 6,6 milioni di bottiglie con una crescita a volume del 6,4% con una preferenza per le cuvée speciali e millesimati. Il consumo nel nostro paese è legato ai prodotti delle Maison con l’84,5% mentre i vignerons e le cooperative raggiungono rispettivamente l’11,7% e il 3,8% del mercato. Il Bureau du Champagne rappresenta in Italia il Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne, con sede a Epernay. Champagne, un organismo che riunisce tutte le maison e tutti i vigneron della Champagne. La missione fondamentale del Bureau, che opera in Italia da oltre trent’anni, è rivolta principalmente alla difesa e alla promozione della denominazione Champagne sul mercato italiano.