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Stajnbech, quel vigneto e quei vini... Serenissimi

A Pramaggiore l'azienda Borgo Stajnbech produce vini artigianali che raccontano la storia del territorio: Tocai, Sauvignon blanc, Malbec, Pinot nero, Cabernet franc

di Giuseppe Casagrande
 
16 agosto 2022 | 08:30

Stajnbech, quel vigneto e quei vini... Serenissimi

A Pramaggiore l'azienda Borgo Stajnbech produce vini artigianali che raccontano la storia del territorio: Tocai, Sauvignon blanc, Malbec, Pinot nero, Cabernet franc

di Giuseppe Casagrande
16 agosto 2022 | 08:30
 

Benvenuti a Pramaggiore, località tra Venezia e Trieste conosciuta fin dall'antichità come il "Vigneto della Serenissima Repubblica veneziana". Tra le aziende emergenti, premiate nei vari concorsi nazionali e internazionali (apro una parentesi personale: in passato anch'io ho fatto parte della giuria del Concorso enologico di Pramaggiore giunto quest'anno alla sessantesima edizione) un posto di assoluto rilievo spetta ad una tenuta a conduzione familiare, Borgo Stajnbech di Belfiore, paesino di poche anime a due passi da Pramaggiore, famoso oltre che per i vini, per un bellissimo Museo etnografico e per la sagra della sopressa. Una terra, quella di Pramaggiore e di Lison (storica denominazione), dal passato glorioso. 

Stanjbech, quel vigneto e quei vini... Serenissimi

La denominazione Lison e il ruolo dei monaci benedettini

La denominazione Lison Docg prende il nome dall’antico borgo romano di Lison. Testimonianze storiche confermano che già all’epoca dei Romani la coltivazione della vite qui era già presente ed i suoi vini erano molto apprezzati. Un ruolo importante del corso degli anni per la valorizzazione della viticoltura locale hanno avuto i monaci Benedettini, poi la Repubblica Serenissima di Venezia ed infine gli Asburgo. Però è solo a partire dall’800 che la coltivazione del Tocai (Friulano) si espande in maniera importante grazie anche ad un habitat ideale per la viticoltura. E fu proprio per tutelare il Tocai che nel 1971 venne creata la Doc Lison, unita nel 1974 alla Doc Pramaggiore nella Lison-Pramaggiore Doc e successivamente,  nel 2010,  la Docg (denominazione d'origine controllata e garantita).

Borgo Stajnbech, un'azienda che punta all'eccellenza qualitativa 

La storia di Borgo Stajnbech prende le mosse nel 1990 quando Giuliano Valent e Adriana Marinatto trasformano un antico vigneto in una tenuta gioiello con cantina dotata delle più moderne tecnologie. L'ambizione è quella di raccontare attraverso il bicchiere la storia di questo angolo di Veneto al confine con il Friuli curando nei minimi dettagli e con una cura meticolosa ogni fase della produzione. Fin dalla nascita dell'azienda, infatti, Giuliano e Adriana hanno scelto di puntare sull'eccellenza qualitativa applicando una filosofia che crede nel valore di un prodotto genuino. E questo loro concetto di vino salubre, schietto e sincero li sta ripagando.

Giuliano Valent e Adriana Marinatto con la figlia Rebecca Stanjbech, quel vigneto e quei vini... Serenissimi

Giuliano Valent e Adriana Marinatto con la figlia Rebecca

Il motto e lo spirito della famiglia è "Coltiviamo Armonie"

Il motto di Borgo Stajnbech è “Coltiviamo Armonie”, uno stile che esprime appieno lo spirito della famiglia. Le armonie per Giuliano e Adriana sono quelle della natura, ma anche delle persone che condividono i medesimi valori di professionalità, dedizione, impegno e cordialità, uniti all’amicizia e al senso di condivisione. Tutti elementi che risuonano tra vigneti, cantina e azienda come in una grande sinfonia.   

L’area in cui sorge la cantina, al confine tra Veneto e Friuli, gode di un clima temperato che unito al suolo ricco di argille grigie consentono alla vite di esprimere le proprie potenzialità.

Nei 17 ettari di proprietà l'azienda produce vini artigianali di altissima qualità, ottenuti ponendo molta attenzione al rispetto dell’ambiente sotto il segno dell’ecocompatibilità, in vigneto come in cantina.  I vini si distinguono per la spiccata personalità che sanno esprimere e raccontano le tradizioni enologiche del Veneto coniugandole con i gusti  internazionali. Un vero e proprio passaporto per il mondo.

Oltre ai vini classici, tipici della Docg Lison, un Prosecco e un Rosé 

Le linee di produzione si dividono in Superiori e Classici ai quali si aggiungono anche le bollicine con un Prosecco Doc, un Rosè e alcuni distillati della tradizione.

Tra i vini più rappresentativi, capaci di coniugare l’espressione più tipica del territorio con i trend internazionali meritano una segnalazione il 150 Lison Classico Docg (da uve 100% Tocai Friulano), il Bosco della Donna (100% Sauvignon blanc), il Malbec, il Pinot Nero, il Cabernet Franc.

Negli anni, Borgo Stajnbech si è affacciata con successo sul mercato internazionale e oggi ha una collocazione ben definita. L’approccio alla comunicazione è sempre molto equilibrato, con uno stile basato su valori condivisi con quelli dell’impresa: concretezza, rispetto, impegno. La personalità dei vini ha conquistato nel tempo un pubblico di esperti e intenditori raccogliendo importanti consensi nei più prestigiosi concorsi enologici.

La scelta di aderire all'Associazione dei Vignaioli indipendenti

Stajnbech fa parte dell'Assiciazione Vignaioli Indipendenti (FIVI) e aderisce al SQNPI, una strategia di lotta integrata contro le patologie della vite che salvaguarda l'ecosistema. La sostenibilità è un elemento cardine della filosofia aziendale e passando per il rispetto dell'ambiente, della manodopera e della salute della clientela, si rivela nella qualità rispettosa dei prodotti.

E per il futuro? C'è la figlia Rebecca, enologa con esperienze californiane

Oggi Giuliano e Adriana sono affiancati dalla figlia Rebecca, classe 1995, enologa, nata e cresciuta in cantina, ma con alle spalle anche un’esperienza in California, dove ha potuto arricchire la sua personale conoscenza del mondo enoico. Rebecca rappresenta la terza generazione, il futuro nel quale Giuliano e Adriana credono e al quale affidano la naturale prosecuzione della tradizione di famiglia con l’intraprendenza, l’energia e la visione innovativa dei giovani.

In alto i calici. Prosit.

 

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