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Il nuovo Löwengang Alois Lageder debutta con la nuova Igt

Dalla Denominazione di origine dell’Alto Adige all’Indicazione geografica dei Vigneti delle Dolomiti per le nuove annate dei vini delle linee Capolavori e Composizioni. Non una rottura, ma un confronto in divenire

 
05 marzo 2021 | 21:09

Il nuovo Löwengang Alois Lageder debutta con la nuova Igt

Dalla Denominazione di origine dell’Alto Adige all’Indicazione geografica dei Vigneti delle Dolomiti per le nuove annate dei vini delle linee Capolavori e Composizioni. Non una rottura, ma un confronto in divenire

05 marzo 2021 | 21:09
 

Cambio di rotta in casa Lageder. Le nuove annate dei vini delle linee “Capolavori" e "Composizioni" della Tenuta Alois Lageder (in commercio nei prossimi mesi) passano dalla Doc Alto Adige alla Igt Vigneti delle Dolomiti. «La decisione non arriva all'improvviso per noi - spiega Alois Clemens Lageder - negli ultimi anni abbiamo avuto molti colloqui costruttivi con il Consorzio vino Alto Adige e la Camera di Commercio di Bolzano. Nel corso del processo abbiamo scoperto di avere idee diverse in alcuni punti essenziali, sia in viticoltura sia in vinificazione. Freschezza, tensione e finezza corrispondono esattamente alla cifra stilistica della nostra cantina».

Tenuta Alois Lageder Dalla Doc alla Igt

Löwengang Chardonnay sarà la prima annata sul mercato come Igt Vigneti delle Dolomiti

Negli ultimi anni, le uve hanno raggiunto una maturazione aromatica precoce mantenendo bassi i livelli di zucchero e una buona acidità. «Questo ci permette di vendemmiare prima e di produrre vini caratterizzati da una notevole complessità grazie alla diversità aromatica e alla loro tensione, mantenendo bassi i livelli alcolici», aggiunge Lageder.

Complessità e bassi livelli alcolici
La Doc definisce le zone di coltivazione e il regolamento che deve seguire il produttore anche sulle varietà di uva e su parametri come i valori di zucchero e alcol. «In particolare - sottolinea Lgeder - per quanto riguarda il limite inferiore alcolico, ci manca il margine di manovra: se è possibile produrre vini pesanti a 15,5° alcolici nella Doc, allora dovrebbe essere consentito produrre anche vini con bassi valori alcolici. Soprattutto nel clima mutevole, questo è ancora più sfidante». Negli ultimi anni le uve hanno raggiunto una maturazione aromatica precoce mantenendo bassi i livelli di zucchero e una buona acidità. «Questo ci permette di vendemmiare prima e di produrre vini caratterizzati da una notevole complessità grazie alla diversità aromatica e alla loro tensione, mantenendo bassi i livelli alcolici», aggiunge Lageder.

Tenute Alois Lageder vorrebbe avere più gioco nella manovra anche in altri punti della classificazione Doc. «Proprio a causa del cambiamento climatico, dobbiamo essere aperti e percorrere nuove strade per poter enfatizzare la vivacità, la freschezza e la precisione dei nostri vini anche in futuro - aggiunge Helena Lageder - le possibilità di reagire al riscaldamento globale sono, ad esempio, la coltivazione ad altitudini più elevate o di nuovi vitigni, altri metodi di vinificazione e nuove stilistiche. Per questo vorremmo la libertà necessaria per tutti i viticoltori e per noi».

Nonostante i vini della linea "Capolavori" e della linea "Composizioni" passino all’Igt Vigneti delle Dolomiti l'origine delle uve rimane invariata e provengono sempre esclusivamente da vigneti dell'Alto Adige. I vini della linea "Vitigni Classici" rimangono invece nella classificazione della Doc.

Consorzio: massima priorità la protezione della Doc
«Per il Consorzio vini Alto Adige la protezione della Doc ha la massima priorità, poiché si tratta di tradizione, origine, tipicità e qualità dei nostri vini - puntualizza il direttore del Consorzio Eduard Bernhart - come associazione di tutti gli attori centrali dell'industria vinicola altoatesina seguiamo con grande attenzione le tendenze, i processi e altri temi, come i valori alcolici più bassi. Tuttavia è chiaro che il Consorzio è anche l'interfaccia delle istituzioni, quindi deve tenere d'occhio i tempi tecnici così come le condizioni legali, per esempio quando si tratta della revisione dei regolamenti di produzione».

«Vogliamo assolutamente portare avanti il nostro confronto con il Consorzio, sicuramente alcune linee guida potranno essere modificate solo nel tempo ma non vediamo l'ora di contribuire a dare forma a questo percorso insieme e ci piace immaginare che tutti i nostri vini tornino alla denominazione d'origine Alto Adige in un futuro non troppo lontano», conclude Lageder, che comunque siede nel consiglio di amministrazione del Consorzio.

Per informazioni: www.aloislageder.eu - www.vinialtoadige.com

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