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I vini del Palladio sui Colli Berici Un territorio dall'enologia creativa

di Gabriele Ancona
vicedirettore
 
18 settembre 2018 | 09:41

I vini del Palladio sui Colli Berici Un territorio dall'enologia creativa

di Gabriele Ancona
vicedirettore
18 settembre 2018 | 09:41
 

Tra Verona e Venezia esiste un mondo che miscela storia, arte, natura ed enogastronomia. È quello rappresentato dai Colli Berici, un territorio ricco di boschi, vigne e olivi, impreziosito dall’arte del Palladio.

«Qui il vino è protagonista e racconta una terra di roccia calcarea, basaltica di origine vulcanica e di argille rosse», spiega Giovanni Ponchia, direttore marketing del Consorzio Tutela Vini Doc Colli Berici e Vicenza. Il 72% della superficie vitata è a bacca rossa ed esprime Cabernet Sauvignon, Merlot, Tai Rosso, Cabernet Franc, Carmenere, Pinot Nero, Colli Berici Rosso. I bianchi sono principalmente Chardonnay, Garganega, Pinot Grigio, Tai, Colli Berici.

(I vini del Palladio sui Colli Berici Un territorio dall'enologia creativa)

«Il trend attuale - ricorda Ponchia - vede una focalizzazione su Merlot e Carmenere, mentre per il futuro l’orizzonte inquadra il biologico. Grande fermento anche riguardo i vini naturali e i vitigni resistenti. Questo territorio, va sottolineato, è scarsamente antropizzato e per il 50% di natura boschiva, morfologia che rappresenta una protezione naturale dei vigneti. Un “isolamento” che permette di lavorare in autonomia, favorendo la sperimentazione e la creatività».

Su questo fronte, un grande lavoro di riqualificazione è stato fatto per il Tai Rosso, vitigno autoctono dei Colli Berici. La sua natura genetica è quella del Cannonau sardo, del Grenache francese e della Garnacha spagnola, ma nel Vicentino ha trovato una sua specifica identità e tipicità.

(I vini del Palladio sui Colli Berici Un territorio dall'enologia creativa)

L’uva si presta a essere vinificata sia per una versione del vino più fresca e immediata sia per una robusta e strutturata. Di colore rosso rubino e bouquet ampio con note di ciliegia, lampone, viola e spezie, al palato sviluppa tannini delicati e un elegante retrogusto di mandorle e rosa canina. Il Tai Rosso (180mila bottiglie nel 2017), che nella tradizione si è sempre consumato giovane, ha dimostrato nel tempo di affinamento finezza e eleganza. Dalla vendemmia 2009 il Tai Rosso Riserva è stato inserito nel nuovo disciplinare di produzione.

Il Consorzio, che ha sede nello storico palazzo Pisani di Lonigo, conta 30 aziende (27 privati e 3 cantine cooperative), che appresentano il 91,3% della produzione totale di uve a Doc Colli Berici e il 75,07% di quella di uve a Doc Vicenza. Nel 2017 le bottiglie di Colli Berici Doc sono state 1.807.000 (63% rosso) e 503.000 quelle di Doc Vicenza (59% bianco).

Per quanto riguarda la vendemmia 2018, la stagione preannuncia un ritorno a livelli ottimali dei numeri di produzione: nella zona Doc Colli Berici è previsto un aumento di circa il 15% rispetto al 2017. «L'annata 2018 nella provincia di Vicenza - annota Giovanni Ponchia - è caratterizzata da una forte produzione. Se lo scorso anno le gelate primaverili in pianura e la siccità in collina avevano messo a dura prova i nostri vigneti, quest'anno abbondanti precipitazioni alternate a giornate calde e ventilate hanno contribuito a un notevole sviluppo vegetativo e alla formazione di grappoli più pesanti. Fortunatamente i forti temporali di agosto non hanno creato alcun problema alle piante. Inoltre la produzione più esuberante ha consentito alle aziende di effettuare in modo efficace le operazioni di vendemmia verde in luglio, equilibrando le produzioni e portando a maturazione i grappoli migliori».

Giovanni Ponchia (I vini del Palladio sui Colli Berici Un territorio dall'enologia creativa)
Giovanni Ponchia

Dal punto di vista organolettico, nei Colli Berici le previsioni fanno ipotizzare vini rossi strutturati e con tannini levigati e morbidi grazie all’ottima maturazione polifenolica garantita dalla prolungata stabilità meteo del mese di agosto. Per i vini bianchi, in particolare quelli ottenuti dai vitigni Garganega, Pinot Bianco e Sauvignon, si attendono vini sapidi, dal quadro acido di grande equilibrio e con note fruttate prevalenti su quelle floreali.

Tra le aziende di peso del Consorzio Colli Berici e Vicenza, Vitevis Cantine di Montecchio Maggiore è una società cooperativa agricola nata dalla fusione di tre storiche cantine del territorio: la Cantina Colli Vicentini, la Cantina di Gambellara, la Cantina Val Leogra.

«Vitevis - racconta il direttore generale Alberto Marchisio - rappresenta 1.030 soci e conta 2.200 ettari di vigneto distribuiti su 54 Comuni. Una superficie vitata che abbraccia le produzioni comprese tra l’area classica del Soave e di Gambellara, le colline dell’ovest vicentino e i Colli Berici. Circa 7 milioni le bottiglie prodotte».

(I vini del Palladio sui Colli Berici Un territorio dall'enologia creativa)

La degustazione guidata da Marchisio ha visto sfilare Lessini Durello Doc Metodo Classico Biologico 2011 (asciutto, vellutato, fresco), Chardonnay Torre dei Vescovi 2017 (lineare, piacevole, bilanciato), Gambellara Classico Cantina di Gambellara Monopolio 2017 (elegante e rotondo). A queste bottiglie hanno fatto seguito altre tre produzioni di Cantina di Gambellara Monopolio: Gambellara Classico 2015 (maturo, persistente, dal grande retrogusto), Pinot Nero Trevenezie Igt 2017 (profondo, intenso), Colli Berici Rosso 2015 (pieno, corposo, morbido, avvolgente).

Per informazioni: www.consorzio.bevidoc.it

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