La sostenibilità è ed ancora di più sarà negli anni a venire del decennio corrente, pilastro del Green New Deal. Volano dell’economia circolare con attenzione alla riduzione degli sprechi e al risparmio energetico. Ci sono realtà aziendali che hanno “varcato la soglia”. Si vuole qui intendere che dal parlarne perché "si deve" o "è di moda", sono passate ai fatti! E da questo non mancano di arrivare effetti benefici e di ciò se ne parla con Massimo Crippa, direttore commerciale del Gruppo Colussi.

Massimo Crippa, direttore commerciale del Gruppo Colussi
Parlare di sostenibilità è diverso dal farla osservare e da metabolizzare come prassi quotidiana. Cosa ci mette nelle condizioni di dire che Gruppo Colussi non ne parla soltanto?Oggi più che mai, con l'emergenza sanitaria, abbiamo capito che il benessere delle persone e dell'ambiente non può che essere il terreno comune per guardare al futuro del Paese e del pianeta. Per questo il Gruppo Colussi ha assunto un impegno concreto, abbiamo fatto una scelta di campo rivolta a consumatori che sappiamo essere sempre più
consapevoli. Si tratta di un investimento etico importante, che coinvolge la nostra
filiera produttiva dall'inizio alla fine, e ci auguriamo di fare da apripista a un futuro più rispettoso per l'ambiente per tutte le aziende alimentari italiane. Ripartire dall'
ecosostenibilità è l'unica strada da percorrere. La svolta
green di Colussi si articola in vari momenti.
Può proporci dei casi concreti a testimonianza di questo impegno?Puntiamo su confezioni
Plastic Free, totalmente
riciclabili, compostabili con carta certificata FSC. Inoltre con alcuni prodotti della linea Misura,
la pasta Agnesi e la sostituzione con la carta certificata FSC, la percentuale di incarti sostenibile utilizzato dal Gruppo sale a oltre il 90%. Le confezioni di plastica eliminata sono più di 42 milioni, pari a una riduzione di 852 tonnellate di
plastica. Le confezioni sono sostituite in parte dall'innovativo incarto derivato dal Mater-Bi, materia prima per il nuovo
packaging realizzata da una filiera di aziende made in Italy che smaltita nell’umido, dopo un processo di compostaggio industriale si trasformerà in terriccio impiegabile come
fertilizzante del suolo: nasce dalla natura e torna nella natura e in percentuale ancora maggiore da carta proveniente da forestazione sostenibile certificata dal Forest Stewardship Council (FSC).Dal 2019 il Gruppo Colussi non usa più energia da combustibili fossili per i suoi consumi elettrici. Stabilimenti e impianti sono alimentati con
energia elettrica certificata al 100% da
fonti rinnovabili: ciò significa un risparmio di emissione di oltre 6.500 tonnellate dei gas che provocano i cambiamenti climatici: è come se si fermassero per un anno circa 6mila auto.
Ci sono anche campagne di sostenibilità che possono essere attuate dalle aziende virtuose. Voi state agendo anche in questa direzione?Certamente. Con la
campagna di sostenibilità 2020 di Misura sono stati finanziati 10 progetti di riforestazione da nord a sud in 9 regioni per rinverdire, risanare, aiutare l’Italia: a Torino, Milano, Pordenone, Santarcangelo di Romagna, Palo Laziale, Roma, nel Parco Nazionale del Vesuvio e in quello del Gargano, sui calanchi di Matera. In totale si stanno mettendo a dimora 13.400 alberi, per un totale di 9.380 tonnellate di CO2 assorbita nel corso della loro vita. Dal 2018 con la
pasta Agnesi, precorrendo quello che oggi è diventato un
trend del mercato, abbiamo scelto di utilizzare solo
grano duro 100% italiano. E dallo scorso anno anche per gli altri prodotti Misura abbiamo scelto di utilizzare grano da filiera italiana 100% sia per la pasta di semola che per la pasta all’uovo. Scegliere il grano da filiera italiana equivale a fornire tre garanzie di qualità chiare e precise:
tracciabilità del grano,
dal seme al prodotto finito;
provenienza italiana, dalle regioni del Centro e del Sud che tradizionalmente sono votate a questo prodotto;
produzione etica, grazie ai contratti stabiliti con gli agricoltori. Una scelta che premia la produzione nazionale, quindi, anche per sostenere la nostra economia e la nostra occupazione in un momento in cui la crisi sta colpendo duramente.
Sostenibilità, ma anche tracciabilità e produzione etica
Quindi un’attuazione concreta di come la sostenibilità comporti anche l’abitudine alla tracciabilità, a beneficio di tutti gli attori della filiera fino al consumatore. Come Gruppo Colussi, vi sentite "tra pochi" oppure avvertite la serenità di essere in tanti? Avete dalla vostra parte gli stakeholders?I consumatori sono sempre più esigenti, attenti ai temi ambientali e della salute: sono loro i nostri primi “alleati”, sono loro i primi a chiedere maggiore tutela per l'ambiente. È un trend molto chiaro che riguarda il nostro ambito ma investe tutti i settori, economici e non solo. Dunque no,
non siamo soli, per fortuna, in questa avventura, ma siamo stati di certo i primi a introdurre alcune assolute novità rispetto ad esempio al packaging in campo alimentare. Non solo, perché proprio per il progetto sul packaging abbiamo avuto al nostro fianco altre grandi eccellenze industriali e culturali italiane, come
Novamont e l'
Università di Scienze Gastronomiche. Esiste d'altra parte anche un'altra faccia della medaglia di questo sempre maggiore impegno per essere o diventare ecocompatibile, ed è il
green washing, sul quale bisogna vigilare. Quanto agli
stakeholder, è l'Europa che ci chiede di diventare sostenibili. Lo fa la
Commissione Europea con il Green Deal e le due strategie
Farm to Fork (F2F) e
biodiversità. A livello politico ed economico ripartire dopo quest'anno di pandemia, in chiave sostenibile è una necessità condivisa. Ci auguriamo che tutti, ognuno per le proprie responsabilità e nei propri ruoli, facciano la loro parte.
Il green washing pare una sorta di "ecologismo di facciata". Il green washing sta alla sostenibilità come l’Italian sounding sta alle Dop. Essere nel "food" agevola o complica la buona prassi della sostenibilità?Certamente agevola! Chi si occupa di cibo ha un contatto diretto, un'esperienza concreta, con la sostenibilità. Ciò che portiamo o ordiniamo a tavola, ogni scelta che facciamo quando entriamo in un
supermercato, è il risultato di un processo che parte dalla natura. Tutelarla e contribuire attivamente alla lotta contro i cambiamenti climatici, a favore della biodiversità, a tutela delle risorse e del
patrimonio naturale, è un dovere etico e noi come azienda ci siamo assunti questa
responsabilità. Vogliamo così dare il nostro contributo, sperando di fungere anche da esempio e di poter aiutare ad accrescere la consapevolezza, in chiave ecologica, di cittadini, consumatori e aziende.
E ne vale la pena? Dietro queste scelte che sembrano semplici ci sono cambiamenti complessi, a livello produttivo, distributivo, c'è davvero il lavoro di molte persone. È un grosso impegno per un Gruppo come il nostro. Ma ci sentiamo in dovere di farlo e di farlo nel modo più serio possibile, scegliendo attività che durino nel tempo e che siano realmente utili per l'ambiente, pensando al domani di questo Paese. Quindi sì, è un cammino che siamo felici di aver intrapreso e che continueremo sempre con maggiore determinazione. Anche nel 2021 abbiamo in cantiere molte
novità... Ma questa è un'altra storia e speriamo ci saranno altre occasioni per parlare ancora del nostro impegno per la sostenibilità.
Per informazioni:
www.colussigroup.it