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Arriva il Parmigiano Reggiano Kosher Tagliata a Expo la prima forma

Nel Padiglione di Israele, alla presenza del commissario generale Elazar Cohen e del presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai, è stata tagliata la prima forma di Parmigiano Reggiano Kosher

 
28 ottobre 2015 | 14:56

Arriva il Parmigiano Reggiano Kosher Tagliata a Expo la prima forma

Nel Padiglione di Israele, alla presenza del commissario generale Elazar Cohen e del presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai, è stata tagliata la prima forma di Parmigiano Reggiano Kosher

28 ottobre 2015 | 14:56
 

Da oggi anche gli ebrei osservanti potranno apprezzare il gusto unico al mondo del Re dei formaggi: nella cornice di Expo, nel Padiglione di Israele, alla presenza del commissario generale Elazar Cohen e del presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai, è stata infatti tagliata la prima forma di Parmigiano Reggiano Kosher. A produrla è l’Azienda agricola Bertinelli, che opera sulle colline parmensi dal 1895 e che ha nella capacità di coniugare tradizione e innovazione la sua cifra distintiva. L’evento in Expo rappresenta il passo conclusivo di un percorso avviato oltre un anno fa, con l’adeguamento di tutto il processo produttivo alla Kasherut, la normativa ebraica sul cibo basata sull’interpretazione della Torah, e con la nascita in caseificio delle prime forme.



Come spiega il ceo Nicola Bertinelli, «possiamo dire di aver vinto una grande sfida: quella di conciliare il disciplinare di un’eccellenza agroalimentare italiana come il Parmigiano Reggiano Dop con la severità normativa della Kasherut, mantenendo inalterata la qualità del prodotto. Abbiamo dovuto rivedere tutte le fasi del ciclo produttivo, dall’allevamento delle bovine alla mungitura, dalla lavorazione in caseificio alla stagionatura».

Sono numerosi gli elementi di novità legati alla produzione del Parmigiano Reggiano Kosher: sia le bovine - non è ammesso, ad esempio, l’utilizzo di animali che abbiano subito in passato interventi chirurgici - sia il caglio con cui viene prodotto il formaggio devono essere certificati Kosher. E la mungitura e la lavorazione del latte in caseificio avvengono sotto una specifica supervisione. Nel primo caso, un rabbino verifica la natura Chalav Yisrael del latte; nel secondo caso, la figura che monitora il processo è quella del Mashgiach Temid.

Inoltre la stagionatura avviene su assi di legno sanificate ad hoc, in modo tale che il Parmigiano Reggiano Kosher non sia “contaminato” dalle forme prodotte precedentemente. A certificare la natura autenticamente Kosher del Parmigiano Reggiano Bertinelli è Ok Kosher Certification: operante a Brooklyn, New York dal 1935, con uno staff di 350 esperti e con oltre 500mila prodotti certificati nei sei continenti, Ok è considerato oggi il più autorevole ente di certificazione Kosher al mondo. A Expo, in occasione del taglio della prima forma di Parmigiano Reggiano Kosher, Ok è stata rappresentata dal Rabbinic Coordinator Rabbi Yeshaya Prizant.



«Siamo l’unica realtà italiana a produrre Parmigiano Reggiano autenticamente Kosher - spiega Nicola Bertinelli. E non poteva essere diversamente: una rivoluzione di questo tipo, infatti, presuppone una particolare concezione di azienda agricola e di filiera agro-alimentare del latte. Tra i 400 caseifici della zona di origine del Parmigiano Reggiano, la Bertinelli è una delle pochissime realtà a gestire tutti i comparti produttivi della filiera del latte. I prodotti dei nostri campi - la superficie coltivata è di 150 ettari - sono utilizzati per il fabbisogno nutritivo del bestiame - 700 capi in totale - presente nelle nostre stalle. Questo è importantissimo perché il formaggio si fa “in stalla” e non in caseificio. Per ottenere un buon formaggio, si parte da una corretta alimentazione delle bovine: solo chi ha il controllo su tutta la filiera può essere certo che il bestiame sia alimentato nel migliore dei modi, vale a dire con foraggi freschi, ricchi di “batteri buoni” che danno aroma e sapori al Parmigiano Reggiano».

A regime, la capacità produttiva dell’Azienda agricola Bertinelli sarà di 5mila forme all’anno di Parmigiano Reggiano Kosher: la prima annata disponibile è già stata completamente venduta. E ottime sono le prospettive per il futuro. A confermarlo sono i numeri: il mercato dei prodotti kosher ha un valore annuale stimato in 150 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del 15% ogni 12 mesi. Nei supermercati Usa, circa il 30% dei prodotti venduti è certificato kosher: a scaffale, parliamo di 25mila referenze, tra alimenti e bevande, per un valore di oltre 17 miliardi di dollari.



Come afferma Nicola Bertinelli, «In un momento particolare per la filiera del Parmigiano Reggiano, a causa della chiusura di numerose stalle, del crollo dei compensi riconosciuti ai caseifici e agli allevatori, delle difficoltà dell’export accentuate dall’embargo russo e della concorrenza sleale dei prodotti Italian Sounding, abbiamo voluto esplorare un nuovo orizzonte di mercato. Nel mondo vivono circa 13,5 milioni di persone di fede ebraica, di cui poco meno di 40mila in Italia. Ma il Parmigiano Reggiano Kosher non è destinato soltanto agli ebrei osservanti: la certificazione kosher è anche garanzia della qualità e della salubrità di un prodotto. Sull’esempio di quanto avviene negli Usa, dove il 56% dei consumatori di prodotti kosher è composto da persone che hanno sposato la filosofia alimentare vegetariana o con particolari intolleranze o allergie alimentari, puntiamo a consumatori sempre più esigenti e attenti alla qualità di ciò che servono in tavola».

«Siamo di fronte - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Giuseppe Alai - ad una realtà nuova e straordinariamente importante per il Parmigiano Reggiano, perché è ora acquisito il risultato di una attenzione e di un rispetto di norme che vanno oltre i semplici aspetti culturali e, contemporaneamente, si aprono nuovi spazi di vendita e di consumo tra gli ebrei osservanti e quei milioni di persone che già hanno scelto cibi kosher». «All'azienda Bertinelli - aggiunge il Presidente del Consorzio - va il merito di aver saputo esplorare con sensibilità e impegno questo segmento di mercato, aggiungendo alla tradizionale naturalità assoluta del Parmigiano Reggiano anche altri elementi di cura di quelle fasi produttive artigianali che, insieme allo strettissimo legame con il territorio, connotano l'unicità del nostro prodotto».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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