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L’agricoltura torna a crescere Nel 2018 produzione su dello 0,6%

Nonostante le difficoltà, soprattutto climatiche, il settore agricolo lancia segnali positivi. Dati Istat dicono che nel 2018 la produzione è cresciuta dello 0,6% mentre il valore aggiunto dello 0,9%. Il tutto per un valore complessivo, che comprende la pesca, da 59,3 miliardi di euro.

14 maggio 2019 | 15:56
L’agricoltura torna a crescere 
Nel 2018 produzione su dello 0,6%
L’agricoltura torna a crescere 
Nel 2018 produzione su dello 0,6%

L’agricoltura torna a crescere Nel 2018 produzione su dello 0,6%

Nonostante le difficoltà, soprattutto climatiche, il settore agricolo lancia segnali positivi. Dati Istat dicono che nel 2018 la produzione è cresciuta dello 0,6% mentre il valore aggiunto dello 0,9%. Il tutto per un valore complessivo, che comprende la pesca, da 59,3 miliardi di euro.

14 maggio 2019 | 15:56
 

Nonostante le difficoltà, soprattutto climatiche, il settore agricolo lancia segnali positivi. Dati Istat dicono che nel 2018 la produzione è cresciuta dello 0,6% mentre il valore aggiunto dello 0,9%. Il tutto per un valore complessivo, che comprende la pesca, da 59,3 miliardi di euro.

All’interno del settore agricolo spicca quello del vino che ha segnato una marcata crescita, addirittura del 16,2%. Con 10,2 miliardi di euro di valore della produzione di vino, l'Italia nel 2018 è seconda in Europa dietro solo rispetto alla Francia, che ne ha prodotto per 12,6 miliardi.

(L’agricoltura torna a crescere Nel 2018 produzione su dello 0,6%)

L'88% è stato prodotto nelle aziende agricole (42%) o nelle cooperative agricole (46%), solo il 12% dall'industria. L'export del vino ha superato i 6 miliardi di euro. Tuttavia, segnala l'Istituto di statistica, i margini calano, e crolla la produzione di di olio d'oliva (-34,7%), mentre la produzione di agrumi scende del (-4,0%).

Il peso dell'agricoltura sull'intera economia, precisa ancora l'Istat, è al 2,1%; se si include l'industria alimentare si arriva al 3,9%. L'occupazione cresce dello 0,7%. Nella Ue a 28 l'Italia si conferma il primo Paese per valore aggiunto nel settore e il secondo per valore della produzione.

«I dati diffusi oggi dall’Istat sull'agricoltura ci fanno ben sperare. Il settore regge e cresce, aumenta l’occupazione e si può parlare finalmente di ripresa, anche grazie al vino che registra una crescita sorprendente e che fa collocare l’Italia al secondo posto in Europa per produzione. Abbiamo attraversato un anno particolarmente difficile, anche a causa del maltempo che ha flagellato il Paese da Nord a Sud, e non da meno sono state tutte le problematiche legate all'emergenza Xylella e ai settori olivicolo, ovino-caprino e agrumicolo, tutti comparti sui quali stiamo intervenendo tempestivamente, come non si faceva da anni, e che risolleveremo grazie al dl Emergenze Agricoltura». È quanto dichiara il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio. «Abbiamo intrapreso la strada giusta. Continuiamo a lavorare a testa bassa consapevoli di dover fare sempre meglio e di più. Se riusciremo a imporre anche la nostra voce in Europa, nella futura Pac, sicuramente l’agricoltura potrà aspirare a diventare uno dei settori trainanti dell’intera economia nazionale».

«L’andamento sui mercati internazionali potrebbe però ulteriormente migliorare con una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che fattura oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale», ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che per affermare i prodotti originali «occorre superare peraltro l’attuale frammentazione e dispersione delle risorse per la promozione del vero Made in Italy all’estero puntando a un’Agenzia unica che accompagni le imprese in giro nel mondo sul modello della francese Sopexa ed investire sulle Ambasciate, introducendo nella valutazione principi legati al numero dei contratti commerciali».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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