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Trump: «Dazi sui prodotti Ue per altri 4 miliardi di dollari»

 
02 luglio 2019 | 11:43

Trump: «Dazi sui prodotti Ue per altri 4 miliardi di dollari»

02 luglio 2019 | 11:43
 

Il presidente americano se la prende con l’Europa dopo che due giorni fa al G20 aveva ritrattato sui rincari per i prodotti cinesi. Nel mirino anche tanti prodotti italiani, dal Parmigiano al prosciutto, alla pasta. La rabbia di Coldiretti: «È un regalo alle aziende del falso made in Italy». Confagricoltura: «Bisogna fare sforzi per evitare guerra commerciale».

La pace scoppiata sui dazi tra Usa e Cina all’ultimo G20, non più tardi di due giorni fa, rischia di avere ripercussioni, seppure non dirette, in Europa. È infatti ai prodotti del Vecchio Continente che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ora guarda con interesse per assicurare al suo Paese un altro tesoretto da 4 miliardi di dollari, dopo i 21 miliardi annunciati il 12 aprile scorso sulle importazioni dall’Europa.

A rischiare con i nuovi dazi, anche tanti prodotti del made in Italy (Trump: «Dazi sui prodotti Ue per altri 4 miliardi di dollari»)
A rischiare con i nuovi dazi, anche tanti prodotti del made in Italy

«L'ufficio del rappresentante al Commercio Usa sta divulgando per la valutazione pubblica una lista supplementare di prodotti che possono essere potenzialmente soggetti ad addizionali tariffe», si legge in una nota ufficiale. Le potenziali tariffe, precisa il dipartimento del Commercio, sono legate «ai sussidi Ue ai grandi aerei commerciali»: da quasi 15 anni Washington e Bruxelles si accusano reciprocamente di sostenere con sussidi pubblici i propri colossi rivali dell'aviazione, ovvero l'americana Boeing e il consorzio europeo Airbus. Al di là delle minacce, l'entità reale delle contromisure che gli Usa potranno applicare contro l'Ue come compensazione dovrebbero venire annunciate nelle prossime settimane.

Donald Trump (Trump: «Dazi sui prodotti Ue per altri 4 miliardi di dollari»)
Donald Trump

Ma anche l'Ue ha un caso aperto contro Boeing. Lo scorso 28 marzo l'organo di appello della Wto ha stabilito che pure Boeing ha ricevuto aiuti di Stato già dichiarati illegali in passato. In forza di questa sentenza, l'Unione europea ha il diritto di imporre dazi compensativi sulle importazioni dagli Usa commisurati alle perdite subite da Airbus che devono ancora essere quantificate.

Intanto, però, a preoccupare sono le tariffe che potrebbero essere pagate dalle aziende europee per esportare i loro prodotti negli Stati Uniti. Per Coldiretti, oltre la metà dei prodotti agroalimentari made in Italy negli Stati Uniti rischia di essere colpito: «Si tratta di un duro colpo per l’Italia - sostiene l’associazione - che ha aumentato dell’11 % le esportazioni agroalimentari in Usa nel primo trimestre del 2019 dopo che lo scorso anno nel 2018 si era registrato il record per un valore di 4,2 miliardi (+2%). Gli Usa - sottolinea la Coldiretti - minacciano di colpire importanti prodotti agricoli e alimentari di interesse nazionale come i vini tra i quali il Prosecco ed il Marsala, formaggi, i salumi, la pasta ma anche l’olio di oliva, gli agrumi, l’uva, le marmellate, i succhi di frutta, l’acqua e i superalcolici. La mossa protezionista di Trump risponde alle sollecitazioni della lobby del falso Made in Italy alimentare che in Usa fattura 23 miliardi di euro».

Esempi di Italian sounding (Trump: «Dazi sui prodotti Ue per altri 4 miliardi di dollari»)
Esempi di Italian sounding

Per il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, «occorre il massimo impegno per evitare una guerra commerciale che sarebbe fortemente lesiva anche per l’Italia. Gli USA sono il primo mercato extraeuropeo per il comparto agroalimentare, con un valore di oltre 4 miliardi di euro. La via da seguire è quella del dialogo bilaterale».
In una lettera inviata nei giorni scorsi al presidente della Commissione Juncker e alla commissaria per il Commercio Malmstrom, il presidente di Confagricoltura ha rilevato che «il negoziato tra partner importanti, come sono Unione europea e Stati Uniti, è sempre preferibile per evitare l’insorgere di tensioni commerciali che penalizzerebbero le imprese e le prospettive di crescita economica».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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