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Vola l’export in Giappone L’agroalimentare cresce del 61%

Da inizio anno sono stati venduti al Sol Levante prodotti per un valore di oltre 1 miliardo di euro. Secondo Cia-Agricoltori Italiani, una conferma importante dell’andamento positivo degli accordi di libero scambio negoziati dall’Europa (Jefta e Ceta in primo luogo) e in mercati dove l’agroalimentare made in Italy è protagonista.

20 settembre 2019 | 09:43
Vola l’export in Giappone 
L’agroalimentare cresce del 61%
Vola l’export in Giappone 
L’agroalimentare cresce del 61%

Vola l’export in Giappone L’agroalimentare cresce del 61%

Da inizio anno sono stati venduti al Sol Levante prodotti per un valore di oltre 1 miliardo di euro. Secondo Cia-Agricoltori Italiani, una conferma importante dell’andamento positivo degli accordi di libero scambio negoziati dall’Europa (Jefta e Ceta in primo luogo) e in mercati dove l’agroalimentare made in Italy è protagonista.

20 settembre 2019 | 09:43
 

Da inizio anno sono stati venduti al Sol Levante prodotti per un valore di oltre 1 miliardo di euro. Secondo Cia-Agricoltori Italiani, una conferma importante dell’andamento positivo degli accordi di libero scambio negoziati dall’Europa (Jefta e Ceta in primo luogo) e in mercati dove l’agroalimentare made in Italy è protagonista.

Il 2019 sta facendo segnare un importante record delle esportazioni agroalimentari italiane in Giappone. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi Cia, infatti, l’incremento - valutato intorno al 61% nel periodo tra gennaio e luglio - va attribuito ad una forte spinta successiva all’entrata in vigore del trattato tra Unione Europea e Giappone (Jefta). Un’intesa che ha aperto a nuove opportunità di crescita per l’export, con l’eliminazione dei dazi sull’85% dei prodotti destinati al mercato nipponico, ampliando le possibilità di creare ricchezza attraverso il cibo italiano.

Il superamento dei dazi ha favorito la crescita dell'export (Vola l’export in Giappone L’agroalimentare cresce del 61%)
Il superamento dei dazi ha favorito la crescita dell'export

Il Giappone rappresenta oggi il sesto partner commerciale per l’Italia fuori dai confini Ue con il vino al secondo posto (163 milioni di euro di valore) dopo il tabacco, prima voce dell’export di settore (546 milioni).

Parlano bene degli accordi di libero scambio, anche i numeri relativi al Ceta, l’accordo Ue-Canada. Nei primi sei mesi del 2019, la crescita dell’export agroalimentare nazionale sul mercato canadese è stata del 16%, quando a livello mondiale l’incremento per lo stesso periodo, è stato molto più contenuto e non oltre il 5%.

Complessivamente, da inizio anno, sono stati spediti nel mondo oltre 25 mld di euro di prodotti agroalimentari Made in Italy con una media del +7% tra agricoltura e alimenti, valore che - mette in luce Cia - è forte di un +13,9% relativo all’export alimentare su base annua, registrato a luglio. Di contro, più contenuto è stato l’aumento delle importazioni che ha portato ad un dimezzamento del disavanzo commerciale (-52%), che si è attestato appena al di sopra del miliardo.

Secondo la Cia se il trend positivo dell’export agroalimentare italiano si confermerà anche nella seconda parte dell’anno, vedrebbe le vendite estere arrivare a sfiorare, nel 2019, i 45 miliardi di euro.

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