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Cina, +67% di import di soia Spinta per l’accordo sui dazi

Dopo numerose battaglie diplomatiche che hanno minato la stabilità dei mercati sembra esserci stato lo sblocco. Le trattative sulla coltivazione riguardano da vicino l'Italia che è il primo produttore europeo.

 
14 gennaio 2020 | 12:46

Cina, +67% di import di soia Spinta per l’accordo sui dazi

Dopo numerose battaglie diplomatiche che hanno minato la stabilità dei mercati sembra esserci stato lo sblocco. Le trattative sulla coltivazione riguardano da vicino l'Italia che è il primo produttore europeo.

14 gennaio 2020 | 12:46
 

L’aumento record del 67% delle importazioni di soia da parte del gigante asiatico a dicembre ha concorso a ridurre il surplus commerciale e ha spinto verso il raggiungimento dell’intesa tra Usa e Cina, dopo una guerra commerciale che ha sconvolto produzione, scambi e quotazioni a livello globale. Emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della firma della "fase uno" dell'accordo sul commercio tra i due Paesi che ha visto proprio la soia al centro di un duro braccio di ferro.

L'Italia produce il 50% di soia in Europa (Cina,  67% di import di soia Spinta per l’accordo sui dazi)

L'Italia produce il 50% di soia in Europa

La soia è uno dei prodotti agricoli più coltivati nel mondo, largamente usato per l’alimentazione degli animali da allevamento, con gli Stati Uniti che si contendono con il Brasile il primato globale nei raccolti seguiti, sul podio, dall’Argentina per un totale dell’80% dei raccolti mondiali. La Cina è la più grande consumatrice di soia che è costretta ad importare per utilizzarla nell’alimentazione del bestiame in forte espansione con i consumi di carne. Con i dazi decisi dal gigante asiatico come ritorsione alle misure protezionistiche statunitensi erano stati sconvolti i normali flussi commerciali e ridotte drasticamente le spedizioni dagli Stati Uniti con le forti proteste dei farmers statunitensi storici elettori di Donald Trump che ha stanziato in aiuto un piano di 16 miliardi di dollari per far fronte al pesante impatto della guerra commerciale Usa-Cina.
 
Ora l’intesa raggiunta è destinata a modificare in futuro la domanda mondiale di soia sul quale c’è molta incertezza come dimostra la grande volatilità del Chicago Board of Trade il punto di riferimento per il mercato dei prodotti agricoli. Un cambiamento che riguarda direttamente l’Italia che è il primo produttore europeo di soia con circa il 50% della soia coltivata ma che è comunque deficitaria e deve importare dall’estero.

La soia Ogm e la sicurezza alimentare
In ottica Made in Italy, restano però seri dubbi sulla sicurezza alimentare del prodotto coltivato a questi livelli. La soia transgenica è stata dichiarata sicura per l'alimentazione, sia negli Usa che in Europa, quando la Monsanto (prima produttrice di questo ortaggio geneticamente modificato nel '95) l'ha definita equivalente a quella non Ogm, portando come prova svariate ricerche.

In realtà la composizione chimica della soia Ogm è diversa da quella delle varietà non Ogm, perché altrimenti la linea trangenica non sarebbe resistente all'erbicida a causa del quale è stata creata (per tollerare il Roundup a base di glifosato) e non potrebbe essere brevettabile. È definito dall'associazione sum "abbastanza semplice distinguire in laboratorio le caratteristiche biochimiche dei due diversi tipi di soia".

Alcune ricerche indipendenti poi hanno dimostrato che la Monsanto ha effettuato le analisi su soia Ogm non trattata con l’erbicida Roundup, mentre i consumatori mangiano soia coltivata in campi irrorati con questo erbicida tossico. Una notizia, questa, pubblicata già nel 1999 sul quotidiano inglese The Guardian.

Non sono ancora chiari i risvolti di questa situazione globale a livello di salute del singolo. Si può però scegliere di procedere con cautela, anche grazie alle parole del nutrizionista Luigi Schiavo (Primo Policlinico, Seconda Università di Napoli, ambulatorio di Chirurgia dell'Obesità), che parlando sia di soia trangenica che di soia naturale, dice: «Entrambe, a mio parere, sono da consumarsi con estrema moderazione, in quanto se da un lato c'è chi sostiene che la soia abbia vantaggi potenziali per la salute, dal punto di vista scientifico ci sono ancora oggi dei lati oscuri che la rendono un alimento molto ambiguo.

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