La prudenza da covid sta tenendo a casa ancora 3,5 milioni di lavoratori in tutta Italia. In smart working, si intende e sono sempre stime in difetto. Inoltre bisogna considerare anche i lavoratori in cassa integrazione o, peggio, quelli che hanno perso il posto di lavoro. Tutto questo, come stiamo raccontando ormai dallo sblocco del lockdown, genera un effetto a catena assai negativo per tutto il mondo dell’Horeca. Tra i comparti che più soffrono questa situazione c’è la ristorazione collettiva, con le mense che lavorano sempre meno.
Mense in crisi
E i numeri sono impietosi perché sarebbero 340 milioni i pasti in meno serviti nelle aziende entro la fine del 2020. L’Osservatorio Oricon ricorda a questo proposito che ci sono 61mila lavoratori in esubero o in cassa integrazione (su 96mila) nella ristorazione collettiva, in particolar modo donne di età media che si aggira attorno ai 50 anni. Ulteriore elemento preoccupante considerando la difficoltà di ricollocare questa tipologia di lavoratori.
Circa i fatturati, a giugno la ristorazione aziendale segnava un calo del 68%. I ricavi dell’intero comparto, affidandosi a stime ottimistiche, passeranno dai 4 miliardi del 2019 a poco più di 2,7 nel 2020 con un calo dunque del 34%.