Dal Tirreno all’Adriatico, salendo in Lombardia, abbiamo fatto un viaggio attraverso gli usi e le consuetudini dei turisti in modalità post Covid, scoprendo che nulla è cambiato, ma ha assunto un aspetto diverso. L’approccio è più maturo e consapevole: si cerca la qualità prima di tutto, ognuno poi fa le sue proposte e si adegua alle esigenze dei clienti. Non possiamo negare che delivery e take away, in alcune zone d’Italia, tirano molto, mentre in altre rimangono solo una proposta a menu perché si preferisce mangiare in loco e godere di paesaggi unici.
Pranzi d'asporto sempre più di tendenza nel 2020
Come l’Isola di Ponza, dove lo chef
Oreste Romagnolo si divide fra lo storico Orestorante a picco sul mare e Orerock sulla spiaggia.
Lo chef prepara ai turisti borse termiche molto chic, che nessuno restituisce, riempite a seconda delle esigenze. Per le grandi barche, dove è possibile cucinare, Oreste confeziona dei
veri e propri menu da assemblare, per quelle piccole, invece, piatti freddi come marinati, tartare, cous cous di verdure, insalate di riso, pasta al forno con pomodoro e bufala.
Oreste Romagnolo
Per i barchini, in partenza la mattina presto, frutta, caffè, brioche, pizza e affettati.
Molto richiesto è l’aperitivo in barca con champagne e bolle italiane di pregio accompagnato da rigatoni, tonno e limone. Regna indiscusso il passaparola e l’asporto di Oreste, da portare al largo, è diventato molto di moda.
A Orvieto,
Valentina Santanicchio cuoca del centralissimo Capitano del Popolo rimane sul classico tradizionale. Qui è cresciuto il turismo in villa. Moltissime sono le strutture prese in affitto in questi giorni nel centro storico e fuori città. I clienti sono quelli affezionati e fissi, a cui si sommano gli stagionali che quest’anno per il 90% sono italiani. Valentina ci fa notare, con piacere, che le persone sono molte e attente alla qualità al giusto prezzo. Soddisfatta di lavorare tanto, delizia i suoi con pollo con le patate, agnello al forno, paella valenciana, lasagne, sughi pronti da portare a casa insieme a tagliatelle fatte a mano.
Valentina Santanicchio
Attraversiamo Umbria e Marche e approdiamo a Porto Recanati, allo Chalet la Rotonda di
Sara Pandolfi e German Scalmazzi. I due hanno aperto appena è stato possibile, cominciando con un divertente take away da portare anche in spiaggia oltre che a casa. Nonna Antonietta iniziò così nel 1962. Polli e conigli in padella insieme a costumi e bibite per i vacanzieri.
Sara Pandolfi e German Scalmazzi
A cui, oggi, si sono sostituite saporite insalate di mare, baccalà con cipolla stufata, patate dei Sibillini e caramello di cipolla, tagliatelle al ragù di pesce, spaghetti con i moscioli ecc… tutto accompagnato da colorate istruzioni per l’uso. Perfette per la cucina di casa e utili anche in spiaggia.
Romolo Giordano
Con
Romolo Giordano cambiamo litorale e arriviamo a Bordighera in Liguria. Dove il sole nasce e tramonta sul mare come ad Ancona. Amarea, il locale di Romolo, è sulla spiaggia che gode della lunga passeggiata costeggiata da splendide palazzine d’epoca. All’inizio, subito dopo la riapertura, la brigata aveva cominciato a preparare dell’asporto per la clientela straniera abituale, che però non si è vista, dice Romolo. Solo italiani che amano mangiare bene e bere meglio e che a fine cena scelgono di portare in barca o a casa condimenti per la pasta e antipasti freddi. Il maitre ci fa notare con orgoglio che anche il consumo del vino è aumentato.
Oscar Mazzoleni
Della stessa idea è
Oscar Mazzoleni, patron de
Al Carroponte di Bergamo. In città ha un cortile in giardino grande e accogliente. Fabio Lanceni, lo chef, ha già da tempo a menu piatti da asporto. Come finger food, microburger, salumi e formaggi locali, consumati per lo più al tavolo. Il turista italiano visita la città e poi finisce la sua giornata al fresco, coccolato dalle tante etichette di bolle che il locale ha in carta. Ma due microburger da portare a casa ci scappano sempre.