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Greenpeace lancia un nuovo allarme: Il Mediterraneo soffoca e peggiora

Sempre più caldo e acido, con una proliferazione di mucillagini dall'Adriatico al Tirreno: il Mediterraneo soffoca e ogni estate ha un malanno in più o più grave. A rischio non solo l'ambiente ma anche la sicurezza alimentare e il turismo. Questo l'allarme lanciato da Greenpeace in un dossier

 
29 giugno 2009 | 15:55

Greenpeace lancia un nuovo allarme: Il Mediterraneo soffoca e peggiora

Sempre più caldo e acido, con una proliferazione di mucillagini dall'Adriatico al Tirreno: il Mediterraneo soffoca e ogni estate ha un malanno in più o più grave. A rischio non solo l'ambiente ma anche la sicurezza alimentare e il turismo. Questo l'allarme lanciato da Greenpeace in un dossier

29 giugno 2009 | 15:55
 

 Sempre più caldo e acido, con una proliferazione di mucillagini dall'Adriatico al Tirreno: il Mediterraneo soffoca e si presenta ogni estate con un malanno in più o più grave. A rischio non solo l'ambiente ma anche la nostra sicurezza alimentare e il turismo. A lanciare l'allarme rosso per il Mare Nostrum è Greenpeace in un inedito dossier dal titolo "Un mare d'inferno - il Mediterraneo e il cambiamento climatico" che per la prima volta mette tutte insieme, nero su bianco, le emergenze documentate.

«Per il Mediterraneo finora abbiamo per così dire navigato per "spot", cioé a seconda dei singoli allarmi. Ora invece - ha detto all'Ansa Alessandro Giannì responsabile campagne Greenpeace e curatore del dossier - abbiamo finalmente il quadro completo di quello che succede a tavola, nel turismo, nell' ambiente. In particolare, scrive Greenpeace "il Mediterraneo è già cambiato e in peggio».

Negli strati profondi del Mediterraneo é stato dimostrato un aumento annuo di temperatura dell'ordine di 0,004 gradi ma «più in superficie, e lungo le coste, l' aumento delle temperature è di gran lunga maggiore. L'aumento medio registrato nel Mediterraneo nord-occidentale è di un grado negli ultimi trenta anni, mentre l'ondata di calore del 2003 è stato l'evento più caldo registrato sott'acqua (oltre che su terraferma in Europa) degli ultimi 500 anni».

Le conseguenze sono sulla pesca ma anche su specie di spugne, coralli (compreso il corallo rosso) e gorgonie. Altro fenomeno sempre più frequente le mucillagini sia in Adriatico che nel Tirreno: l'effetto soffocamento dei fondali può essere grave.

Fonte: Ansa

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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