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Buon Natale... nonostante tutto

Siamo in una grave crisi di valori. Il nostro bel Paese sente i contraccolpi di errori del passato, di occasioni perdute, di potenzialità non sfruttate. Dove è andato a finire il nostro secolare impegno, il buon senso, l’umanesimo che hanno fatto scuola al mondo per intere epoche?

 
10 dicembre 2009 | 14:16

Buon Natale... nonostante tutto

Siamo in una grave crisi di valori. Il nostro bel Paese sente i contraccolpi di errori del passato, di occasioni perdute, di potenzialità non sfruttate. Dove è andato a finire il nostro secolare impegno, il buon senso, l’umanesimo che hanno fatto scuola al mondo per intere epoche?

10 dicembre 2009 | 14:16
 

Intitolavo così (Buon Natale nonostante tutto) il mio editoriale del dicembre 1992 su questa stessa rivista, che allora si chiamava 'Lombardia a Tavola”. Rileggendolo, a distanza di 17 anni, vedo che il pessimismo di allora vale ancora, così come restano un sogno i buoni propositi che auspicavo. Scrivevo, e sottoscrivo ancora oggi, queste parole.

«Siamo in una grave crisi di valori. Il nostro bel Paese sente i contraccolpi di errori del passato, di occasioni perdute, di potenzialità non sfruttate. Dove è andato a finire il nostro secolare impegno, il buon senso, l'umanesimo che hanno fatto scuola al mondo per intere epoche? Possibile che adesso contino solo i ladri e gli incapaci? La speranza è che il nuovo anno porti una nuova giustizia, un nuovo patto sociale, dove contino il merito, le capacità, l'onestà, la disponibilità, non più la furbizia e l'abilità di fregare gli altri... Facciamo tutti un esame di coscienza e non pensiamo più che debbano essere solo gli altri a darsi una regolata. Cominciamo, ognuno di noi, a fare il nostro lavoro onestamente e con serietà».

Le riflessioni di 17 anni fa sono ancora attualissime, è triste ammetterlo. Passi avanti il nostro Paese ne ha fatti pochissimi e i problemi sono sempre tanti, aggravati da una crisi economica ancora pesante. L'Italia - si dice - se la caverà sempre, sono crisi periodiche che passano. Sì, passerà forse la stasi economica e il periodo dei licenziamenti facili, ma resta il nodo di base: il senso civico e morale di questo Paese ha livelli sempre bassi, gli esempi di vita proposti dalla tv sono fasulli e non educativi, gli episodi di imbrogli e ruberie ai danni dello Stato e del prossimo sono cronaca di tutti i giorni. Ecco cosa manca: la fierezza di essere italiani e di vivere in una Paese civile, giusto, ordinato. Auguri!

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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