Gianni Martini (nella foto), presidente del Consorzio di tutela del Gavi, comunica i bilanci di fine dell'anno per il Gavi Docg che, nel panorama mondiale contraddistinto da una grave crisi economica, ha registrato un andamento delle vendite di tutto rispetto.
Il Consorzio tutela del Gavi, disponendo dei dati inerenti la richiesta di fascette sostitutive dei contrassegni di Stato, ha un quadro preciso della produzione annuale che, rispetto allo scorso anno, ha subito un calo estremamente contenuto, nell'ordine del 5%.
La sostanziale tenuta sui mercati nazionale ed estero della produzione, in un momento in cui altri blasonati vini piemontesi registrano sensibili cali nelle vendite, deve confortare i produttori del Gavi, le cui richieste di fascette denotano già a partire dal mese di settembre di quest'anno bilanci positivi rispetto allo stesso periodo del 2008.
Altro dato da tenere in considerazione è il volume delle giacenze di vino sfuso nelle cantine che, ad oggi, corrisponde all'incirca a due mesi di produzione e va considerato come assolutamente fisiologico. Infine la vendemmia di quest'anno ha registrato un calo intorno al 15-20% (secondo i dati relativi alle denuncie delle uve pervenute finora), che consentirà di smaltire con maggiore facilità le giacenze del 2008. Analizzando la situazione globale del Gavi Docg, che contempla sia una tenuta della domanda che il contenimento dell'offerta dovuta a rese inferiori in vendemmia, occorre ribadire che i prezzi dei vini sfusi non dovrebbero subire variazioni consistenti, come invece vorrebbero voci frutto di atteggiamenti speculativi.
La prima preoccupazione del presidente e del consiglio di amministrazione del Consorzio è rivolta al mantenimento sul mercato di quel rapporto qualità-prezzo corretto delle bottiglie che ha permesso di superare con relativo successo un anno cosi difficile.