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The regional Cooking of Italy 2mila ricette in inglese contro i “falsi”

Una vera e propria bibbia (928 pagine) del repertorio gastronomico italiano da tenere rigorosamente vicino ai fornelli. La più completa e autentica raccolta di ricette regionali italiane - ben 2mila - tradotte per la p

 
28 gennaio 2010 | 12:14

The regional Cooking of Italy 2mila ricette in inglese contro i “falsi”

Una vera e propria bibbia (928 pagine) del repertorio gastronomico italiano da tenere rigorosamente vicino ai fornelli. La più completa e autentica raccolta di ricette regionali italiane - ben 2mila - tradotte per la p

28 gennaio 2010 | 12:14
 

La tradizione gastronomica italiana diventa patrimonio di tutto il mondo grazie alla prima opera in lingua inglese che raccoglie 2mila ricette tipiche regionali codificate secondo i rigorosi dettami dell'Accademia italiana della Cucina. Un vademecum utile anche per contrastare il fenomeno che vede all'estero ben 6 ricette italiane ogni 10 - secondo uno studio dell'Aic - vittime di un imbarbarimento crescente. Questo proprio mentre dagli Stati Uniti, come ha dimostrato il successo della Giornata mondiale delle Cucine italiane dedicata alle tagliatelle alla bolognese, giungono i primi segnali di una rinnovata attenzione degli chef locali al rispetto della vera cucina regionale italiana, in particolare per quella emiliano romagnola, toscana, piemontese, genovese, veneta e siciliana.

Ben 928 pagine. Una vera e propria "bibbia" del repertorio gastronomico italiano da tenere rigorosamente vicino ai fornelli. Si tratta de "La Cucina - The regional Cooking of Italy": la più completa e autentica raccolta di ricette regionali italiane - ben 2mila - tradotte per la prima volta in lingua inglese e catalogate dall'Accademia italiana della Cucina, Istituzione culturale della Repubblica italiana, da oltre mezzo secolo impegnata nella valorizzazione del patrimonio gastronomico nazionale. Edita da Rizzoli Usa, l'opera è pensata per uno scopo preciso: far realizzare fuori dai nostri confini i migliori piatti della cucina regionale italiana senza errori, con tutti gli ingredienti, i tempi, i colori, i sapori e gli odori giusti.

Anche perchè di tradimenti e contraffazioni dei nostri piatti nel mondo ce ne sono davvero infinite. Come dimostra una ricerca realizzata dall'Accademia italiana della Cucina attraverso le oltre 80 delegazioni estere impegnate in 40 paesi stranieri nella lotta al falso alimentare, all'estero ben 6 volte su 10 le ricette italiane vengono puntualmente tradite.
 
Il percorso che si intraprende leggendo questo tomo è molto affascinante. Sotto i nostri occhi ci appare uno spaccato completo del Bel Paese tra passato e presente: 2mila ricette tradizionali delle regioni italiane accuratamente catalogate frutto del lungo lavoro di ricerca realizzato dagli studiosi dell'Aic, coordinati da Paolo Petroni, presidente del Centro studi dell'Accademia italiana della Cucina. Dalle lasagne verdi alla bolognese (Green Lasagne with meat sauce) alla siciliana pasta alla Norma (Spaghetti with eggplant and ricotta salata); dai sardi Malloreddus (Small sardman gnocchi with meat sauce) a un simbolo della cucina napoletana come il "Sartu di riso" (Rice Timbale) fino all'"Ossobuco alla Milanese" (Veal Shanks Milan Style). E moltissimi altri ancora.

«Quest'opera - afferma Giovanni Ballarini, presidente dell'Accademia italiana della Cucina - rappresenta uno strumento importante per tutti coloro che non solo vogliono saper "cucinare bene" italiano ma intendono avvicinarsi ad un patrimonio storico e culturale che passa anche attraverso ricette uniche ma ripetibili. Ogni ricetta è riferita alla sua regione di origine, con la segnalazione degli ingredienti e soprattutto delle tecniche di preparazione che spesso cambiano in relazione al territorio geografico».

«Va anche precisato - prosegue Ballarini - che questa opera è rivolta sia al consumatore che vuole mettersi alla prova tra i fornelli di casa che ai grandi cuochi che trovano attraverso questo strumento una base sicura per la preparazione dei loro piatti». Un ricettario simbolo della lotta culturale contro il "falso": per tramandare la tradizione culinaria regionale alle generazioni future e salvaguardare il valore inestimabile della cucina italiana nel mondo.


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