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Ministro Gelmini e scuole alberghiere La riforma distruggerà l'eccellenza

Non piace la riforma delle scuole alberghiere del Ministro. Ci si domanda perché tenda a tagliare, stralciare, rovinare una cosa che funzionava a meraviglia; perché si sia cercato di modificare in peggio un’eccellenza tutta italiana che dai tempi di Stresa vanta i più ambiti capi servizio nel mondo

 
17 marzo 2010 | 17:17

Ministro Gelmini e scuole alberghiere La riforma distruggerà l'eccellenza

Non piace la riforma delle scuole alberghiere del Ministro. Ci si domanda perché tenda a tagliare, stralciare, rovinare una cosa che funzionava a meraviglia; perché si sia cercato di modificare in peggio un’eccellenza tutta italiana che dai tempi di Stresa vanta i più ambiti capi servizio nel mondo

17 marzo 2010 | 17:17
 



La riforma delle scuole alberghiere non piace. Pubblichiamo una lettera aperta di Massimo Tombari che denuncia l'inefficace risultato della riforma Gelmini sulle scuole professionali alberghiere.

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Illustre ministro, come da tempo preannunciato, anche se in sensibile ritardo, con insignificanti modifiche apportate al progetto iniziale, la riforma sulle scuole professionali è arrivata!

Non so come faranno gli uffici competenti a organizzare le cattedre, le nomine e i trasferimenti per il prossimo anno scolastico ma questo è un altro problema (di cui parleremo un'altra volta).

Le scrivo dopo un'attenta valutazione sul nuovo quadro orario proiettato negli anni futuri.

Pur cercando di non essere pessimista, le assicuro che il frutto della mia riflessione mi porta a configurare una situazione disastrosa.

Ammettendo, con mio grande dispiacere, il fatto di non averla mai incontrata in una riunione tecnica o in un'assemblea dove si discuteva della riforma, Le scrivo per chiederle se lei ha avuto la possibilità di valutare attentamente la riforma in tutte le sue implicazioni.

Mi sorge il dubbio che questa sia il frutto dei suoi direttori tecnici che diligentemente eseguono gli ordini dei ministri Brunetta e Tremonti, preoccupati soprattutto di risparmiare.

Senza pretendere di possedere le conoscenze e la lungimiranza dei suoi direttori, mi permetto di sottoporle alcune mie perplessità:
•    La fisica! Lo studio di questa materia in che modo può servire agli alunni che si avviano a una professione turistico - alberghiera? Studiare un solo anno di fisica senza alcuna preparazione di base, a discapito di ore tolte alle materie tecnico pratiche, quale vantaggio può portare?
•    La chimica! L'inserimento di questa materia è proprio incomprensibile e fa capire quanta poca conoscenza e competenza in materia abbia chi legifera sulle scuole alberghiere. Forse, sentendo parlare a 'Striscia la Notizia” della cucina molecolare e dello chef Ferran, avrà pensato che nelle scuole alberghiere serva anche la chimica. Mi viene spontaneo chiederle se i suoi tecnici abbiano mai valutato la provenienza e le aspettative delle famiglie e dei ragazzi che frequentano le scuole professionali alberghiere. Proprio in questi giorni tutti i tg stanno divulgando con toni altisonanti, la notizia di una disfida tra giovani chef provenienti da tutta le scuole di cucina Italiane, omettendo di dire solo un particolare, che  quei giovani chef sono e saranno gli ultimi esemplari formati in maniera professionale in una scuola alberghiera.
•    L'inserimento di ore in codocenza (la vecchia compresenza) in forma massiva, a cosa serve? Cosa potrà mai produrre? Provi lei, per un solo giorno, a lavorare sulla stessa scrivania con a fianco un altro Ministro che interviene sul suo operato; scelga lei 'Tremonti” o 'Brunetta” e provi a lavorare in due in un laboratorio (classe) già angusto e poco rispettoso della legge sulla sicurezza per i trenta alunni inseriti ai quali spesso bisogna aggiungere gli insegnante di sostegno. Con questo non è mia intenzione bandire la codocenza che per certe materie può essere molto produttiva, questa tipologia di insegnamento comunque non può essere calata dall'alto.
•    La riduzione delle lingue straniere, la scomparsa di trattamento testi, la riduzione dell'italiano, la riduzione del monte ore settimanale, la, la, la... questa riforma potrebbe essere cantata. Forse in questi anni in cui i media la fanno da padrone avrebbe un qualche successo.

Il Mpi nelle scuole elementari e medie da un lato spinge verso l'informatica, le lingue straniere, la conoscenza della costituzione, dall'altra queste materie scompaiono alle superiori per essere sostituite da materie come fisica, chimica e/o codocenze.

In questi ultimi anni non si parla altro che della delinquenza giovanile, delle difficoltà che hanno le famiglie a tirare avanti, di queste nuove generazioni senza regole e senza valori.

Allora io mi chiedo e le chiedo: se la riforma prevede anche una riduzione di orario, aiuterà nella crescita i nostri giovani? Lei che professa tanto il rigore nelle scuole superiori, che rigore intende? Fisico!

Questi ragazzi, che avranno più tempo libero, come lo impegneranno, cosa faranno in una società che non ha più spazi aggregativi al di fuori di bar, sale giochi, strade o ghetti, in una società cioè che propone l'ideale di una vita facile, di traguardi facilmente raggiungibili tramite programmi televisivi come Granfe fratello Amici, Veline?

Senza poi menzionare le frequenti difficoltà nell'ambito delle famiglie con crisi e separazioni in aumento esponenziale, con conseguente perdita dei punti di riferimento da parte di tanti giovani.

Questi, se, raggiunta l'età prevista dalla legge, decidessero di affacciarsi al mondo del lavoro non avendo alcuna preparazione tecnico pratica, da chi potranno essere assunti; potranno, se necessario, contribuire al sostentamento della famiglia?

In questo momento, i benestanti che osservano da una posizione agiata le difficoltà che caratterizzano la vita di molti, grideranno che questo è sfruttamento, lavoro minorile che và combattuto.

In realtà queste reazioni sono ipocrite. Io credo che il vero sfruttamento, sia un'altro; quello praticato da imprenditori che protetti dalle leggi sull'alternanza scuola lavoro e/o stage, sotto forma di formazione fanno lavorare gratis allievi e o ex, per poi sostituirli al raggiungimento dell'età di assunzione.

Magari a questi imprenditori viene anche riconosciuto dallo stato un privilegio fiscale perché utilizzano queste tipologie di assunzioni che nelle statistiche figurano come assunzioni effettive.

Avvicinandosi l'estate, su tutti i giornali le compagnie alberghiere, le strutture ristorative italiane e straniere lanciano inserzioni con ricerca di personale specializzato; in ogni istituto alberghiero arrivano continuamente fax per richieste di personale specializzato, e in risposta a tutto ciò lo Stato italiano dalla stanza dei bottoni, sventolando la bandiera del risparmio, che fa? Manda a riposo le scuole professionali alberghiere.

Purtroppo è così, è triste ammetterlo, ma nel giro di pochi anni, quando la riforma sarà a regime, le scuole alberghiere scompariranno, per lasciare spazio a scuole private gestite magistralmente da un pool di privati, società formate da imprenditori noti per la loro professionalità che tuttavia cercano di promuovere una formazione mirata verso le loro attività turistico ristorative.

Comunque non disperiamo, ci si dice che il vuoto sarà colmato da corsi e corsetti regionali di serie A o B, magari per alcune regioni anche di serie C, in accordo con associazioni di categoria, che con la loro lungimiranza stanno già pianificando il tutto.

Io credo che questo ci porterà a un nuovo caos; ancora una volta, come nelle migliori tradizioni italiane, Lei Ministro che rappresenta l'istruzione pubblica, non è voluto essere da meno.

Consigliato dalla sua squadra di tecnici nell'intento di migliorare una tipologia di scuola, è riuscito ha devastarne cento altre.

Il rammarico sta in una considerazione finale fatta da un comune mortale: fino ad oggi le scuole alberghiere hanno sempre formato allievi che si sono collocati subito nel mondo del lavoro, distinguendosi per la loro professionalità.

Non un allievo fino ad oggi, se non per sua scelta, è rimasto disoccupato, il più delle volte non si riesce a soddisfare tutte le richieste del mercato.
Allora mi chiedo perché la riforma tenda a tagliare, stralciare, rovinare, una cosa che funzionava a meraviglia; perché si sia cercato di modificare in peggio un'eccellenza tutta italiana che dai tempi di Stresa vanta i più ambiti capi servizio nel mondo (ancora oggi sono alla guida di grandi complessi turistico alberghieri).

Lei ministro forse non lo sa, ma, sul territorio italiano sono presenti associazioni di categoria, come Ada –Amira -Fic-Ais-Aibes, associazioni, che sono per i nostri allievi l'anello di congiunzione tra scuola e professione. Le chiedo perché non siano state convocate al tavolo tecnico per discutere la riforma, perché non si sia chiesto loro di contribuire ad una riforma efficace.



Forse queste associazioni collaborando con i suoi tecnici, avrebbero apportato alla discussione quella conoscenza tecnico pratica necessaria per una riforma articolata ed importante.

è vero, lo scrissi anche in una altra mia lettera che lei sicuramente non avrà letto, che la scuola alberghiera andava ripensata e rinnovata, ma non come avete fatto voi, solo con la teoria del taglio, senza nessuna cognizione delle conseguenze, facendo solo di tutta un erba un fascio.

Con le mie modeste conoscenze, basandomi solo sul vissuto professionale nella scuole e nel mondo del lavoro, penso che le materie tecnico pratiche si potevano modificare così:
•    ridurre le ore di pratica in prima e seconda a 2+2 suddividendo in gruppi come è stato fatto;
•    lasciare la via di uscita in terza con il diploma di qualifica statale con 18 ore settimanali;
•    portare a 18+6 le ore settimanali di pratica operativa nelle classi quarte e quinte sempre suddivise in gruppi, includendo anche le ore di specializzazione e/o terza area.

Mentre per le materie comuni sarebbe bastato: rafforzare le lingue (inglese francese tedesco), rafforzare scienze dell'alimentazione, inserire informatica, rivisitare i programmi di storia proiettandoli verso le problematiche di una scuola alberghiera.
Ciò sarebbe possibile, riducendo le ore di matematica, eliminando fisica e chimica.

Con infinito rispetto, La ringrazio per la cortese attenzione.
Massimo Tombari


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