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Analisi sensoriale e Quality Code Progetti per avvicinare al modo del vino

Presentati a Vinitaly due progetti: in 5 scuole superiori di Verona, 5 della Provincia di Catania e all'Università La Sapienza di Roma saranno realizzati corsi di analisi sensoriale per educare al consumo consapevole; le aziende attiveranno il Quality code per garatire trasparenza ai consumatori

 
08 aprile 2010 | 17:11

Analisi sensoriale e Quality Code Progetti per avvicinare al modo del vino

Presentati a Vinitaly due progetti: in 5 scuole superiori di Verona, 5 della Provincia di Catania e all'Università La Sapienza di Roma saranno realizzati corsi di analisi sensoriale per educare al consumo consapevole; le aziende attiveranno il Quality code per garatire trasparenza ai consumatori

08 aprile 2010 | 17:11
 

VERONA - "Wine in moderation - Art de vivre" è il programma dell'Unione europea finalizzato alla sensibilizzazione dei giovani alla moderazione nel consumo di vino e al consumo di qualità. Proprio nel quadro di Wine in moderation l'Unione italiana vini, già attiva da anni sulla tematica, lancia un progetto sperimentale innovativo e di grande impatto, che è stato presentato oggi, 8 aprile, alle 16.30 a Vinitaly nella sala stampa del Palaexo della Regione Lombardia.

In cinque scuole superiori di Verona, cinque della Provincia di Catania e presso l'Università La Sapienza di Roma saranno realizzati corsi di analisi sensoriale per educare i giovani a un consumo consapevole, i corsi permetteranno di acquisire crediti formativi e saranno legati a un programma più vasto che coinvolgerà anche i momenti di leisure grazie a un accordo con alcuni locali trendy che ospiteranno serate a tema Wine in moderation e premieranno i ragazzi che avranno frequentato con profitto i corsi.

Unione italiana vini, in sinergia con il programma europeo Wine in moderation - Art de vivre, intende promuovere una condotta consapevole nell´assunzione di cibo e bevande, favorendo la cultura del consumo responsabile come norma sociale, prevenendo i comportamenti eccessivi e i rischi a essi collegati. Gli obiettivi generali del progetto sono: contribuire concretamente all´educazione dei giovani italiani a un rapporto consapevole, sano ed equilibrato con il cibo e le bevande alcoliche; diffondere la percezione che la moderazione sia un comportamento "cool", alla moda.

La scelta di lavorare con i giovani di alcune scuole secondarie di secondo grado e di alcuni corsi universitari offre la possibilità di incidere, in collaborazione con le istituzioni educative, sul processo di formazione, crescita e sviluppo dei giovani, in quel periodo della vita in cui si gettano i presupposti per i comportamenti futuri.

Due le linee di intervento: 

progettare e realizzare un programma educativo, pensato sul target (giovani, personale docente), che faccia leva sull´esperienza diretta dell´analisi sensoriale come strumento formativo coinvolgente, in grado di stimolare la consapevolezza e la competenza che sono alla base di un atteggiamento moderato nei confronti del vino. promuovere e comunicare il programma educativo, facendo leva anche su "opinion leaders" rilevanti per il target e per la tematica trattata.

Il convincimento di base che ispira il programma educativo proposto è che l´analisi sensoriale rappresenti una straordinaria opportunità formativa particolarmente adatta ai giovani. Essa si basa, infatti, su metodologie scientificamente sostenute ma offre al contempo modalità di apprendimento interessanti e coinvolgenti. Sperimentare in prima persona la possibilità di affinare le proprie capacità sensoriali legate all´area eno-gastronomica, e la possibilità quindi di acquisire delle competenze in quest´area, può rappresentare per i ragazzi un´esperienza entusiasmante ed efficace di educazione al gusto. Raffinare il gusto, saper riconoscere ciò che è buono, sano e di qualità, è la via maestra per rapportarsi al vino e ad altri alimenti in modo consapevole e responsabile.

Nello stesso ambito il Consorzio Italia del vino, costituito lo scorso anno da un gruppo di aziende italiane di grande tradizione e rappresentatività nel mercato vitivinicolo nazionale ed internazionale (Banfi, Cantine Ferrari, Casa Vinicola Sartori, Casa Vinicola Zonin, Gancia, Gruppo Italiano Vini, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Gruppo Santa Margherita, Tenuta La Palazza, Terredora), ha presentato un nuovo 'Quality code” di cui le aziende si sono dotate al fine di dare garanzie aggiuntive - rispetto alle norme cogenti - in termini di sicurezza alimentare, etica e tracciabilità delle produzioni.

«Si tratta di un progetto altamente innovativo - spiega Ettore Nicoletto, amministratore delegato del Gruppo Santa Margherita e presidente di Italia del vino - che, innanzitutto, evidenzia per la prima volta nel nostro Paese un nuovo modello di aggregazione e di confronto tra imprese». «Il nostro, infatti - aggiunge Nicoletto - è un Consorzio privato nato non solo per fare promozione ma anche per aprirsi a un confronto permanente e trasparente tra imprese e per dotarsi di un codice di comportamento in grado di dare garanzie aggiuntive sia sulla qualità dei prodotti che dei processi. Per questa ragione abbiamo avviato un protocollo di analisi e di controllo delle nostre produzioni su indicatori fino ad ora mai utilizzati nella prassi comune».

Un nuovo 'Quality code” che offre anche una nuova modalità di relazione con il trade. «Vogliamo dare certezze aggiuntive al trade e ai consumatori - spiega Nicoletto - sottoponendo le nostre produzioni a controlli ed analisi che coinvolgeranno oltre 100 diversi indicatori». Un 'codice di comportamento” che coinvolge anche etica produttiva e sostenibilità ambientale.

«Questo nuovo 'quality code” - sottolinea il presidente di Italia del vino - è stato concepito per dare maggiori garanzie anche in termini di sostenibilità ambientale delle nostre produzioni nonché di rispetto di norme etiche in relazione, soprattutto, alla trasparenza dei prezzi che siano garanzia di tutti i soggetti della filiera. Su questo fronte il nostro Consorzio sarà fortemente impegnato in quanto siamo convinti che l'attuale pericolosissimo abbassamento dei prezzi non solo determina perdita di competitività del nostro sistema produttivo ma inserisce anche il rischio di pericolose derive sul fronte della qualità dei vini. Andare sotto certi livelli di prezzi, pertanto, non solo è eticamente scorretto ma è anche pericoloso. Su questo fronte, grazie alla collaborazione con Unione italiana vini, stiamo lavorando anche con le principali catene distributive italiane perché è un tema che coinvolge tutta la filiera produttiva e tutti dobbiamo sentirci responsabili. Per questo noi consideriamo la sostenibilità economica un tema di etica produttiva. Produrre senza poterne ricavare reddito è economicamente ed eticamente scorretto. Garantire prodotti che siano sostenibili dal punto di vista economico che garantiscano equilibrio all'interno dei diversi segmenti della filiera produttiva è la miglior garanzia che si possa dare al consumatore finale. Proprio dove non c'è equilibrio si annidano i rischi sulla qualità del prodotto finale».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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