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Curare l'orto batte i videogiochi Il 60% dei bambini sceglie l'aria aperta

Il bisogno di conoscenza delle nuove generazioni è confermato dalla costante crescita di bambini negli agriturismi che si sono attrezzati con percorsi dove i più piccoli assistono alla mungitura o alla tosatura delle pecore, alla smielatura degli alveari oppure alla preparazione del pane

 
14 aprile 2010 | 10:52

Curare l'orto batte i videogiochi Il 60% dei bambini sceglie l'aria aperta

Il bisogno di conoscenza delle nuove generazioni è confermato dalla costante crescita di bambini negli agriturismi che si sono attrezzati con percorsi dove i più piccoli assistono alla mungitura o alla tosatura delle pecore, alla smielatura degli alveari oppure alla preparazione del pane

14 aprile 2010 | 10:52
 

Fare l'orto all'aria aperta è più divertente che giocare alla play station per la stragrande maggioranza dei bambini (60%) che hanno avuto l'opportunità di provarlo. è quanto stima la Coldiretti che ha promosso la prima lezione interattiva dal campo alla tavola con 400 bambini delle scuole elementari e medie di Milano che si sono calati per la prima volta nei panni degli agricoltori impegnandosi prima a zappare e seminare l'orto di primavera con insalate e pomodori per poi affrontare l'esame finale sui banchi del mercato.

Un successo annunciato tra i bambini che solo in un caso su tre hanno avuto l'occasione di visitare una azienda agricola, secondo una recente indagine condotta in Europa dalla quale emerge peraltro che un bambino su due (50%) non sa dove si produce lo zucchero, due su cinque (40%) credono che il pollo abbia quattro zampe e il 20% pensa che il cotone cresca sulle pecore. Coltivare l'orto oltre ad essere divertente avvicina quindi i bambini alla conoscenza dell'ambiente e della natura.

Un viaggio che è ignoto per la maggioranza dei bambini di città, alla scoperta dei ritmi delle stagioni, della ciclicità della natura e delle caratteristiche dei suoi prodotti. Si tratta di una necessità per recuperare, soprattutto nelle giovani generazioni, i principi della tradizione, della sana alimentazione, della stagionalità dei prodotti e della realtàterritoriale per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell' agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

La straordinaria esperienza che ha trasformato i bambini in contadini è destinata a ripetersi in altre città secondo una formula che prevede un ideale percorso in cinque tappe che li ha portati dalla "stanza della terra" con la preparazione dell'orto a quella del "mercato ortofrutticolo" dove imparare a distinguere i prodotti di stagione, freschi e Made in Italy, dalla "stanza dell'Italia" a quella della "realtà globale" fino allo spazio dedicato alla "convivialità", ognuna con una lezione che deriva dall'esperienza diretta dei ragazzi.

Il bisogno di conoscenza delle nuove generazioni è confermato dalla costante crescita delle presenze dei bambini negli agriturismi che si sono attrezzati con veri e percorsi formativi dove i più piccoli assistono alla mungitura del latte per fare il formaggio, o alla tosatura delle pecore, alla smielatura degli alveari, alla preparazione del pane e a tante altre cose divertenti.

Da segnalare è il boom delle fattorie didattiche che aderiscono al progetto di Educazione alla Campagna Amica della Coldiretti: sono attualmente 987 ripartite in tutte le regioni italiane (in testa il Piemonte con 176, il Veneto con 121 e la Campania con 105). L'importanza dell'orto nell'educazione dei bambini vede tra i principali sostenitori Michelle Obama che da qualche settimana ha iniziato a "zappare" nell'orto della Casa Bianca insieme alle proprie figlie e agli alunni delle scuole con una azione di sensibilizzazione sulla salute alimentare e contro il cibo spazzatura.

In realtà anche in Italia si sta verificando un ritorno alla coltivazione casalinga come dimostra il fatto che quasi quattro italiani su dieci si impegnano in orti, giardini e terrazzi dove far crescere oltre ai fiori anche lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere all'occorrenza e portare in tavola senza uscire da casa. La passione per la coltivazione casalinga dell'orto è diffusa anche in Italia dove coinvolge allo stesso modo maschi e femmine e che piace ai giovani considerato che è praticato da più di uno su quattro di quelli con età compresa tra i 25 e i 34 anni, anche se l'interesse aumenta con l'età e raggiunge quasi la metàdegli over 65 che sempre più spesso coinvolgono i nipoti in questa attività.


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