MILANO - Piace a sei italiani su dieci che al ristorante ormai la preferiscono al vino (20,6% contro 18%), mentre solo sette anni fa la distanza tra le due bevande (vino 38%, birra 22,7%) era abissale. Piace per le sue bollicine e per il suo gusto inconfondibile, a patto che venga servita con la schiuma e nel suo bicchiere. Anche se 2 italiani su 10 preferiscono berla dalla bottiglia e tutti sono d'accordo che il consumo debba essere moderato e consapevole.
L'indagine Makno/Assobirra rivela che la birra è ormai un must per gli italiani e la tendenza spopola soprattutto fra i 6 milioni di tifosissimi 'foodies”. Il presidente dell'Assobirra Piero Perron e quello di Makno Mario Abis hanno presentato questi dati alla stampa alla Birreria Noon di Milano.
Primo dato incoraggiante: aumenta il numero degli italiani che apprezzano la birra naturale. Il 58% contro il 55% nel 2009. Nel trentennale della campagna con Renzo Arbore, si omaggia il passato e si offre una campagna d'informazione online fatta dagli esperti del Centro Informazione Birra dal titolo 'E sai cosa bevi!”.
Era il 1980 quando Renzo Arbore invitava gli italiani a fidarsi della bontà e genuinità di questa bevanda antica come la storia dell'uomo. Trent'anni dopo Assobirra, l'associazione che riunisce i produttori di birra e malto (Forst, Menabrea, Peroni, Carsberg, Hts, Heineken, per citarne solo alcune), festeggia l'anniversario di allora recuperandone lo storico slogan: ”Meditate gente, meditate!”.
Queste aziende rappresentano un valore aggiunto di oltre un miliardo di euro. I 18 impianti produttivi dislocati in Italia producono oltre 13 milioni di ettolitri di birra, coprendo più del 98% della produzione nazionale e il 74% circa dei consumi interni.
Grazie a una ricerca commissionata alla Doxa sono stati identificati anche i luoghi comuni sulla birra più radicati tra gli italiani. E con loro i nomi degli esperti Carlo Cannella, nutrizionista biochimico, Evelina Flachi, specialista in scienza dell'alimentazione, Andrea Ghiselli ricercatore Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione), Sergio Grasso, antropologo alimentare e Amleto D'Amicis, nutrizionista epidemiologo.