Presentazione con provocazione per la Guida Identità Golose. Alla conferenza stampa di ieri 27 settembre a Milano della guida ai ristoranti d'autore d'Italia, d'Europa e del mondo 2011, ideata da Paolo Marchi, c'è stato un exploit del celebre fotografo e pubblicitario milanese Oliviero Toscani (nella foto) che non è piaciuta a tutti.
Toscani, ora anche allevatore di maiali, nel suo intervento ha lanciato una battuta o una provocazione. Per promuovere i suo prodotti Toscani avrebbe in mente una sorta di pubblicità con richiamo biblico: dall'agnello di Dio al porco di Dio.
L'uscita di Toscani per alcuni presenti è stata considerata non appropriata e volgare. La pensa così Matteo Scibilia, presidente dei Cuochi e ristoratori di Lombardia, consigliere del ministro dei Beni culturali e chef-patron dell'Osteria della Buona condotta di Ornago (Mb) che ha scritto una lettera aperta a Paolo Marchi.
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Caro Paolo,
ti ho sempre giudicato uno dei migliori giornalisti del settore, innovativo e sempre avanti, il tuo 'Identità Golose” ha avuto nel tempo la capacità di rompere la stagnazione di un settore fermo e tradizionale come il nostro, ma ieri alla presentazione della tua guida c'è stata una caduta di stile imperdonabile, e non mi riferisco per esempio alla battutina sull'incapacità della ristorazione a servire birra, forse non frequenti i ristoranti giusti, ma scomodare Dio per far sorridere tutti è stata una caduta di stile che tanti in sala non hanno accettato, forse non te ne sei reso conto.
Permettere al tuo ospite, il più grande pubblicitario di tutti tempi di elogiare i suoi maiali con una battuta ripetuta più volte, battuta che preferisco non ripetere, non è piaciuto proprio.
Per premiare i migliori cuochi non c'è bisogno di tutto questo.
Con stima e affetto,
Matteo Scibilia
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